[Foto da Riotclitshave]
Una democrazia si distingue anche da queste piccole cose.
In Spagna al passaggio del Papa molte coppie gay si sono scambiate baci di protesta.
In Italia, ossia la nazione in cui il premier rilascia battute omofobe e in cui i filo-clericali rinchiuderebbero gay/lesbiche/trans in circuiti di terapie psichiatriche forzate, se avessero provato a fare lo stesso le avrebbero arrestate, accusate di una serie infinita di reati, demonizzate sui media per almeno un mese.
Dite di no?
Pensate che a Palermo, quando c’è stato il Papa, in corso vittorio emanuele, presso la libreria/fumetteria Altroquando, la polizia ha sequestrato uno striscione che diceva “I love Milingo”. Figuriamoci cosa avrebbero fatto se avessero visto coppie gay baciarsi per strada.
Vero, e la repressione non è limitata al passaggio del papa. Chissà se in Spagna si può dire qualcosa contro l’esercito… Lo so che l’ho già scritto in un altro commento, ma nella mia regione – la Valle d’Aosta – in occasione dei giochi invernali militari a cui partecipava la Cina, qualche poliziotto zelante ha staccato le bandiere tibetane esposte nei negozi del centro (come forma di protesta: Pechino le aveva proibite). Volevamo fare un presidio contro la guerra il 4/11 e la questura ha detto di no. Il fine settimana in piazza, però, c’era l’esposizione dei mezzi dell’esercito e i bambini salivano sui «Lince» armati di mitragliatrice sul tetto.
http://mariobadino.noblogs.org/post/2010/11/07/i-bimbi-sui-blindati-fanno-tanto-%C2%ABunita-nazionale%C2%BB/
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