A Londra, esattamente
dentro Hide Park, esiste lo speakers’
corner. E’ un luogo dove di solito, per quanto possa ricordare degli
anni trascorsi in quella città, si posizionano gli individui più
improbabili per infiammare gli animi e invitare alla rivoluzione.
Ricordo di aver passato
attimi memorabili alla ricerca dei motivi per cui avrei dovuto valicare
le soglie di buckingham palace o dell’house of parliament per andare a
perorare la causa dei moscerini giallo-verdi piuttosto che della razza
estinta di un certo tipo di erba da giardino.
I pezzi migliori avevano
sempre il sapore mistico dei bei vecchi tempi della santa inquisizione.
Immancabile quello che veniva ad augurarci la fine del mondo, la fine
della carne, delle cornee, delle carie, e di qualunque cosa iniziasse
per "c".
Non di rado attorno al
personaggio si radunava una folla di persone, spesso turisti, a fare un
tifo di "Yeah, go, go, god save the queen".
Ecco: un personaggio del
genere in italia sarebbe stato arrestato per radunata sediziosa. Vi dico
questa cosa perchè in italia questo tal reato creato ai tempi di
mussolini per reprimere scioperi, opposizione e manifestazioni di
dissenso, è tornato di moda.
Esprimere un ideale e fare
un presidio, un sit in, una iniziativa pubblica in cui si discute sui
modi di realizzare una democrazia partecipata per il nostro governo
diventa incitazione al sovvertimento dell’autorità costituita. Di cosa
sia la radunata sediziosa potete
leggere tra le pagine del diritto penale.
Da anni l’art. 655 c.p. è
stato suscettibile di proposte di modifica, perchè anzitutto è vecchio
di almeno una guerra e poi è dittatoriale, contrasta con un diritto
costituzionale sancito dall’art. 21 dove si dice che ogni cittadino è
libero di esprimere la propria opinione. Non lo hanno mai modificato ne
soppresso ma l’hanno tenuto in caldo per tempi "fortunati e fortunelli"
in cui il fascismo tornasse in voga.
Ed eccoci qui con 18
antirazzisti napoletani accusati di questo anacronistico reato. Che
poi è un reato usato a specchio sul potere da non commentare e neppure
criticare. Se dunque il potere è rappresentato da un governo razzista è
chiaro che l’antirazzismo diventa "agire sovversivo".
D’altronde non sono i primi
e probabilmente non saranno gli ultimi. A torino ne abbiamo visti
altri, poi a milano abbiamo visto una repressione senza pari nei
confronti degli antifascisti, e in molte altre città è esattamente la
stessa cosa. Il
19 giugno, per esempio, c’è una manifestazione antirazzista tra
bologna e modena e si spera che ciascuno di noi si abbia diritto di dire
che i rimpatri, le deportazioni, le delazioni, i rastrellamenti casa
per casa e i razzismi decisi dalle burocrazie e quelli realizzati dagli
squadristi fascisti per le strade, sono oscenità che non possono vederci
complici.
Bisogna spiegarlo che la
polizia ha il manganello facile. Che si avvicina per sequestrarti uno
striscione, poi ti dice che non puoi restare a manifestare la tua idea e
nel frattempo garantisce un cordone di sicurezza per i fascisti che
marciano compatti a prendersi tutte le città.
Bisogna dirlo a quelli
dello speakers’ corner che in italia pottrebbero essere rinchiusi e se
si ribellassero beccherebbero anche l’oltraggio a pubblico ufficiale.
Andiamo avanti così.
Facciamoci del male.