Non se ne può più. Ora perfino il bunga bunga. Ma che devono sentire le mie povere orecchie. Cosa non si inventerebbero per non parlare della gente che viene massacrata a legnate perché non vuole l’immondizia in casa propria, o dei disoccupati e delle disoccupate che continuano a urlare la rabbia e l’indignazione perché vivono in un paese che li tratta come carne da macello, o le persone, tantissime, che non trovano lavoro, tra queste la maggioranza sono donne, che non possono più sognare, non possono più neppure pensare, perché in piazza ti zittiscono i pensieri con i manganelli e nel frattempo loro si sollazzano tra una festa e un bunga bunga.
Abbiamo in italia le cifre più alte di violenza maschile sulle donne e continuiamo a gettare le donne nel fango, nella melma mediatica e nei riti tribali di vecchi bavosi che sono ancora vivi, e governano, e invece che beccarsi una badante come fanno tutti si prendono gli harem per dimostrare che uno stato si può governare come si governa un harem. Con il pene.
Qualcuno ieri mi diceva che siamo il paradosso del paradosso. Trattiamo il cancello di Avetrana come fosse il muro di Berlino e c’è gente che oltre a violare il segreto istruttorio e a vendersi anche pezzi sbrindellati del corpo della vittima per farli analizzare da un medico legale direttamente in tivù, vorrebbe venderti pezzi di cancello. Il trash del trash. E nessuno dice che della vittima non importa niente a nessuno e che sono tutti sciacalli.
In italia le donne vengono usate come distrazione. Che stiano a fare il bunga bunga dentro le stanze di un uomo potente o a celebrare la rimozione degli eventi sulle pagine dei media. Puoi essere viva o morta. Purchè di te si possa fare un uso preciso, che allontani la gente dal ricordo dei problemi, che possa stordire e far pensare ad altro.
Sono sicura che sia così perché quando di donne davvero si dovrebbe parlare, perché gli uomini ne ammazzano quasi una al giorno, allora non se ne parla. Perché non interessa a nessuno. Perché in uno stato governato con il pene le donne non servono se non gli fai venire l’erezione.
Mi raccomando donne, se vi ammazzano, prima di cadere a terra senza vita, tirate fuori una tetta, scrivete col sangue bunga bunga da qualche parte, spostate la gonna per far vedere il culo agli inquirenti. Perché nessuno concede la pietà. Al massimo la eiaculano. Comportatevi come fanno le miss in passerella. Non siate sgraziate. Stuzzicate i pruriti di pedofili e maniaci. Altrimenti non vi conteranno nel numero delle vittime. Altrimenti vi ignoreranno. Perché di morte come voi se ne vedono troppe, ed è una noia per i cronisti, dotati di pene pure quelli.
Anzi facciamo così, chiediamolo all’apposito ministero: dato che non si fa nulla per prevenire il femminicidio, lo sterminio delle donne per mano di uomini, si possono realizzare almeno corsi per essere sempre in tiro anche quando ci schiantiamo al suolo sanguinanti? Insegnateci a morire ammazzate in modo sexy. Accordiamoci per i proventi dell’ultimo giro di prostituzione post mortem e dateli ai nostri figli, che restano orfani e di cui non si cura nessuno. E bunga bunga anche per noi. Perché se non eccitiamo un vecchio bavoso o se non siamo cibo per gli sciacalli, della nostra vita non interessa a nessuno. E non gli interessa in nessun caso…
A proposito di questo ennesimo “scandalo” e del modo in cui viene affrontato dai media e dall’opinione pubblica…
Da questa mattina, in alto alla pagina di Repubblica online si susseguono come grani di un rosario infinite foto della minorenne Ruby… con una costante: il contrasto ossimorico, ipocrita, RIPUGNANTE fra gli occhi pixellati (a “tutela” del minore…) e un’ossessiva insisitenza sulle labbra rivestite di rossetto (quasi a voler solleticare nel lettore – rigorosamente maschio – qualche inconfessabile prurito).
Prendiamone atto: Repubblica online, fosse anche solo per colpa dei suoi editor grafici, è diventata un giornalaccio pulp, sessista, ipocrita, che corteggia la parte più bestiale del lettore dietro la foglia di fico dell’indignazione morale per le malefatte della “casta” e di Berlusconi. Un giornalaccio peggio dei fumetti della Ediperiodici con il quale, ahimé, non ci si può neppure prendersi la soddisfazione di incartarci il pesce.
ciao a tutt*, è la prima volta che scrivo su questo blog che , però, leggo assiduamente!
volevo spostare la questione su un video relativo alla trasmissione Parla con me in cui c’è una parodia del waka waka di elio e le storie tese.
ci alcune parole della canzone: ” se non stai attento vai in galera per colpa dell’AF(r)ICA”
non so voi, ma a me questa frase fa rivoltare lo stomaco…cioè la colpa è sempre o delle donne o degli/delle stranier* se i maschi italiani vanno in galera!!
ecco il link
http://www.youtube.com/watch?v=JM3rB0iEUtM&feature=share
Dopo il waka waka ora abbiamo un nuovo tormentone: il bunga bunga. Ironia a parte, c’è poco da ironizzare,e’ allucinante quanto le differenze tra l’italia e un paese arabo si stiano sempre più assottigliando! 🙁
Io adesso sto cercando per l’ennesima volta di cambiare lavoro perché non ho voglia di lavorare in un ambiente dove mi viene detto: “devi sfruttare il fatto che sei bella e piaci agli uomini, per vendere di più. Approfittane, se no a che ti serve la bellezza?”. Questo, dopo che avevo ricevuto avances esplicite da un cliente. Con aggiunta di “certe cose succedono perché tu sei troppo carina”.
Chiedo scusa, evidentemente è colpa mia. Domani mi lavo la faccia con l’acido, così non rischierò di istigare nessuno o_0
È sempre la stessa storia, ci viene richiesto di compiacere, compiacere, compiacere.
Ma anche no!
“o le persone, tantissime, che non trovano lavoro, tra queste la maggioranza sono donne, che non possono più sognare, non possono più neppure pensare, perché in piazza ti zittiscono i pensieri con i manganelli e nel frattempo loro si sollazzano tra una festa e un bunga bunga.”
….sto cercando lavoro da una vita e mezza. sono stanca, stanca, stanca. voglio un lavoro decente. pensate che al massimo della decenza che sono riuscita a trovare è stato un lavoro part time (5 ore) per 7 gg alla settimana, come barista. Paga 300 euro. E indovinate un po’ che c’era scritto sotto? STUDENTESSA UNIVERSITARIA, BELLA PRESENZA. A noi studentesse ci trattano a calci in culo, sia al lavoro che all’università perchè se lavori e non frequenti devi farti la bibliografia aggiuntiva, e quanti soldi sono in libri?
Scommetto che questa storia del Bunga Bunga diventerà l’ennesima occasione, per i media e la mentalità collettiva, per occultare la brutalità della fallocrazia sotto una patina di banale estetica pecoreccia, in bilico fra moralismo bigotto, prurigini da caserma e innocuo sfottò.
no no. noi non cancelliamo niente 🙂
non ammettiamo contenuti maschilisti. hanno già i loro spazi per veicolarli e rubano perfino i nostri per fare cyberstalking. quindi non fatevi anche voi veicolo dei loro integralismi nazisti.
Ok, Maralibera, chiedo scusa 🙂 non immaginavo di creare scompiglio. Se vuoi puoi cancellare le mie risposte, non è un problema.
C’è appunto modo e modo di dire le cose, come hai fatto tu 🙂
Per il futuro, assicuro che sono una ragazza, ci sono anche su facebook e non ho problemi a darvi il cognome, qualora voleste controllare.
si valentina ma se sdogani contenuti maschilisti non passiamo il commento.
puoi riferire di una polemica senza ripetere per filo e per segno tutto il copione dei maschilisti altrimenti “sembra” che lo fai apposta e che sei il solito cyberstalker che non sa come passare il tempo senza venire a romperci le ovaie.
antonella ha perfettamente ragione. non spostiamo qui polemiche facebookkiane. non ci interessano.
Antonella, guarda che io non mi stavo sfogando, perdonami. Stavo raccontando la mia esperienza, tutto qua. E’ vietato farlo? Basta dirmelo, anche se non credo.
Io non sono andata a cercare di convincere nessuno, nè di convertire nessuno! Ma siccome, da quanto mi risulta sono ancora libera di dire la mia senza essere attaccata, non trovo giusto sentirmi dire da te che devo evitare di commentare certe cose e dire quello che penso.
Mi dispiace che faccia venire l’angoscia a qualcuno, ma non sono l’unica a cui capita e neanche lo sarò mai. Magari, attraverso la mia esperienza, qualcuno potrebbe trovare similitudini.
In questo blog, visto che c’è spazio per i commenti, direi che ci si può confrontare giusto?
ah valentina, ma allora ti fai usare…
non lo sai che la maggior parte di quelli che postano commenti di questo genere su facebook sono maschilisti malati?
oltretutto mi risulta che molti sono stati querelati per vari reati.
non farti tramite di questi contenuti.
riedito il tuo commento.
antonella, lascia stare.
sai che in molti casi maschilisti con nomi utenti falsi e da donna vengono a produrre questi lamenti per sdoganare concetti misogini?
capita che alcuni passino e altri no.
speriamo che valentina non sia tra questi.
Eh, magari fossero ambienti integralisti :)) me ne guardo bene, Mara.
I primi erano tizi inseritisi in una discussione postata su facebook da un’amica in comune.
I secondi erano persone che hanno risposto sul gruppo facebook No alla violenza sulle donne (quello vero, di Davide).
Pensa te!
ma cosa aspetti di sentirti gire se parli con certa gente? Le persone che ragionano in base ai propri pregiudizi o alle proprie ideologie non vogliono essere convertiti, convinti e nemmeno accettano di sentirsi dire cose diverse da quelle che pensano. Scusa ma non è litigando con gente così e poi scaricando la tua rabbia in un blog che leggono tutti ( e a cui fai veniore l’angoscia) che migliori la situazione delle donne. Anzi dai loro visibilità.
valentina, ma con chi sei andata a discutere??? :)))
lo sai che gli ambienti integralisti e talebani non bisogna frequentarli? 😛
solidarietà
ciao
Oggi deve essere la mia giornata no, decisamente. E’ tutto il pomeriggio che litigo, discuto, con personaggi (e personaggE) che man mano che la discussione procede mi fanno sempre più venir voglia di spaccare qualcosa a martellate.
Poi mi dico che me le cerco, forse, perchè vado a impegolarmi a discutere con individui/e che non si meriterebbero neanche di essere guardati/e.
Oggi sono arrivata a sentire che uno stupratore e un assassino sono da “giustificare” e capire.
Eccerto, così possono riprendere da dove avevano finito. E le donne devono continuamente guardarsi alle spalle e perdere la loro libertà di vivere.
Poi hanno portato ragionamenti da negazionisti falsabusisti, difendendo stupratori e pedofili e infine mi hanno detto che l’autodeterminazione femminile non è da loro gradita.
Proprio una bella giornata educativa. Ma bella, eh.
Mi ricorda tanto il film “il gladiatore”, dove l’imperatore per allontanare la gente dai problemi, la perdita di libertà che stava subendo, istituì il colosseo