La campagna elettorale è già grave perchè può non interessare, e tra noi ci sono quelle alle quali non interessa e che scelgono di non votare, ma è grave anche perchè di tutto si parla meno che di questioni che ci riguardano, di problemi da risolvere. Non serve spesso neppure come momento di dibattito perchè tanto si parla sempre delle stesse cose mentre le questioni serie sembrano interessare soltanto quelle come noi che odiano i ping pong. Come se ci fosse stato un terremoto e nel frattempo qualche uomo litiga la sua posizione preminente, accusa l’altro, poi torna ad incensare se stesso e tutto ciò accade mentre la gente resta sotto le macerie e chiede aiuto. Lì ci vedo noi mandare a quel paese i politicanti che amano definirsi "eroi" e mettersi a scavare e salvare vite e regalare ossigeno alle persone.
Per quelle che la campagna elettorale la stanno facendo le cose non vanno meglio perchè i partiti sono maschili, sono fatti di "capi" ed è per questo che ci sono quelle che si ribellano e che creano meccanismi autonomi dai quali ripartire.
Ci scrivono di nuovo, la "Camera delle donne" delle quali vi abbiamo già parlato qui e qui, denunciano il fatto che nessuno parla della nuova legge elettorale che le donne hanno ottenuto, uniche in italia, con doppia preferenza, un uomo e una donna. Vi giriamo quello che ci hanno scritto perchè possiate giudicare da voi. Buona lettura!
>>>^^^<<<
Le norme semplici della nuova legge elettorale della Campania sembra che siano fuori dalla portata dei partiti e dei media: anche dopo le spiegazioni fornite dalle donne agli stessi organi d’informazione. I comunicati televisivi sono parzialmente e “reticentemente” esplicativi.
Ci chiediamo perché la frase che spiega la doppia preferenza in realtà non la spieghi: ce lo chiediamo e ci rispondiamo. Anche l’informazione ha il suo genere: maschile nonostante le desinenze.
La gravità del vuoto informativo è stato denunciato anche dalla Consulta femminile della Campania, che ringraziamo per aver dato forza all’azione che abbiamo intrapreso fin dalla formazione delle liste, con proprie iniziative e richiami alle competenze pubbliche.
La legge elettorale è nuova ma la politica è vecchia col più vecchio dei suoi vizi: la misoginia.
Alla generosità con la quale le donne in lista portano voti veri, quelli del consenso non clientelare e forti dell’essere risposta al bisogno dell’unica novità possibile e decisiva, cioè quella portata dalle donne e che l’elettorato chiede.
Le donne e gli uomini vogliono le donne: questo è un dato incontrovertibile. Questo impaurisce gli uomini candidati e le loro dinastie perché mette in percolo il posto.
Le astuzie più banali diventano decisive come la spalmatura dei nominativi delle donne. Qualcuno arriva all’ipocrisia di portare con sé un “pacchetto donne” scorrendo tutta la lista. Portare tante donne per non portarne nessuna.
A queste donne diciamo di portare se stesse e di avere sempre con sé il testo della legge come un manuale e spiegare dettagliatamente con un facsimile le modalità di voto. I propri elettori ed elettrici potranno a piacimento scegliere un nome maschile da accoppiare al loro, o non sceglierlo. Contrariamente a quanto dice lo spot istituzionale (che dice espressamente di votare prima un uomo) il primo voto da dare è quello dato ad una donna ed alla donna che si propone.
In questa tornata, perché è accaduto già nelle elezioni comunali, avvertiamo la deresponsabilizzazione dei partiti nei confronti di tutte le candidate, e noi che ci siamo strette intorno a quattro donne, ci sentiamo invece responsabili e fino alla fine della campagna elettorale faremo la nostra lotta, continuando a denunciare la scorrettezza e la malafede insite nel malcostume che fa del nostro paese quello che ha meno donne elette.
Faremo di tutto perché anche le donne candidate per attrarre voti, e che non saranno poi nel consiglio si responsabilizzino. A loro diciamo di non ingannare le elettrici, prendendo voti che poi daranno ad un uomo, e spiegare pubblicamente una legge che hanno il dovere di rispettare perché è la legge di una Regione e non di una colonia.
Non facciamo auguri a nessuna ed avvertiamo tutte, perché non crediamo nella sorte ma solo nelle nostre forze, che metteremo completamente nella sfida che abbiamo lanciato.
La camera delle donne
Le candidate della camera delle donne sono: Antonella Cammardella (Sinistra e libertà); Elena Coccia (Federazione della Sinistra); Angela Cortese (PD); Giuseppina Tommasielli (Italia Dei Valori)
Rif. Rosa Schiavo cameradelledonne@gmail.com; Simona Ricciardelli 3331454849 simonar42@hotmail.com
Napoli, 19/03/10