Delle Pink Gang siamo state tra le prime a parlare – in italia – grazie ad una compagna che tradusse per noi dei testi dal francese.
L’interesse attorno a questo fenomeno dell’india che tormenta le donne è via via cresciuto fino a consolidare una sorta di solidarietà alla lontana che talvolta ha un vago sapore colonialista. C’è sempre il pregiudizio dell’uomo straniero da abbattere e nella nostra italia razzista attuale non ci stupisce che si offra solidarietà e spazio mediatico a donne che si difendono altrove mentre si torturano culturalmente, socialmente ed economicamente le donne italiane che vengono massacrate da uomini italiani.
Tra le altre cose però ci sono articoli interessanti, c’è la reale volontà di indagare e qualche settimana fa la pink gang è stata a roma a raccontare quello che fa. Questo video informa sulla capacità di reazione e di autorganizzazione delle donne in una terra dove tutti i maschi sono complici e collusi, dove la polizia protegge i carnefici invece che tutelare le vittime, dove sono le donne le uniche a difendere altre donne. Ci insegna tante cose e ci insegna che la sorellanza è un fatto imprescindibile dal quale bisogna partire affinchè la violenza maschile contro le donne sia sconfitta.
Sono un esercito di 140mila donne vestite di rosa organizzate da Sampat Pal, che potete vedere nel filmato, vigilano sulle donne che diventano oggetto di violenza da
parte di uomini, mariti, fratelli, fidanzati, padri. Violenza fisica,
sessuale, psicologica viene punita con vere e proprie spedizioni
punitive dalle Pink Gang. Le aderenti delle Pink Gang sono tutte armate
di bastoni che usano contro gli uomini violenti.
Si chiama autodifesa e ci sembra una grande dimostrazione di autonomia e coraggio, che riesce a contaminare l’immaginario misogino e sessista del loro contesto (ma anche del nostro) con un modello feminile che non è dipendente, non è piagnone, che esige, rivendica rispetto.
In italia invece siamo al punto in cui solo parlare di violenza maschile contro le donne sembra proibito. Regna l’omertà. Non ci sarà bisogno di una Pink Gang anche qui?
perchè no?…in realtà sono una pacifista ma è un po’ che mi frulla nella testa l’idea che si possa fare anche qui in italia come a volte si vede nei film americani:
una rete di solidarietà e sostegno per aiutare le donne vittime di violenza a rifarsi un’altra vita…
E’ un sogno assurdo?