Riceviamo e condividiamo:
La Direzione Sanitaria trasferisce da Pollena a Nola il reparto di IVG dell’Ospedale Apicella, (unico presidio per le ASL NA3 e NA4) in sede non attrezzata e con motivazioni poco chiare.
Ostacolare l’applicazione della 194 è l’estrema esibizione, già vista in questi anni, dell’inveterata misoginia della Regione. Parliamo di 194, perché nel nostro paese il ricorso all’ospedale è l’unica alternativa per le donne: l’aborto “privato” è reato. Parliamo di 194, ma potremmo parlare della mercificazione del parto e della sfera della prevenzione nei tumori femminili.
Questa è la politica sul corpo delle donne e, oltre che scambio di favori tra un pubblico asfissiato dalle lottizzazioni e dagli sprechi ed un privato che li favorisce e li incrementa per arricchirsi, in tutto il Paese, fa parte della campagna elettorale muta ma non segreta.
La chiusura di un reparto IVG nelle realtà come Pollena, e potremmo moltiplicare gli esempi, è un segnale di schieramento chiaro e netto sull’orientamento “etico” di chi lo esprime.
Le passate tornate elettorali sono state condotte esplicitamente sul corpo delle donne, ammantando il teatro della contesa sotto la locuzione “temi sensibili”.
La campagna elettorale parallela, senza nominarli, brandisce ancora gli stessi temi usandoli per mostrare le proprie fedeltà alle caste, rivelando al contempo il profondo tradimento verso le donne e il loro diritto alla salute.
Un esposto dell’Avv. Maria Pia De Riso, firmato dalle nostre associazioni, è stato inviato alle autorità competenti.
Comitato Legge 194, Udi di Napoli, associazione donne Medico, Associazione Maddalena
Napoli, 02/03/10
Rif. 3334843616 – Stefania Cantatore
3331454839 – Simona Ricciardelli