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Chi vuole partecipare a Fallocrazia e Corpi di servizio 3°?

Fallocrazia e Corpi di servizio è un progetto di studio militante che abbiamo condiviso con tutti/e voi in formato video e in diapositive. E’ una analisi sull’uso dei corpi esercitato dall’economia che arricchisce pochi a svantaggio di molti, un uso esercitato dai poteri forti. Dopo aver sintetizzato (e la sintesi non è cosa semplice!) l’uso dei corpi di donne e uomini in senso generale, con la destinazione dei ruoli assegnati a ciascun@ di noi, ci interessava ora analizzare l’uso dei corpi per realizzare razzismi, fascismi, totalitarismi. Ci interessa soprattutto dimostrare come siano le campagne persuasive dei media e di “certi” contesti pseudo culturali a creare conseguenzialmente terrore, paura, emergenze, per poi trarne beneficio e militarizzare, reprimere, terrorizzare. Il sessismo si crea esattamente come il razzismo e il fascismo. Non vengono per caso. Si esibiscono quando trovano un terreno in cui si è già realizzata una cultura sessista, razzista e fascista. Opporsi culturalmente nella fase in cui è già visibile è certamente utile. Ogni forma di antifascismo è utile, ma prevenire è sempre meglio che curare.

Antifascismo Viola è anche agire preventivamente, ovvero intercettando il momento in cui il fascismo (vale anche per il razzismo e il sessismo, la misoginia, la lesbofobia, l’omofobia, la transfobia) viene “insegnato” alla società. E’ attraverso articoli, notizie, interviste, canali televisivi che il fascismo diventa una “necessità” e ottiene una legittimazione sociale. E’ attraverso la diffusione di risultati paraculi di paracule ricerche scientifiche o di paracule “opinioni” di dotti titolati accademici che si realizza quel contesto adatto a fare ritenere che la vita di un rom valga meno di quella di un bianco, ricco, europeo, del clan nazifascista dei nostri tempi.

Molti anni fa, prima che gli ebrei, i rom, le donne, gli uomini, i comunisti, gli anarchici, gli oppositori del regime, i bambini e le bambine finissero nei campi di concentramento e poi nelle camere a gas e nei forni crematori, i nazisti diffusero una enorme propaganda che convinse la gente che tutti i loro problemi derivavano da altre razze, lo stesso termine “razza” fu creato per legittimare chi colonizzava territori uccidendo chi vi abitava. Prima che i nazisti sterminassero milioni di persone convinsero tutti che erano gente brutta e cattiva, che puzzava, che faceva figli deformi, che rubava per “sua natura”, che stuprava le donne per “sua natura”. Li chiamavano topi, ratti, pezzi, cose.

Nessuno soffriva nel sapere che morivano migliaia di bambini e bambine perchè ritenevano fossero oggetti, pezzi di scarto, immondizia dell’umanità. Questo è quello che sta accadendo di nuovo. Lo stesso vale per omofobia, sessismo, stupro, violenza sulle donne. Se non ci fosse chi insiste nel sostenere che le donne vanno ritenute in quanto oggetti e i gay in quanto gente malata e “anormale” non si creerebbe la legittimazione sociale e la cultura dello stupro, della violenza sulle donne e dell’omofobia. E l’uso delle donne in questo caso è veramente atroce. In nome della salvezza delle donne (la categoria degli stupri valida solo se commessi da stranieri, le violenze solo se commesse da stranieri e la condanna della misoginia e della cultura patriarcale solo se islamica) si legittima il razzismo e il fascismo e siamo noi a dover impedire che tutto ciò accada.

Ci servono titoli di quotidiani – snapshot o scatti di prime pagine di giornali – che istigano al razzismo, al sessismo (alla violenza sulle donne, all’omofobia), al fascismo. Ci servono immagini di eserciti, ronde, pestaggi, squadrismi, emergenza stupri, repressione stranieri, omofobia (anche quella usata per rafforzare gli eserciti) e della militarizzazione dei territori. Ci servono riferimenti all’uso di linguaggi che evocano poteri forti, “più sicurezza”, “certezza della pena”, istituzioni totali, psichiatrizzazione della società, manicomi. Ci servono bibliografie, meglio se sitografie, linkografie di contenuti che noi proveremo a sintetizzare perchè siano comprensibili e diventino materiale per un workshop che guarderà a questi anni da un punto di vista di genere per scoprire che sessismo, fascismo, razzismo sono precisi prodotti di precise culture.

Scriveteci all’indirizzo mail fikasicula@grrlz.net o lasciate un commento a questo post. Grazie.

Posted in Corpi, Omicidi sociali.


9 Responses

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  1. Leti says

    ciao, se posso fare qualcosa fatemi sapere… se può essere utile comincio a spulciare volantini leghisti e giornali locali “qui al nord”.

    uh, già che ci sono: potete dirmi se a trieste c’è un luogo di ritrovo femminista?

    Grazie per quello che state facendo, personalmente mi avete aperto gli occhi.

  2. Lafra says

    Ciao, l’idea di mettere su un’ analisi di respiro internazionale sembra interessante, almeno per dare un’idea di cos’è il patriarcato occidentale nel contesto europeo oltre che per illustrare fascismi e razzismo. Io posso dare una mano per quanto riguarda la Spagna, sono a Madrid per studio.
    Sulla questione del burqa mi è capitato ultimamente un articolo che tocca l’argomento riportando il pensiero di Spivak. Vi passo il link: http://www.ecologiasociale.org/…_fem_spivak.html . Non è recentissimo perchè è uscito sul Manifesto nel 2004 però nn mi era dispiaciuto.
    Ora cerco un po di materiale e lo invio!!!

  3. martina/rebelde says

    ciao ragazze, io posso contribuire con media tedeschi, giornali, interviste tradotte, qualsiasi cosa, perché dei media italiani riporterei il poco che leggo su blog e gratis sui siti dei quotidiani, cose che potete recuperare anche voi.

    fatemi sapere
    V!
    martina

  4. Mario says

    Vi ho mandato un primo contributo con due e-mail che, evidentemente, c’entrano poco o nulla col tema (la prima, almeno), cosa della quale mi scuso… In realtà il tema m’interessa molto ed è vicino a un’iniziativa che cerco di portare avanti sul mio blog: la mercificazione del corpo raccontata in forma artistica (letteraria, figurativa, grafica, videografica, musicale), in una specie di concorso nel quale non si vince niente. Credo fortemente nel fatto che i corpi, chiusi entro schemi fissi e codici di comportamento, siano organizzati in strutture gerarchiche a beneficio di chi comanda. A questo proposito, complimenti per «Fallocrazia e corpi di servizio» I e II…

  5. Norma says

    Why not! Per le traduzioni, nessun problema 🙂

  6. fikasicula says

    mmmhhh

    potrebbe essere interessante vedere come in francia viene indotta la necessità di una legge che vieta il burqa… per arrivare all’italia e alla carfagna!

    un parallelismo si può fare, purchè ci sia una traduzione in italiano dei titoli.

  7. Norma says

    Ah sì, sono perfettamente d’accordo! Solo ho a che fare giornalmente più con i media francofoni che con quelli italiani… 🙂 A presto!

  8. fikasicula says

    ci interessava analizzare fenomeno e modalità. italiani o stranieri non conta molto ma partire dal particolare facilita la comprensione di quello che accade anche in ambito internazionale. lezione imparata in un minuscolo paesino siciliano 😀

  9. Norma says

    Solo da media italiani o anche esteri? Tanti baci 🙂