Prendiamo in prestito il
logo del gruppo
fb che parla degli articoli
di massimo fini su Il fatto quotidiano e della mail bombing che
donne e uomini hanno attuato per chiedere al giornale di pubblicare almeno
una delle voci contrarie alle boiate misogine sdoganate nelle
settimane già trascorse.
Dopo numerose sollecitazioni
e tante mail ecco che pubblicano a distanza di giorni la
voce di giorgia vezzoli (e assieme a lei di 99 firmatar*) seguita
dalla solita paraculation.
La risposta, per l’appunto,
è alquanto chiarificatrice del ruolo che questo giornale di uomini,
pensato da uomini, fatto da uomini, intende avere nel quadro
del’informazione italiana rispetto alle questioni che riguardano le
donne.
Iniziano dicendo che: "La
linea del Fatto sulle donne è chiara ed è testimoniata da decine di
articoli."
Ovvero? Dove stanno queste "decine
di articoli"? Si riferiscono forse agli articoli in cui fanno i
ventriloqui delle escort per continuare la loro opposizione contro
berlusconi?
Poi esagerano e dicono di
Massimo Fini che si tratta nientemeno che di un "grande giornalista,
grande scrittore e persona onesta" (manca un "grande statista" e poi c’è tutto) e continuano insegnandoci che
addirittura ci avrebbero offerto "un’occasione preziosa" per
discutere di un tema accuratamente evitato, la condizione femminile, a
partire dagli argomenti misogini del signor Fini (scrivono in rete: noi che ne discutiamo sempre, avevamo bisogno di questo per parlarne? come dire: per discutere di razzismo bisogna pubblicare un articolo in cui si dice la gran meraviglia che era il ku klux klan?).
Non ci sono note le
attitudini del "grande scrittore e giornalista" e quando diciamo
ad un uomo che è un misogino certamente non usiamo il parametro usato
dalla filosofia giustizialista di chi scrive sul fatto quodidiano.
Essere "onesto", ovvero avere la fedina penale pulita, e diocenescampi
noi non abbiamo MAI detto il contrario, non significa essere assolvibili
dall’accusa sociale, politica (ricordate quando la politica si faceva indipendentemente dal lavoro dei magistrati?), etica e morale di misoginia. Perchè la società,
così come un giornale, non è un parlamento rispetto al quale le uniche
credenziali da considerare sono quelle sbandierate da travaglio &
co. mentre giudicano inaffidabili tutti quelli che hanno accumulato
anche solo una condanna per possesso di hashish. Società e giornale sono
luoghi in cui il criterio di valutazione dovrebbe rispondere ad una
linea editoriale, più politica (e non ci dite che il fatto quotidiano
non sia politicizzato) e sorprende che vi sia giusto lo spazio per un
misogino quando certamente non ce n’è altrettanto per un berlusconiano (se
usiamo il criterio descritto: ce ne sarà pure uno di berlusconiano che
sappia scrivere, fare il giornalista e sia onesto).
E siamo d’accordo sul
fatto che la misoginia non resti solo a destra ma non comprendiamo il
perchè addirittura su Il Fatto Quotidiano si regali il bollino di uomo
di sinistra a massimo fini, tifoso della guerra in afghanistan e
talebano rispetto alle donne. Cosa significherebbe allora per quelli del
fatto quotidiano essere di destra?
Si insiste poi con la
mistificazione del "politicamente scorretto" e si afferma ancora
che massimo fini varrebbe comunque la pena leggerlo. Ma vale la pena
perdere tempo e sdoganare argomenti degni di savonarola per chi? A chi
fa bene a parte all’ego di quell’uomo e di quelli che si riconoscono
nelle sue misogine affermazioni?
Leggiamo infine che ci
sarebbe l’intenzione di aprire un blog dedicato alle donne e al rispetto
dei generi e qui un po’ ci preoccupiamo. Un’amica ci dice "ma chi lo
gestirà? sarà anche quello un luogo in cui saranno ben accette le
affermazioni di massimo fini? ci serve davvero un altro fake-blog –
stavolta griffato – che finge di essere dalla parte delle donne per
parlare di questioni che i neomaschilisti alla massimo fini continuano a
veicolare per tutto il web?"
Giriamo la domanda al
pubblico del Fatto Quotidiano, senza voler essere prevenute per carità, ma essendo
assolutamente disinteressate giacchè
non ci aspettiamo nulla di eclatante, nulla di buono da chi
confonde destra e sinistra e mischia talebanismo, misoginia e altro
ancora al "politicamente scorretto".
Che
poi, se una donna avesse scritto qualcosa di politicamente
scorretto, certamente in modo più intelligente e con contenuti di grande
verità rivolti al maschile, l’avrebbero insultata in tutti i modi,
sarebbe diventata la perseguitata della nostra tamarrissima penisola,
sarebbe stata radiata dall’albo dei giornalisti, i maschilisti avrebbero
già preparato il rogo in pubblica piazza.
E invece, sapete cosa sarebbe
veramente di questi tempi una cosa davvero politicamente scorretta? Una
pernacchia con una eco enorme ai maschilisti. Un rutto stratosferico ai
misogini di tutto il mondo che Il Fatto Quotidiano immaginiamo non avrà
mai voglia di pubblicare. E qui di scorretto c’è solo la costante presa
per i fondelli nei confronti delle donne. Perchè la misoginia non è "politicamente
scorretta" ma solo una banale riproposizione di un male sociale che
viene reiterato da millenni.
Ps: Come mai Il Fatto Quotidiano non pubblica MAI niente che parli dei
femminicidi e della violenza maschile sulle donne?
—>>>Apprezzeranno il "politicamente scorretto" di questo
post o ci sarà il solito stuolo di maschilisti pronto a urlare vendetta?
Grazie per aver dato la notizia.
Questo il mio commento alla risposta pubblica di Gomez: http://vitadastreghe.blogspot.com/…portanti.html
Non sempre sono d’accordo con questo sito.
Tuttavia stavolta la lettera di Giorgia Vezzoli mi pare pienamente condivisibile, così come le vostre critiche, puntuali, alla risposta di Gomez.
Grazie
si luisa, allora anche quelli di estrema destra dicono di occuparsi di banche. il terzoposizionismo avanza compatto e si sdogana come “sinistra” battezzato da chi sta dichiaratamente a destra. bel trucco!
ps: credo che la gabanelli non abbia un gran rapporto con barnard a leggere le cose che barnard diffuse dopo che fu escluso dalla trasmissione.
Lameduck, anche io rispondo ai maschilisti se girando per il web mi capita di arrabbiarmi, ma cerco di farlo secondo una logica collaudata :
1- rispondo solo se l’incazzo produce una replica tagliente, a cui non è dovuta risposta e che non deve essere per forza imputtanita -(va bene anche lo sfanculo forbito)
2 – devono essere personaggi che qualcun’ altra legge (tipo Gad Lerner che la sera prima ha fatto l’ennesima puntata pseudo femminista), cioè non rispondo al misogino che ha appena smesso con l’onanismo e si è messo a scrivere sul computer -certe solitudini vanno rispettate
3 – non rispondo mai se qualche maschio entra in una mailing list “nostra” e chiede buonino buonino il perchè e percome la pensiamo così e siamo separatiste, con la solita frase finale: io vi salverò perchè non ho (ancora ndr) ammazzato mia moglie mia suocera e neppure mia figlia: se fai l’errore di iniziare a spiegare non te lo scavi più. Se gli interessa si compra i libri e legge.
Volevo solo dire che con loro cerco di perderci meno tempo possibile, essere più efficace possibile e lo faccio solo quando mi alzo con il piede sinistro.
ps Barnard si diceva di sinistra quando era in giro per portar gente al G8: è il giornalista che fece il reportage con la Gabbanelli sui signori della querra
Fini ha scritto un bel libro sul denaro (stile Illich) e in televisione ha anche detto: che cosa ci vanno a fare tutti sti missionari in paesi che non sono i loro ? secondo me, a fomentare guerre al servizio dell’occidente – dopo di che in televisione non si è più visto
credo che sia così pieno di sè e impegnato a dimostrare quanto è intelligente che nn gli rimane tanto tempo per decidere se stare a destra o a sinistra e soprattutto per pensare veramente
ciao
Luisa
Da leggere:
http://www.uaar.it/…la-donna-secondo-santa-sede/
Carissime, dicevo solo che ogni tanto bisogna rispondere, e a tono, a questi che vengono sui blog con dati statistici estrapolati a vanvera con i quali vogliono dimostrare che il femminicidio non esiste.
Quando sento certe enormità non ce la faccio a rimanere zitta ma se ci fosse qualcuno a dar manforte andrebbe meglio. Purtroppo a volte sono solo io a rispondere e mi sento un po’ sola. Che ne pensate?
Valerio, ok FIni è di destra ma Fabrizio Marchi, il guru del movimento “Uomini Beta” è un ex LC che ancora cita amorevolmente Carletto Marx, Paolo Barnard mi sembra di sinistra.
Ci sono maschilisti a destra come a sinistra e non so quali siano i peggiori, se quelli che si lamentano che le compagne non la danno più gratis in nome del libero amore o quelli di destra che hanno nostalgia della folla femmina che ama essere fottuta (Benito dixit).
Comunque bisognerebbe smetterla una volta per tutte di considerare Massimo fini e il Fatto Quotidiano come appartenenti alla “sinistra” (!)… Il primo è un fan di De Benoist (che come di può constatare anche su Wikipedia ha un bel curriculum di estrema destra… non è “sinistrmovimentaro”, come ha detto Luisa)… Il Fatto ha Travaglio che adora Massimo Fini ed ha un taglio ultra-giustizialista… Entrambi dicono orgogliosamente di loro stessi che sono di destra (o al massimo, con formula analoga, più ritrosa e snob: “né-di-destra-né-di-sinistra”)… Non capisco perché si continui ad avere l’impressione invece che siano ascritti ad una tradizione e ad uno schieramento cui non appartengono affatto.
La disinvoltura post-ideologica con cui fascio-qualunquisti si infiltrano tra sinistroidi d’accatto è imbarazzante…
penso che sia Barnard che Fini abbiamo degli argomenti che li appassionano ( come tutti gli uomini la virilità, l’intelligenza , i sistemi sociali, le ingiustizie eccetera eccetera ) su cui filosofeggiano come possono (e cioè con la loro intelligenza maschile ). Tutti e due ( e non sono solo in due ) non mettono in discussione la loro identità di genere e non aprono una cippa su quella delle/gli altri. Il primo è sinistrmovimentaro per cui è misogino strisciante, con un residuo di sogno romantico proprio di tutti quelli che hanno scelto di fare gli idealisti, l’altro è modello razionalistmatematico (pensiero a+b = c senza tante carinerie che non sono contemplate dalla ragione di Kant).
Tutti e due non hanno fra i loro argomenti quello femmistista perchè li costringerebbe a vedere quello che non sono: dei grandi uomini.
E io con qualcuno che non può per problemi identitari atavici parlare di donne, genere e sesso non mi diverto a parlarci. Per questo non sono unita alle altre in queste cose, sono con altre altrove.
carissima, giuro che noi siamo unite, nel senso che ti seguiamo sempre 🙂
troppo perse in mille cose per seguire tutti gli scontri che le donne sono purtroppo costrette a vivere nel web ma d’accordo su ogni cosa che dici.
alla storia di barnard noi dedicammo un piccolo post. non ci sembrava di doverci perdere troppo tempo dato che eravamo impegnate ad affrontare l’intera armata squadrista-maschilista-unita contro di noi.
abbiamo letto il tuo ultimo sulla nuova esternazione di barnard ed eravamo estasiate! 🙂
aspettiamo la risposta al “ti perderesti in me” :DDDD
Il pezzo sul femminicidio non l’abbiamo letto ma provvediamo immediatamente. circa i negazionisti sono sparsi in tutto il web e noi ne conosciamo a bizzeffe. se hai letto qualche nostro post in proposito capirai che si tratta di una cosa diffusa e contagiosa.
in quanto alla partecipazione ai dibattiti dicci come possiamo contribuire senza dare eccessiva importanza a questi giornalisti inviati speciali di intrattenimento dei machi.
un abbraccio
Care ragazze, dopo aver dedicato diversi articoli ai nostri ometti, finalmente un sedicente Paolo Barnard è apparso in madonna mode sul mio blog.
Vi invito a leggere la risposta che secondo lui avrebbe dato alla mia critica (feroce, come no). Dicono solo che termina dicendo “se mi conoscessi ti perderesti in me”. Me cojoni! Ma forse non è lui…
Ieri ho pubblicato un pezzo sul femminicidio e su FB sono stata criticata da un tizio che sostiene che i dati sulla violenza alle donne SONO FALSI. Un bel negazionista alla Leucther, quello che nega le camere a gas.
Purtroppo, anch’io mi sono sentita dire che non posso criticare Barnard perchè è un grande giornalista. Lui, o chi per lui, mi ha detto velatamente che una blogger non può mettersi contro un giornalista.
Peccato che in questi dibattiti manchi la voce di voi ragazze. Se fossimo più unite a rispondere a questi ometti e alle loro cazzate forse riusciremmo a metterli a posto. Ci vuole più unità tra noi perchè loro si difendono come pazzi e noi no. Un abbraccio.
Mi accodo al pernacchione e al rutto anti-maschilista e aggiungo il documento audio di una reazione viscerale, sicula e politicamente SCORRETTA alla filosofia del fondatore di Movimento Zero, Massimo Fini:
http://www.pubblicastelli.com/mp3/castiga.mp3