Carissim*,
vi segnalo questa notizia: leggi QUI.
Si tratta dell’ennesimo femminicidio. Lei era Yuliya, il portiere della squadra di hockey prato della Bielorussia. Due settimana fa, con il suo club, il Viktoria Smolevichi, ha giocato e vinto a Praga nelle finali della Champions di serie C contro il Villafranca. Poi è tornata a casa da una trasferta e suo marito l’ha accoltellata, perchè era geloso, non sopportava che lei fosse sempre fuori, sempre in giro a giocare a hockey. Yuliya aveva 27 anni, era mamma di una bimba di 5 anni.
Agli uomini fa comodo se una donna contribuisce alle spese familiari, che quindi lavori sia dentro che fuori casa, ma mai osare essere una donna in gamba, una che vale, che dimostra di essere all’altezza del ruolo che ha. La colpa di Yuliya era quella di essere una gran portiera, tanto da far vincere la sua squadra. Sono i nostri successi che spaventano i maschi(listi), perchè gli impediscono di adempiere a quel ruolo di protettore, del cavaliere che salva la fanciulla indifesa, che li fa sentire indispensabili, quasi degli eroi.
Sapete quanti uomini ricattano le mogli con la scusa che sono loro che portano i soldi a casa? Sapete quante donne sono costrette a subire violenze perchè non sanno dove andare e portare con sè i/le loro figli/ie? Sapete quante donne accettano lavoro in nero, sottopagati e senza nessuna prevenzione solo perchè senza quello stipendio l’intera famiglia non vive?
Le donne hanno sempre contribuito al mantenimento della casa e della famiglia, perchè il solo lavoro domestico è indispensabile a tale fine, ma tale contributo non è mai stato riconosciuto come lavoro bensì come mansioni delegate esclusivamente alle donne da una cultura maschilista secolare che le diceva che quello era solo il loro dovere e che quindi nessun* le avrebbe ringraziate per tanto sforzo.
Le donne poi entrano nel mondo del lavoro e iniziano ad essere considerate prima nemiche, perchè porterebbero via il lavoro agli uomini, poi vengono considerate risorse da utilizzare per fare profitto perchè costano meno e lavorano quanto gli uomini. Inizia lo sfruttamento che dura fino ad oggi, la donna viene schiavizzata due volte e a nessun* sembra interessare.
Poi ci sono le donne che come Yuliya riescono ad avere un ruolo importante, un ruolo sudato e meritato che porta non solo un’idipendenza economica ma anche soddisfazioni, ti fa sentire realizzata e felice. Ed è proprio allora che il maschio, che ti vorrebbe sottomessa e infelice, sempre in cerca del suo aiuto per farlo sentire utile, neanche ci mancasse un cervello per prendere una qualsiasi decisione, è a questo punto che si sente minacciato, perchè colei che avrebbe dovuto farlo sentire un eroe gli dimostra di essere autonoma ed indipendente e che lui è solo un uomo.
Nella cultura del superuomo, del "ce l’ho duro" e cavolate simili, se una di noi si mostra autodeterminata viene uccisa, perchè nemica del sistema, perchè in poche parole libera di decidere per sè.
Credo sia per questioni pratiche che usano questi termini
Nessun uomo o maschio ti dice mai, che ne so: Sai, io sono un maschilista semplice. Oppure, io sono un maschilista che tiene alla famiglia.
Nè mai si legge sui giornali: Padre maschilista uccide la figlia che voleva uscire la sera e neppure Maschilista separato e padre di due bambini uccide la madre davanti ai loro occhi
Forse è meglio iniziare a stare attente ai maschi e agli uomini in attesa che loro stessi facciano il coming out come maschilisti (di solito le donne se ne accorgono quando prendono le botte e molte nemmeno allora)
Finora si parla solo di gran lavoratori e di momenti di pazzia, che capitano spessissimo anche a chi non ha neppure preso coscienza della differenza dei generi e dell’esistenza di tanti sessi e sessualità
“Agli uomini fa comodo se una donna contribuisce alle spese familiari”
“Sono i nostri successi che spaventano i maschi”
Dovete scusarmi, ma non si potrebbe aggiungere, o sostituire “gli uomini” e “i maschi” con qualcosa di più specifico, tipo “maschilisti”?
Per il resto sono del tutto in linea con il vostro post, e vi ringrazio per il lavoro che portate avanti ogni giorno.