L’avete letta la notizia di questa nuova ricerchina che deresponsabilizza gli uomini? Quando avete di fronte una sottospecie di maschi lobotomizzati, decerebrati, che non rispondono bene ad impulsi del tipo:
– non toccarmi!
– no vuol dire no
– separiamoci vuol dire che non mi perseguiterai in eterno
– separiamoci non vuol dire "ammazzami"
bisogna tenere presente queste magistrali scoperte scientifiche che decidono che la donna capisce prima e di più mentre l’uomo, poverino, capisce poco e male. Ma mica per colpa sua… No! Solo perchè c’ha il neurone disposto di traverso. Il tipico neurone dello stupratore/femminicida.
Non sapete com’è fatto? A forma di pene. Ha la tipica forma di un deliziosissimo pene e si distende lungo tutta la corteccia cerebrale in modo tale da condizionare perfino la vista e l’udito. Persino l’olfatto ne risente per cui se anche tu decidessi di fare perete in faccia al suddetto egli non reagirebbe in alcun modo e starebbe ancora lì a battere le manine e a fare gli occhi alla buttiglione.
Invece noi donne, wow, da non crederci, abbiamo un cervello che intercetta errori a distanza. Non siamo persone, siamo maestrine che segnano tutto in rosso e questi poveri uomini, candide anime, che stanno lì tutti in fila con le manine schierate mentre noi li ripassiamo a bacchettate.
Che quadro deliziosamente misogino viene fuori da queste ricerche sessiste.
Proviamo a spiegare queste cosucce alla donna che il suo vicino (per scarsa capacità di comprendonio?) ha tentato di uccidere, e a quell’altra massacrata a sprangate dal marito, anche lui con un problema di comprendonio, o a quell’altra ancora viva per miracolo dopo che il marito ha tentato di ammazzarla, o a quella creatura violentata per sette anni dal suo amorevole padre, o a quell’altra ancora costretta a scappare per sfuggire alle molestie di un altro neuropenemunito.
Proviamo a dirlo alle tante donne ammazzate dai mariti, dagli ex, dai padri, fratelli, vicini, amanti, conviventi. Alle tante donne stuprate, quotidianamente massacrate senza che nessuno le rispetti e dimostri solidarietà vera, concreta verso ciascuna di loro. Alle tante bambine molestate, violentate, che spesso vedono quei maschi neuro-pene-muniti chiamarle "pazze" per difendersi da accuse atroci di fatti veri da loro commessi.
Proviamo a dirlo alle vittime della violenza maschile dell’esistenza di questa ricerca e vedrete cosa risponderanno.
Stendiamo un velo im-pietoso!
—>>>foto da Riot Clit Shave