E’ un po’ il senso che aveva la campagna Obiettiamo gli obiettori. Ci sono tante persone alle quali le donne possono non portare i propri soldi. A cominciare dai medici che fanno gli obiettori in ospedale e che poi ricevono nei propri studi medici o nelle cliniche private. Ma c’è anche una rete di professionisti che potete evitare di rifocillare dirottando la vostra esigenza verso volontarie che operano negli sportelli donna, nei centri antiviolenza, nelle associazioni per le donne, nei luoghi in cui le donne sono protette, tutelate, aiutate.
Potete per esempio evitare di servirvi presso avvocati che accettano come clienti mariti/padri violenti, stupratori, abusatori di donne o bambini, chi compie un femminicidio. Potete evitare di rivolgervi a chi offre consulenza medica, pediatrica, psichiatrica e psicologica per periziare la Pas, punendo così le donne, le madri, e sottraendo i figli dal luogo in cui si sentono più al sicuro. Potete evitare di rivolgervi a quelle soggettività professionali che non vi lasciano alcuna libertà di scelta. Potete evitare di rivolgervi a tutte quelle professionalità che vi mettono in condizione di sofferenza, che difendono il più forte a scapito di chi è più debole, che parteggiano apertamente per il carnefice invece che per la sua vittima.
Voi avete la possibilità di scegliere. Siete donne, siete tante e siete anche persone paganti. Potete scegliere quali sono i professionisti ai quali potete rivolgervi.
D’altro canto dovete esigere che nelle istituzioni pubbliche, negli ospedali, nei tribunali, nei servizi sociali, nei consultori, e in ogni possibile struttura "pubblica" vi sia personale imparziale, che non sia orientato visibilmente in alcune direzioni sessiste e misogine. Dovete pretendere che dentro le strutture pubbliche non sia consentito l’accesso a professionisti, operatori, mediatori familiari schierati contro le donne e a chiunque voglia limitare la vostra libertà di scelta, così come dovete pretendere che non vi sia spazio per soggettività private apertamente schierate a favore degli uomini, che non difenderanno mai gli interessi delle donne.
E’ vostro diritto che i servizi pubblici dei quali fruite debbano essere dotati di personale obiettivo, competente, che non esprima alcun conflitto di interesse in termini ideologicamente misogini, associativi, personali.
E’ vostro diritto perchè siete voi che pagate le tasse per finanziare quei servizi e siete voi che avete il diritto di decidere come quei servizi devono essere orientati.
E’ vostro diritto scegliere le professionalità alle quali rivolgervi in privato, perchè ogni vostra scelta deve seguire un’etica e per ogni soldo speso bene avrete aiutato altre donne nella direzione giusta.
Che le donne siano consapevoli che in ogni professione esiste qualcuno che non ama le donne e qualcuno che invece tutela le donne. La seconda strada è quella che bisogna scegliere per avere qualche garanzia di sopravvivenza e di tutela per se stesse, per le proprie sorelle e per le proprie figlie.