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Milano: le donne rom in prima linea contro la repressione poliziesca

 

Da Noi non siamo complici:

In Piemonte un padre ha massacrato di botte la figlia
perché ha una relazione con un ragazzo sinto. A Milano, il
vicesindaco-sceriffo De Corato rilancia l’urgenza di costruire un nuovo lager per migranti nei pressi dell’aeroporto
di Malpensa e la polizia carica donne, uomini, bambini e anziani rom per
impedire loro di partecipare ad un presidio in centro a Milano.

Questo
l’appello lanciato ieri dal Comitato antirazzista milanese, che in
un’altra email spiegava "Come al solito le donne in prima fila, come al
solito le vittime non possono combattere: una bambina di due anni ne
esce con la faccia segnata dal manganello degli sbirri e parecchie
caviglie risultano gonfiate dai calci".

Scriviamo
questo comunicato sull’onda degli avvenimenti accaduti in via
Triboniano nelle ultime ore per fornire l’esatta descrizione dei fatti
dopo che un’autentica ridda di falsità alimentata da mass media e forze
politiche ha cominciato a circolare.

Iniziamo
col dire che i rom di via triboniano sono usciti dal campo poco dopo le
16 per  raggiungere i mezzi pubblici e andare al presidio di Piazza
della Scala di fronte a Palazzo Marino, sede del consiglio comunale.

Il
presidio, deciso nell’assemblea pubblica tenutasi domenica 16 maggio,
era stato  comunicato alle autorità competenti (Questura di Milano) già
lunedì mattina, prima via telefonica,  avendone un riscontro positivo,
di seguito via fax.

Dopo circa 500 metri
 di via barzaghi, che collega il campo rom al piazzale del cimitero
maggiore, uno sbarramento di polizia e carabinieri ha fattivamente
impedito ai rom di andare a prendere il tram 14, unico mezzo di
comunicazione per raggiungere il centro città.

L’intento
di ps e carabinieri, evidentemente istruiti dalle forze politiche che
alimentano da tempo la SOLUZIONE FINALE  per i rom di Triboniano, era
quella di impedire in tutti i modi di raggiungere il presidio: era
soprattutto di impedire di rendere pubblica la proposta politica che
questi avevano formulato.

Fuori
dai luoghi comuni sui rom parassiti e approfittatori, la richiesta era e
resta molto chiara: tramite i fondi europei stanziati per le comunità
rom e gestiti dal Comune ( fino ad ora utilizzati solo per funzione di
controllo dei rom e per ingrassare la miserabile gestione caritatevole
di alcune associazioni cattoliche) si chiede la concessione di aree
abbandonate dentro il territorio del comune di Milano, autorecuperabili a
costo zero,  e garantendo la continuità scolastica ai bambini.

Una
proposta troppo intelligente (e in fin dei conti persino moderata) per i
razzisti che stanno nel consiglio comunale di milano e che si annidano
anche tra tante associazioni, cattoliche e/o democratiche: tutti pronti
ad alimentare la parossistica immagine dei rom disadattati, criminali e
stupidi, manovrati da un gruppo di sobillatori di professione, cioè i
compagni e le compagne del comitato antirazzista di milano.

Dopo
l’opposizione agli sgomberi di giovedì scorso, tutti i mezzi di
comunicazione hanno pompato a dismisura questa immagine, creando le
condizioni per giustificare la rappresaglia di Polizia e Carabinieri,
che oggi ha potuto scatenarsi con una gragnuola di colpi mirati a chi
voleva andare a prendere un tram.

A
tale violenza è stata opposta una resistenza straordinaria: all’attacco
razzista e annientatore  si è risposto con l’attacco a mani nude,
pietre, bombole, barricate; per ben tre volte la polizia ha dovuto
arretrare scomposta, e solo dopo aver lanciato decine di lacrimogeni e
aver scagliato un blindato contro i rom, è riuscita a sfondare e a farsi
largo.

Nel frattempo
l’intera zona veniva isolata : i pochi, (troppo pochi) solidali accorsi
che hanno avuto la dignità di non voltarsi dall’altra parte mentre
veniva consumato l’ennesimo pogrom razzista, sono stati tenuti a più di
un chilometro di distanza, mentre arrivavano ambulanze e decine di altri
blindati, e già cominciava a girare la versione ufficiale: “una
manifestazione non autorizzata è stata dispersa dai celerini che sono
stati proditoriamente attaccati dai rom”.

Credono
di fermare la lotta con manganellate e menzogne? Pare proprio di no.

I
rom rilanciano. La lotta va avanti: 

Domenica
23 maggio ore 15:00, assemblea cittadina al campo rom di via Tiboniano.

Comitato
Antirazzista Milanese – 20 maggio 2010

Leggi
la piattaforma proposta dalle/dai rom di triboniano

Guarda
il video con le testimonianze delle/dei rom sulla
cariche di ieri

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali, Precarietà.