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L’osceno a Cominciamo Bene


Dalla nostra
mailing list, uno spunto di discussione di Serbilla a proposito della trasmissione di stamattina Cominciamo Bene. Trattava infatti il tema delle donne offese dalle immagini sessiste, il discorso è scivolato sulla ru486 e dalla ru486 (che mirabella ha definito "pillola del giorno dopo" – ovvero il contraccettivo d’emergenza – invece che pillola abortiva) si è arrivati al punto che descrive Serbilla:

Ho visto un pezzetto della trasmissione "Cominciamo bene" stamattina, la puntata era dedicata allo stato delle donne in Italia, lavoro, maternità soprattutto. Michele Mirabella sembrava appena arrivato da un’altro pianeta, come può un giornalista d’età e cultura non conoscere le date di certe conquiste (diritto di voto, parità dei salari, etcc.)? non so, però aveva un atteggiamento umile e volenteroso di comprendere, non troppo paternalistico e quindi non irritante. Non mi spiego però il comportamento della co-conduttrice che sembrava quasi imbarazzata da tutto l’interesse verso la questione femminile, tanto da dover sdrammatizzare con lievi battutine.


Sconcertante è stato l’intervento di Mario Adinolfi sul sostegno alla maternità, perchè riempirsi la bocca di banalità per un giornalista è osceno, soprattutto perchè questo sostegno alla maternità aveva come punto di partenza un: ma diciamo a tutte ste donne che vogliono abortire che fare i figli è bello.


Una banalizzazione che appiattisce tutte le problematiche connesse alla maternità e all’aborto, che appiattisce completamente il diritto di scelta consapevole e la tematica della "possibilità" di farli sti figli, che ha visto d’accordo non solo Giorgia Meloni in studio, ma anche Livia Turco! la quale annuiva! l’unica voce che riportava alla complessità reale della vita, quella di Michela Marzano, è stata cassata da un: la maternità è una cosa bellissima e non puoi dire che non è vero!


Che in pratica l’intervento di Adinolfi ha neutralizzato tutto ciò che di buono poteva
essere stato detto precedentemente, e a lui è andata l’ultima parola. Cioè alla fine il senso della cosa è stato ancora: donne=mamma, ‘ste donne che non vogliono fare le mamme sono egoiste, assassine…

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


2 Responses

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  1. Elisa Sanacore says

    Ho seguito la trasmissione. Sensazione di sconforto. Delusione. Frustrazione. Il ministro e l’ex ministro, entrambe donne, con un evidente repulsione fisica una per l’altra. L’omone, è il tipo gaio bonaccione, sembrava dire: è così da sempre godiamosce la vita, magnamo, fammo l’amore e spupazziamosce i pargoli. La conduttrice sembrava seduta su un porcospino con un’espressione tra chi le sta venendo da vomitare e chi sta scoppiando a piangere. Il conduttore non sapeva che pesce pigliare. E la filosofa che parlava non solo da Parigi, ma proprio da un altro mondo. Non ce la può fare contro l’italianità.
    Devo ridere o piangere? O entrambe le cose?

  2. Federica says

    Fare figli è bello solo se e quando lo si vuole, con le condizioni adatte a far crescere serenamente il pargolo: condizioni che, attualmente, non esistono.
    Vorrei vedere Adinolfi nei panni di una donna in generale… e poi vorrei vederlo nei panni di una donna incinta in questo clima: chissà se si troverebbe bene!
    Quante cazzate che tocca sentire e leggere.