Valdobbiadene (TV). Commemorazione dei “marò” del Battaglione N.P. della X Mas. Foto senza data né didascalia, tratta da “Littorio”, periodico della Federazione R.S.I. di Treviso, n.7, luglio-settembre 2010. Anche nel trevigiano la X Mas fu responsabile di rastrellamenti, torture ed esecuzioni di partigiani, persino dopo la Liberazione. L’episodio più noto è l’eccidio di Crocetta del Montello, 28 aprile 1945. Prima di essere uccisi, i partigiani catturati, «nudi fino alla cintola, uno alla volta, venivano posti con la schiena su di un piccolo sgabello e il loro corpo gettato all’indietro, finché il capo non sfiorasse il terreno e fino ad assumere la posizione a bilancia. Poi costoro, sempre a torso nudo. venivano frustati con un nerbo e poi venivano portate delle latte di benzina per sottoporli alla tortura del fuoco. Gli interrogatori cominciavano alle ore venti e continuavano ininterrottamente fino alle tre del mattino ed io sentivo le grida di coloro che venivano interrogati, unite a colpi di pistola.» (deposizione di Adriano Calabretto al processo contro Junio Valerio Borghese e altri, febbraio 1948).
Valdobbiadene (TV). Commemorazione dei “marò” del Battaglione N.P. della X Mas. Foto senza data né didascalia, tratta da “Littorio”, periodico della Federazione R.S.I. di Treviso, n.7, luglio-settembre 2010. Anche nel trevigiano la X Mas fu responsabile di rastrellamenti, torture ed esecuzioni di partigiani, persino dopo la Liberazione. L’episodio più noto è l’eccidio di Crocetta del Montello, 28 aprile 1945. Prima di essere uccisi, i partigiani catturati, «nudi fino alla cintola, uno alla volta, venivano posti con la schiena su di un piccolo sgabello e il loro corpo gettato all’indietro, finché il capo non sfiorasse il terreno e fino ad assumere la posizione a bilancia. Poi costoro, sempre a torso nudo. venivano frustati con un nerbo e poi venivano portate delle latte di benzina per sottoporli alla tortura del fuoco. Gli interrogatori cominciavano alle ore venti e continuavano ininterrottamente fino alle tre del mattino ed io sentivo le grida di coloro che venivano interrogati, unite a colpi di pistola.» (deposizione di Adriano Calabretto al processo contro Junio Valerio Borghese e altri, febbraio 1948).
Ancora qualche aggiornamento sulla importantissima battaglia che stanno facendo alcuni autori e autrici italiane per opporsi al gravissimo tentativo di censura di chi esprime opinioni diverse da quelle di taluni assessori veneti lanciati in una crociata mirata al #rogodilibri.
Quella che vedete sopra è una immagine, e una didascalia, presa in prestito dal blog di Wu Ming che oggi ci racconta chi sia Elena Donazzan (quella evidenziata dal cerchio) e come mai sia così desiderosa di mettere all’indice i libri scritti da persone che non le sono congeniali. Il post è davvero interessante e vi suggeriamo di leggerlo per intero per farvi una opinione su quello che succede ma anche sul tipo di donne che noi, per esempio, non sentiremo mai sorelle.
Altri post, articoli e spazi dedicati all’argomento potete trovarli linkati nella rassegna quotidiana che continua a fare Loredana Lipperini, una delle autrici in via di epurazione.
A Loredana e a tutti gli altri autori che stanno facendo questa grande battaglia di libertà continua ad andare la nostra grande solidarietà.
Dato il modo assolutamente errato in cui questa cosa è stata trattata da alcuni quotidiani e data la censura di grande testate giornalistiche e di testate televisive a proposito di questa orribile deriva autoritaria, vi suggeriamo di contribuire, da persone libere che vogliono vedere nelle scuole, nelle biblioteche, ovunque, tutti i libri che si ha voglia di leggere, alla condivisione di queste notizie. Potete per esempio, se la piattaforma sulla quale sta il vostro blog lo permette, aggiungere sulla home un widget con la lista dei libri proibiti. Potete inserirli tra i preferiti su Anobii. Potete recensirli ancora una volta (se lo avete già fatto). Potete fare mille cose che vi vengono in mente. Perchè una nazione che si permette di praticare epurazioni su scrittori e intellettuali scomodi a chi governa è già una dittatura. Perchè chi si oppone a quanto sta avvenendo sta già praticando una necessaria forma di resistenza.
Noi stiamo seguendo i blog di:
Alcuni profili su Twitter (come per esempio quello di Carmilla e dei Wu Ming) condividono costantemente news e interventi su questo.
Seguite, condividete e retwittate. Altrimenti sul web che ci stiamo a fare…
Questo è il gruppo anobiano: http://www.anobii.com/groups/01a8bd9440bc4af657/