Grazie a Valentina abbiamo scoperto questa perla della dissociazione mentale, quanto meno del webmaster del sito.
L’articolo dice:
"Il ruolo biologico della donna é quello di madre, sposa ed educatrice. Il lavoro é secondario, viene dopo": lo afferma il vescovo Emerito di Senigallia, Monsignor Oddo Fusi Pecci. "Penso che nella crisi di valori attuale e nella emergenza educativa che viviamo, molto abbia a vedere il fatto che la donna esce molto di casa, reclami una sfrenata indipendenza dal marito e vada a lavorare. Certamente il lavoro é importante, serve alla economia domenstica in situazioni di disagio, ma nella scala dei valori la maternità e la educazione, che sono ruoli tipici della donna, vengono prima e sono prevalenti". Poi precisa: " da questo punto di vista il femminismo esasperato ha creato danni e lo si vede nella scarsa educazione anche cristiana dei figli. La donna é biologicamente deputata al ruolo di madre che é quello primario ed una buona madre educa i figli. Ora mi domando come possa svolgere quelli che sono i suoi doveri fondamentali andando a lavorare". …
Valentina dice: "…da notare le pubblicità delle jaguar (per i vescovi) e della chirurgia plastica in Thailandia."
E non è mica una voce isolata. Ce lo dicono tutti. Tornare a casa, con le buone o con le cattive, dipendere economicamente dal marito o dal padre e poi fare quello per cui la natura secondo l’oddo-fusi-pecci pensiero ci ha deputate.
Ah, noi saremmo ovviamente il "femminismo esasperato"… 😀
Non vedete una strana coincidenza con quanto dice "Il Giornale", i vescovi siciliani, i padri separati, i neomaschilisti, i neofascisti? Nooooo? Allora avete bisogno di un ottimo paio di occhiali.
—>>>Leggi Metilparaben che ce ne racconta altre!
Non capisco una cosa. Si parla sempre del RUOLO DELLA DONNA., DELLE VIRTU’ DELLA DONNA, DELLA FEMMINILITA’…Qualche uomo di Chiesa ha mai parlato del RUOLO DELL’UOMO? No, seriamente. Qualcuno se lo è mai chiesto perchè non si parla mai del ruolo biologico dell’uomo? Io una risposta ho provato a darmela e non è molto rassicurante. Si collega un po’ al discorso dell’altro post sul fatto che l’uomo è il num 1 e la donna il 2. Ho come l’impressione che l’uomo, per la Chiesa, incarni la persona, l’essere umano, come la Chiesa lo considera, e cioè come essere unico e irripetibile e soprattutto indeterminabile, cioè non riducibile ad un oggetto, ma a soggetto…il che sarebbe anche bello se ricomprendesse alnche la donna…invece no. L’unico modo con cui sta gente sa approcciarsi alle donne è quello di trattarle unicamente per il loro sesso; in alcuni casi le differenze sessuali hanno la loro importanza, lo riconosco, ma mai che a qualcuno di questi venisse i n mente di sottolineare quetse differenze al fine, che so io, di denunciare gli stupri e le violenze, di accendere la coscienza degli uomini (maschi) sul fatto che un atteggiamento disinibito di una donna ( anche se per loro moralmente sbagliato) non giustifica la violenza: anzi è un atto profondamente vigliacco! Ma per loro ovviamente non esistono marchi infamanti..no, loro escono puliti e profumati! Ma sto divagando. Tornando al discorso di prima, l’unico modo che hanno sti vescovi di approcciarsi alle donne è quello di affibbiar loro un cumulo di virtù che discenderebbero unicamente dal loro essere donne…molti di questi appellativi sono davvero lusinghieri e spesso esaltanti! Verrebbe voglia di inorgoglirsi se non fosse per il fatto che tutto ciò invece contribuisce a renderci sempre più oggetti e mai soggetti. mai che ci tarttassero come PERSONE, cioè come esseri unici e irripetibili, donne sì, ma diverse l’una dall’altra, come gli uomini, tutte e tutti persone soggetti che amano e vivono e magari si sacrificano pure fino all’ultimo, am come scelta consapevole che viene dall’intimo, non per aderire ad un ruolo precostituito e preconfezionato che ha come unico risultato quello di alienarci! Vi sembrerà strano che certi discorsi provengano da una ragazza che si definisce cattolica, perchè crede che nel vangelo ci sia davvero qualcosa di buono….e che sicuramente non condivide del tutto i punti di vista del vostro sito, solo che poi sento sti discorsi esaltati e mi cascano le braccia, discorsi complicati e presuntuosi…vogliono esaltarci nei nostro ruoli, ma non si accorgono che ci affossano…mentre sarebbe così semplice amarci non tanto come donne, quanto come persone, ognuna con qualcosa di dverso dal’altra. vabbè ho parlato anche troppo, buona domenica!
Valentina: “Insomma: che cosa siamo noi per la società ? ancora non l’ho capito bene!!
ah, dimenticavo: sì, siamo le incubatrici dei LORO figli.”
In un certo senso, quindi, saremmo noi, la parte più importante. E qui, qualcuno interviene, cioè, ci ammazza prima di poter rivendicare tale parte.
bè, veramente i padri separati, oltre a tutto ciò, non ci riconoscono nemmeno nell’espressione di ” la donna è biologicamente deputata al ruolo di madre”: infatti loro sanno fare meglio anche quello, e ci tolgono i figli!
Insomma: che cosa siamo noi per la società ? ancora non l’ho capito bene!!
ah, dimenticavo: sì, siamo le incubatrici dei LORO figli.