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Populismi e pedofilia

Santoro oramai non parla più neppure con quelli che pure sono stati ospiti attivi del suo territorio. Santoro si rivolge solo al popolo. Come Berlusconi. Risponde all’audience e a chi lo critica dice: rispondo solo ai miei elettori, ops… spettatori. Un quarto d’ora di osanna e alleluia per convincere che la libertà è quell’esempio di tribuna chiamata rai per una notte nella quale lui fu più prima donna del solito e il resto del tempo per paragonare se stesso al generale custer assediato dagli indiani. Troviamo questo lapsus forse l’unica cosa che rispecchia l’attuale situazione santoriana. E noi, da sempre, stiamo bene nel ruolo degli indiani d’america perchè fu custer a compiere una strage di donne, vecchi e bambini per i quali non fu mai ricordato che come il il crudele ed egoista colonizzatore che è stato.

Poi arriviamo alla pedofilia dentro la chiesa e nello studio non c’è nessuno che parli a voce di noi laiche. Nessuno che non ammicchi e faccia pompini ai socci, ai cardinali, ai cattolici presenti. A dimostrare ancora che perfino quando parli di un abuso grave come la pedofilia in fondo solo per avere il diritto di parlarne devi dare il culo ad un potere secolare che quella pedofilia se l’è tenuta e l’ha custodita e l’ha nascosta al mondo come fosse una sacra reliquia. Per usare le parole di un tal clericale citato in trasmissione, come fosse un "mistero".

E se Vendola ha invitato ad aprire quella porta c’erano tanti che invitavano a richiuderla e infine la lode a ratzinger che avrebbe adottato la linea dura con i preti pedofili ma non li riconosce come suoi dipendenti quando le vittime chiedono un risarcimento al vaticano. Bisognerebbe chiedere allora l’otto per mille dove va a finire se non è vero che viene ripartito a mantenimento delle gerarchie inferiori.

Tra le varie chicche bisogna prendere nota dell’affermazione di socci, il quale ha citato satana almeno una decina di volte (per i pedofili lui chiamerebbe un esorcista?) ma ha anche detto che la chiesa fu colpita da uno scandalo pedofilia anche al tempo del nazismo.

E allora c’è qualcosa che non è chiaro. Perchè dalla toscana un prete dice invece che "l’è tutto un complotto de’ comunisti" e molti giorni fa qualcun altro ha detto che c’era di mezzo un complotto sionista.

E dunque bisogna decidersi: Siamo in piena dittatura nazista? Comunista? Hanno vinto gli ebrei e non se ne accorto nessuno?

Due cose serie invece da tenere a mente: la prima l’ha detta la prima donna che sarà nominata prete presbiteriana. Ha parlato di casta cattolica che si regge su una gerarchia patriarcale. Una schiera di maschilisti, misogini dei quali in qualche modo avevamo intuito l’esistenza.

La seconda è il dato che noi conosciamo e che ci ricordava vendola: i bambini vengono violentati soprattutto in famiglia da padri, zii, fratelli, nonni. E ci dispiace che nessuno abbia parlato della Pas, la falsa sindrome inventata per proteggere i maschi violenti che in tanti si stanno affaticando di far ammettere nel volume delle malattie mentali e dentro le nostre aule dei tribunali (come gli omofobi si battono per dimostrare che l’omosessualità sarebbe una malattia). 

Ci chiediamo come sarà mai possibile per i bambini essere protetti se la loro parola vale meno di niente e se ogni volta che denunciano un padre pedofilo quel padre si difenderà dicendo che si tratta di fantasia e di una particolare patologia stimolata dalla moglie. 

Vendola avrebbe forse dovuto dire che oltre ad aprire le porte della chiesa bisogna spalancare quella delle famiglie nelle quali i bambini (ma anche le donne) sono assai in pericolo e cadono a centinaia senza che nessuno faccia niente di serio per impedirlo.

Teniamo per ultimo il racconto di questa donna coraggiosa alla quale dedichiamo tutta la nostra solidarietà e un abbraccio immenso, unica tra tutti, a reggere con la forza dei suoi argomenti un dibattito nauseante.

Tra le cose atroci che ha svelato c’è l’accusa con la quale è stato condannato il suo carnefice: "Falso misticismo e dominio delle coscienze", che in poche parole significa "plagio".

Lei ricordava di sentire spesso le parole "Sii te stessa!" e le sentiva dalla stessa persona che abusava di lei. 

Ci vengono in mente altre forme di falsi misticismi e di dominio delle coscienze. Irresponsabili campagne negazioniste e revisioniste che nascondono gli abusi e comunicazioni subliminali di personaggi che pensano di essere santoni laici quando in realtà sono dei veri e propri molestatori ambulanti.

"Sii te stessa!" le diceva il prete pedofilo per convincerla ad essere invece quello che voleva lui. E quanti sono i molestatori che inducono tante donne e bambine ad essere qualcosa di diverso da quello che vorrebbero con veri e propri lavaggi del cervello?

Quanti sono quelli che aggrediscono quante come noi invece aprono gli occhi alle donne per offrire loro strumenti per percepire gli abusi per quello che sono?

Ed è per questo che è così difficile sconfiggere la violenza maschile contro le donne e le bambine e i bambini. Non perchè non si sappia chi compie gli abusi e neppure perchè sia difficile porvi fine. C’è invece una grande omertà a tutela degli abusatori di ogni specie ed è con questo che abbiamo a che fare: con un sistema di relazioni di uomini violenti, molesti e che giustificano la violenza che fanno di tutto per mantenere in vita un sistema di schiavitù che tiene prigioniere le donne e altrettanto i bambini.

La lotta è dura. Capirete perchè abbiamo un po’ da fare.  

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. BloodyMistress says

    Sono più che d’acordo con quanto dici – si ritorna sempre al concetto di “cultura dello stupro”, così difficile da spiegare e da far capire alle persone. Su questo argomento mi permetto di raccomandare un articolo (in inglese) sul blog di Shakesville: http://shakespearessister.blogspot.com/…101.html

    Ieri ho guardato solo la prima parte di Annozero prima di arrendermi, e l’unica cosa che continuavo a pensare era, ma perché tutto questo circo mediatico? Cos’hanno queste vittime e questi pedofili di diverso da tutti gli altri? E’ meno grave se il pedofilo è un maestro o un parente? La vittima è meno vittima se viene violentata a casa invece che in chiesa?

    Una vittima è una vittima, sia donna, bambino o bambina e uno stupratore è uno stupratore, che abbia la tonaca o no. Che tentino di fare differenze è, secondo me, solo un’altra prova di come la cultura dello stupro sia diffusa.

  2. walai says

    Concordo in pieno! Eccezionali come sempre!