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Donne senza scelta: vendersi come sistema unico di scambio!

Perchè le amministrazioni di destra favoriscono i cosidetti "padri separati", già stipendiati, regalandogli contributi e prebende mentre le donne, tra le più licenziate, povere, discriminate, perseguitate in ogni senso, sono costrette a smerciare i propri corpi per sopravvivere?

Come si spiega che in ben due casi [1] [2] oggi si parla di funzionari e assessori che richiedevano favori sessuali per garantire il diritto alla casa?

Come si spiega che Il Mattino di Padova oggi pubblica un lungo servizio sulle italiane che si prostituiscono per le strade e che sono entrate in concorrenza con le straniere spinte non da una scelta ma da una necessità economica?

E’ questa dunque l’indicazione che viene data alle donne? Di vendersi? Ai maschi iscritti ad associazioni amiche di lega, salvini, alemanno, giovanardi e pdl, assistenza e contributi pubblici con i soldi delle nostre tasse e alle donne la stimmate della puttana?

Noi ricordiamo la battuta del premier per rispondere alla precaria che gli chiedeva lumi sul proprio futuro. Egli rispose che carina com’era bastava che trovasse un marito ricco.

Di tutti i fascismi esistenti il sessismo è quello più spaventoso perchè attraversa le etnie e i generi e sfrutta i corpi, li usa come merce di scambio, li umilia, li baratta, li svende, ed è quello che accade in italia da troppo tempo.

L’ultimo atto al quale assistiamo è quello della differenziazione tra puttana per scelta e puttana per necessità. Interverrano i soliti misogini moralisti a dire che alle donne non manca niente e che se fanno le puttane è perchè a loro piace, ce l’hanno nel sangue. Ed eccola tornare in voga, pericolosamente, la figura della donna anni ’50 orgogliosamente santa, povera ma santa, affamata ma santa, che vede i suoi figli morire di fame ma è santa. Senza ricordare che durante la seconda guerra mondiale le donne la davano via per un tozzo di pane e che era grazie a loro che la famiglia tirava avanti salvo poi ripudiarle a pace avvenuta perchè le donnacce non bisognava legittimarle proprio mai.

Nessuno ha mai pensato che l’italia è fatta di una burocrazia e di regole che mettono le donne in condizione di totale dipendenza, a chiedere favori o a elemosinare diritti.

La nostra umiliazione più grande è misurare il nostro diritto di esistenza con misogini di ogni genere che ogni giorno ne inventano una dopo l’altra per torturarci ancora.

Perchè la merce non ha diritto di parola, non ha il diritto di stabilire un prezzo ed è per questo che le puttane non piacciono ai reazionari. Se stabilisci un prezzo ed è chiaro che la donna è merce allora non possono ricattarti tra le pieghe della burocrazia, nei segreti degli uffici e nei corridoi degli impiegati pubblici. 

Noi abbiamo scoperto – già da un po’ – che un prezzo dobbiamo pagarlo anche per attraversare il web e non di rado sono gli stessi che pretendono di comprarti nella vita reale che esigono che tu sia disponibile a farti inzozzare dalle loro mani virtuali. 

Alle donne non è davvero concesso di esistere per se stesse e quello che è odioso è il fatto che gli uomini da secoli hanno tentato di convincerci che tutto ciò avverrebbe per responsabilità nostra. Quello che è odioso è il fatto che per quanto di questa mistificazione siamo consapevoli in tante capita a poche di riuscire in percorsi di liberazione senza rimetterci la vita. 

Le vittime per la libertà le vediamo tutti i giorni. Perchè ci è proibito vivere come vogliamo?

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Precarietà.


One Response

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  1. Alessandra says

    Si continua a fare un ottimo lavoro di crescita e poi ci tocca vedere queste robe in circolazione:

    http://www.nazioneindiana.com/2010/05/21/troie/

    volevo segnalarlo alla vostra attenzione. Siete grandi, ragazze, continuate così!