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Libero: analisi della comunicazione fascista

Vi ricordate la vicenda delle foto che ritraevano su Vogue le bambine erotizzate? Pose pornosoft da istigazione alla pedofilia. L’opinione su questo è stata abbastanza unanime tant’è che la direttrice di Vogue si è dovuta dimettere.

Non è dello stesso parere uno dei giornali in questi giorni impegnati a banalizzare tutto ciò che riguarda i presunti rapporti tra il premier e qualche prostituta minorenne. Lo stesso impegno viene mostrato quando c’è da mettere in dubbio le accuse di pedofiia rivolte a preti e persone di prestigio di vario genere. Usa gli stessi argomenti che userebbero i falsabusisti, tanto bravi a mettere in circolazione misoginia su tutte le persone di sesso femminile quanto lo sono nel praticare negazionismo rispetto al fenomeno assai diffuso della pedofilia.

Questa la schermata da immortalare a futura memoria perchè si sappia di cosa sono fatti i fascismi.

E quest’altra è la scennerizzazione dello stesso giornale in un articolo su carta, a riprova di quale sia la vera caccia alle streghe e di chi la pratica. Per spiegare: si tratta della lista di proscrizione degli autori italiani da mettere all’indice secondo alcuni assessori veneti e loro simpatizzanti. L’immagine viene da QUI e di tutta la questione potete leggere QUI.

https://matteoplatone.files.wordpress.com/2011/01/libero.jpg?w=415&h=720

Posted in Anticlero/Antifa, Pensatoio.