Ancora un aggiornamento sugli sviluppi dell’attività femminista 2.0. La pagina fb Femminismo ha chiuso. Una nuova pagina ha aperto: "Donne & Femminismo (quello vero)" per continuare una r-esistenza antisessista, antirazzista e antifascista in un social network che è invaso da gruppi reazionari e maschilisti.
Su Friendfeed (altro social network) è nata la pagina FeministFeed, un altro aggregatore di fonti femministe diffuse in rete.
Un altro genere di comunicazione, ha attivato un proprio social network indipendente su Ning. Ottima iniziativa che segue a quella del mail bombing contro trasmissioni sessiste e della campagna "Io non ci sto" (per una tv libera dagli stereotipi) che ha avuto moltissime adesioni. Noi ovviamente guardiamo ammirate a questa pink gang di donne in web che procedono spedite in questo corteo virtuale che continua a seminare contributi antisessisti, ciascuna a proprio modo, ma tutte con la grinta e la determinazione di difendersi da ogni offesa.
Nella banda c’è Donne pensanti che già da tempo aveva creato un proprio social network e che ora si costituisce in associazione. E poi c’è la truppa di meravigliose donne che ruota attorno al forum del Corpo delle Donne.
Con il giusto senso delle proporzioni includiamo nella schiera anche noi che da quando siamo nate abbiamo raggruppato attorno a noi donne e uomini che partecipano e che hanno costruito questo blog giorno per giorno facendolo diventare punto di riferimento di un collettivo che ora lavora e progetta sulla nostra mailing list.
Il femminismo 2.0 è fatto di individualità aggregate sul piano tecnico per obiettivi. Tante individualità, diverse, unite da obiettivi precisi. La differenza tra qualunque movimento che vediamo girellare su internet e quello delle femministe 2.0 è sostanziale. Chi non la coglie si perde qualcosa.
Si tratta di donne vere, è una rete reale che esiste e contribuisce sul territorio così come nella comunicazione su questo media che è l’unico che sembra accessibile e ancora, con grande difficoltà come avete potuto vedere, consente alle donne di parlare un linguaggio diverso da quello che siete abituat* a vedere in tivu’.
E’ un presidio attivo, vero e proprio, politico, mirato, incazzato, tenace, che ha rivoluzionato lo stesso linguaggio generalista dei blog per politicizzare specificamente i contenuti e dare una lettura di genere ad ogni fatto analizzato e condiviso, e quando noi scrivevamo il nostro abc della femminista teknologica (da aggiornare e ampliare) speravamo che arrivasse un momento in cui le donne fossero coscienti che il web va riempito dei nostri contenuti. Costi quel che costi. Ancora.