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Boicottiamo i negozi e le aziende razziste, sessiste, fasciste

Oggi è una splendida giornata. Lo è non perchè dobbiamo ricordare che una trans straniera è morta suicida (leggasi assassinata dal pacchetto sicurezza) in un Cie dove era stata rinchiusa per la sua provenienza geografica. Non lo è perchè un’altra trans straniera è stata trovata morta nell’immondizia. Non lo è neppure perchè ancora una trans straniera è stata sottoposta a Tso e verosimilmente rincoglionita di farmaci perchè lo Stato intende farle accettare il fatto che lei DEVE stare dentro un Cie. Non lo è perchè ci sono altre persone che rimarranno presto senza lavoro e tanti altri stranieri che nel frattempo vengono sfruttati da datori di lavoro che pensano solo al profitto. Non lo è perchè da qualche parte in Italia altre decine di donne sono state violentate, percosse, usate e neppure perchè quelli che stanno al governo continuano imperterriti a favorire la parte peggiore del genere umano, quella fondamentalmente cattiva che probabilmente non cambierebbe neppure se messa in condizioni di vita differenti.

Oggi è una splendida giornata perchè leggiamo che il presidente dell’Unione immigrati di Vicenza ha comunicato che stanno organizzando uno sciopero in massa degli acquisti per la fine di gennaio perchè le economie locali e anche l’economia nazionale si reggono sulla presenza dei consumatori e delle consumatrici straniere/i.

In fondo è una azione che promuoviamo anche noi quando invitiamo a non acquistare presso negozi o aziende che pubblicizzano i propri prodotti e il proprio marchio usando i corpi delle donne.

La moneta, come giustamente dice il presidente dell’unione immigrati di vicenza, è l’unico argomento che ascoltano e fino a quando non emaneranno provvedimenti per "nazionalizzare" gli acquisti e controllare il regime della nostra spesa potremo scegliere dove, come e quando comprare.

In Sicilia già si promuove l’acquisto presso i negozi che rifiutano la logica del pizzo. In tutta Italia potremmo promuovere l’acquisto presso negozi e aziende dichiaratamente non sessiste, non razziste, non fasciste, non omofobe, lesbofobe, transofobe.

Basta affiggere un cartello fuori, basta inserire la questione in un messaggio pubblicitario, basta dirlo con chiarezza. 

Io, noi, non compreremo niente da chi è complice dello scempio che avviene attorno a noi. 

—>>>Gruppo Facebook

Chi ha voglia di amministrarlo e di proporre banner, loghi, qualunque cosa, basta che si iscriva e lo dica.

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Iniziative, Omicidi sociali.


One Response

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  1. giorgia says

    riguardo alla campgna di femminismo a sud contro le pubblicità che denigrano corpo e mente femminili,
    io inizierei a suggerire di boicottare o lamentarsi con la compagnia telefonica che sta trasmettendo in TV alcune tra le pubblicità più sessiste e viscide degli ultimi tempi….quella che ha come protagonista un figlio d’arte noto per le sue partecipazioni a film altamente culturali…presente?