Riceviamo dal Coordinamento Nazionale per la Conferenza Mondiale delle Donne – Venezuela 2011 e volentieri condividiamo:
Care compagne e compagni della FIOM,
il Coordinamento Nazionale per la Conferenza Mondiale delle Donne che si terrà in Venezuela nel 2011 aderisce e invita ad aderire alla manifestazione indetta dalla FIOM a Roma del 16 ottobre 2011: SI AI DIRITTI, NO AI RICATTI. IL LAVORO E’ UN BENE COMUNE.
L’Italia, come gli altri paesi europei e del resto del mondo, è immersa in questa crisi generale del sistema capitalista, crisi che colpisce l’intera società in ogni suo settore e stravolge le condizioni di lavoro e di vita di miliardi di lavoratori e lavoratrici.
In questo contesto si inseriscono gli attacchi della FIAT, il cosiddetto “piano Marchionne”, che prevede l’abolizione di tutte le conquiste che i lavoratori hanno strappato con dure lotte: lo Statuto dei lavoratori, il Contatto Collettivo Nazionale, l’art.41 della Costituzione, le stesse organizzazioni sindacali che appoggiano le lotte e le rivendicazioni dei lavoratori.
Per non parlare della Riforma Gelmini della scuola pubblica: col taglio di 140 mila posti e la massiccia espulsione dei precari ha affossato la già sofferente scuola a favore delle scuole e delle università private.
L’eliminazione di posti di lavoro, sotto forma di licenziamenti, contratti di solidarietà, prepensionamenti, mobilità, cassintegrazione, riduzione dei salari e dei servizi, lavoro nero, precario, sottopagato, colpisce in maniera particolare le donne.
La miseria, l’emarginazione, l’abbrutimento e il degrado, la sistematica opera di divisione e contrapposizione tra gli oppressi (uomini e donne, omosessuali ed eterosessuali, italiani e immigrati, lavoratori pubblici e privati…), la cultura maschilista e clericale, la cultura di sopraffazione, alimentata dalle forze borghesi e dal loro ordinamento sociale in putrefazione sono il brodo di cultura di violenze, stupri, molestie e soprusi contro le donne.
La privatizzazione e riduzione dei servizi pubblici riversa in larga misura sulle donne la cura dei malati, insieme alla cura ed educazione dei bambini e all’assistenza agli anziani.
La devastazione dell’ambiente, che esplode nell’inquinamento, nell’invasione dei rifiuti, nelle frane, nello sperpero delle grandi opere di regime, sta provocando un numero crescente di morti (20 al giorno solo per l’inquinamento atmosferico) e malattie: secondo l’OMS-Europa più del 33% delle patologie nei bambini sotto i cinque anni è causato da fattori ambientali.
La crisi politica fa dilagare le aggressioni razziste e fasciste: donne, immigrati, omosessuali ed emarginati sono tra i principali bersagli delle violenze vigliacche dei fascisti e di altri elementi arretrati. Nei nuovi campi di concentramento che macchiano il nostro paese, i Centri di Identificazione ed Espulsione (i CIE) le donne immigrate sono oggetto di vessazioni, pestaggi e stupri.
In questo contesto, il Vaticano ha assunto un ruolo più diretto nella vita sociale e politica, che aggrava ulteriormente la condizione delle donne delle masse popolari avendo un ruolo di punta nell’oppressione e nell’emarginazione delle donne dalla direzione e gestione della vita sociale. Il Vaticano cerca in tutti i modi di far girare all’indietro la ruota della storia, tenta di eliminare le conquiste che negli anni passati le donne hanno strappato con la lotta (diritto al divorzio, assistenza sanitaria durante l’interruzione di gravidanza, contraccezione), cerca di ricacciarle negli unici ruoli che la sua ideologia medioevale concepisce e riserva loro: madre, vergine o puttana.
La sfera della riproduzione è più che mai materia di scontro politico: la nefasta triade dio, patria e famiglia vuole confinare le donne al sempiterno ruolo di madri, mogli e subalterne azzerando il portato dell’autodeterminazione femminile.
L’attuale governo gestito da Berlusconi è il frutto dell’accordo tra Vaticano e organizzazioni criminali. Oggi non serve un governo rappresenti e tuteli gli interessi del Vaticano, dei banchieri e degli industriali ma un governo che metta al centro gli interessi dei milioni di disoccupati, donne, giovani, anziani, bambini e lavoratori. Un governo di emergenza popolare formato e sostenuto da tutte quelle forze che già oggi mobilitano “per non pagare la crisi dei padroni”.
Per questo aderiamo e sosteniamo la manifestazione: che il 16 ottobre sia una giornata di lotta per dire NO ai ricatti e ai profitti e SI ai diritti e alla costruzione di una nuova società non più basata sullo sfruttamento e sull’oppressione!
Coordinamento Nazionale per la Conferenza Mondiale delle Donne – Venezuela 2011
http://conferenzamondialedonne.wordpress.com/ – mail: conferenzadonne@libero.it
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