Tra le tante cose di cui si potrebbe parlare per riflettere insieme su quello che succede nel mondo ce n’è una che ci sembra passata un po’ in sordina a parte che in siti e blog che si occupano di libri e cultura, come se la questione riguardasse solo loro.
Siamo in ascolto dei tanti giovani uomini e delle giovani donne che in Tunisia stanno lottando perchè ridotti alla fame e senza futuro da un governo retto, guarda un po’, proprio alla maniera in cui governa il centro destra in italia. Hanno subito un massacro, tanti morti, che di sicuro rappresentano l’entità della repressione. E’ quello che diluito in mille manifestazioni è accaduto anche in Italia, dove i morti sono stati molto meno ma i feriti, gli arrestati e gli accusati di reati immaginari sono stati altrettanti.
E’ in questo clima tutto italiano, in cui, come in altre dittature, chi resiste e si ribella viene chiamato terrorista, che i fascisti si accaniscono contro quel Battisti che il Brasile non vuole mollare all’Italia.
Capita così, che un ex missino ora assessore alla cultura del pdl di Venezia, abbia affermato che i libri di tanti intellettuali e scrittori che hanno firmato tempo fa per la liberazione di Battisti, dovrebbero essere messi al bando dalle biblioteche del posto con il ricatto che i bibliotecari che non eseguiranno l’ordine ne pagheranno in qualche modo le conseguenze. Così si è cominciato a parlare di roghi di libri in un contesto in cui non basta più il revisionismo ottuso e la riscrittura della storia come neppure Orwell era riuscito a immaginare. Si torna addirittura all’esilio degli intellettuali che ci sembra cosa assai familiare dato che è avvenuto in un’epoca tutto sommato abbastanza recente.
E’ anche vero che il presidente della provincia ha bacchettato l’assessore e ha detto che non se ne fa niente, ma il solo fatto che qualcuno lo abbia proposto pubblicamente con toni tanto perentori assieme alla adesione plaudente di un sindacato di polizia, ci fa pensare che il veneto sia sempre più la culla di antiche pulsioni. Nostalgie di savonarola e di fascismi mai finiti che spingono uno degli intellettuali messi al bando, Tiziano Scarpa, a scrivere: “per me è avvilente leggere oggi che dalla provincia di Venezia, la mia provincia, parte il rogo dei libri“.
Il resto della storia potete leggerla nel riassunto dettagliato di tutta la faccenda che ne fa Carmilla Online. Interessante anche il comunicato dell’Associazione Italiana Bibliotecari e la puntata di Fahrenheit da ascoltare. Audio interviste di alcuni scrittori. L’illuminante articolo di Carlotto.
A quando la censura totale e sfacciata dei siti web che osano dissentire rispetto ai fascisti nelle istituzioni?