La cucina patriottica mi annoia. In effetti non l’ho mai conosciuta. Sono cresciuta tra profumi e spezie che venivano da lontano e ancora oggi quando penso a soddisfare un piacere di gola non penso mai a mc donald’s. Mi piace il platano al pomodoro, soffritto con la cipolla. Lo fa l’africano vicino la piazzetta. C’è qualcun@ a cui non piacciono i ravioli cotti al vapore presi dal cinese? E il pollo alle mandorle, o i gamberoni in agrodolce con quella panatura che te la sogni ad occhi aperti. E la crema di peperoni dolci dall’indianino? Il riso alle verdure e i sughi piccanti. Ma davvero non vi piace il kebab? E il kous kous? Quello con le verdure cotte solo come loro le sanno cuocere. Non mi dite che potreste rinunciare a quei sapori perchè non ci credo. Come dire che passi da palermo e non vai ad assaggiare un cannolo alla ricotta o a catania scordi di concederti una granita.
Non si tratta davvero di convenienza, anche se è vero che tutte queste pietanze costano meno. Con dieci euro dal cinese mangi dall’antipasto al dolce. Dall’italiano al massimo prendi un trancio di pizza e forse una bibita. Sarà per questo che li odiano, gli stranieri dico.
Si tratta comunque del fatto che tanta gente non sente più niente. Non c’è contatto di pelle, di sensi. Non c’è un pensiero che sia accompagnato da sensazioni diverse da quelle visive. Un cieco nel nostro mondo non potrebbe vivere. Confusi come siamo nel cemento, con le narici tappate dai fumi dell’inquinamento. Non ci spaventano le altre etnie. Ci spaventano gli odori. I sapori. Ci spaventa la sensualità.
Abbiamo perso il contatto con il corpo. Con i corpi. Non ci tocchiamo più e dalla tivu’ ti dicono che gli stranieri ti portano le malattie e non posso farne a meno perchè la cuoca del ristorante africano io la voglio proprio toccare. La voglio annusare e la voglio sentire proprio qui, nel cuore. Voglio invecchiare ricordando sensazioni vere perchè la televisione non ti fa toccare le cose e le persone e non ti fa sentire gli odori e i sapori. E più perdiamo il contatto con gli altri più lo perdiamo con noi stessi. Ci guardiamo allo specchio, ci sorprende scoprirci vivi. I nostri liquidi sono diventati tabu’. Abbiamo censurato il nostro sudore, indossiamo solo catrame abbellito di sostanze chimiche.
In fondo ci accarezziamo poco, passiamo poco tempo con noi stessi e facciamo docce veloci e persino l’amore è diventato asciutto.
Odio quelli della lega. Odio i fascisti. Chi non sa godere di tanta bontà e tanta ricchezza è proprio poverino. I razzisti scopano poco e quando lo fanno deve essere robetta da niente. Se non hai sensi e sensualità allora scopi proprio male.
Immagino la pelle dei razzisti, umidiccia, impregnata di palude, e le mani appiccicose, attaccaticcie, e la saliva bavosa. Gente che quando va a rubare l’amore migra nei posti in cui vuole fare recinti per gli schiavi. Gente perduta. Povere anime.
Scelgo il calore. Ho sempre odiato il freddo. Diventasse illegale, mi nutrirei lo stesso altrove. Perchè sono curiosa e perchè le "nostre tradizioni" mi hanno definitivamente stufato.
Vi dedico una pietanza. Vi dedico un po’ di pelle. Un po’ di carnalità. Smettete di leggere i giornali e di guardare la tivu’ e usate gli altri sensi. Andate per le strade a guardare in faccia le persone e parlateci e poi lasciatevi raggiungere e usate il naso, le mani, la bocca, il cervello. Sturatevi i sensi. Buttate i pregiudizi perchè siete fatti d’altro. Buttate la paura e ricordatevi di vivere. Ricordatevi di vivere. Se non siete già morti.
Le sensazioni sono il linguaggio ancestrale dell’uomo .Sarve cuore per capire questo linguaggio.W le sensazioni!
Adoro questo post…è meraviglioso!!!
sulla questione del contatto segnalo l’ultima coreografia della compagnia di danza Abbondanza Bertoni, “La massa”, in parte ispirata a “Massa e potere” di Elias Canetti. Durante quasi tutta la performance i dieci fra danzatori e danzatrici si muovono stando appiccicati l’uno all’altra. Lavoro intenso sul concetto di contatto portato, se vogliamo, a risultati estremi. Sottotitolo all’opera: “capovolgimento del timore di essere toccati”. A questo link, un estratto della prima versione del pezzo:
http://www.centralefies.it/…bard/abbondanza.html
Oggi a La Spezia manifestazione antirazzista;
i fatti in breve: un gruppo di xenofobi leghisti frustrati (appunto, scopate di più!) se la prende con i quattro gatti di rom presenti in città e lancia gruppo su facebook vuole poi tenere manifestazione stasera, le varie realtà democratiche della città (devo dire parecchio silenziose, ma magari è una mia impressione) si svegliano (era ora!) e terrano in Piazza Verdi ore 21 manifestazione antirazzisata, cui vado anche se sempre più scazzata e stufata. Il 10 dicembre si replica con fiaccolata
Bellissimo post esprime concetti bellissimi…Sarà banale ma cibo e sesso fatti con cura e amore sono fra le cose più belle…A proposito, credo che anche inLiguri si faccia il cous cous,perchè alcune famiglie di mercanti emigrarono in Tunisia…E la bellissima catena di dolci al miele che unisce l’Europa che ha conosciuto la domiazione araba e turca?
davvero bel post..
sembra davvero che tutti ormai abbiano dimenticato cosa voglia dire la parola “Sensazione”…l’unica che dà davvero senso alla vita..
“Chi non sa godere di tanta bontà e tanta ricchezza è proprio poverino”, “Ricordatevi di vivere. Se non siete già morti”.
Mi ci faccio delle magliette per l’estate con queste frasi.
Anche’io sono napoletana, carnali, ma purtroppo i venti freddi del nord ci stanno gelando.
Bel post
Sono nata e vissuta a Napoli, da secoli innumerevoli una città dove gli odori locali e lontani si sono sempre fusi per crearne di nuovi, di ibridi. La napoletanità più vera è sensuale e promiscua: le persone ti toccano e si toccano da sempre, il caldo fa scoprire i corpi, l’assenza di spazi reali e metaforici ti rende prossime persone e realtà che mai avresti pensato potessero riguardarti. Nella lingua napoletana c’è un aggettivo meraviglioso, “carnale”, e sta a indicare tutto quello che riguarda contemporaneamente sensi e sentimenti e la loro condivsione con “L’Altro”. Credo che in questi aspetti risieda la stigmatizzazione che i fascismi e il cattolicesimo hanno fatto della napoletanità e dell’essenza del Sud in generale, svilendola, colpevolizzandola, scagliando anatemi di feroce disprezzo contro un modo di vivere il mondo e la vita che ai loro dogmi basati sull’esclusione ha sempre preferito un’esistenza più terrena, inclusiva, carnale appunto.
E’ qualche tempo ormai che alcune mie scelte di vita mi hanno portato a vivere per il momento in Olanda. Che aspettative! Che idee e speranze nutrivo nei confronti di questo paese simbolo di tolleranza, di accoglienza, di progressismo. Dove per strada si vendono più lumpia vietnamiti o kebab che cibi olandesi, dove la legge tutela e soprattutto incoraggia la diversità di etnia, di religione, di credo politico. Ahimè ho dovuto constatare che leggi e idee non fanno la cultura, nè tantomeno influenzano lo spirito dei tempi. Le persone non si guardano e non si parlano, si eludono, si evitano, si ha paura di chi si ha di fronte, quasi fosse una minaccia all’individualismo sfrenato che vige in ogni campo di questa società dalle apparenze così ingannevoli. Una società che dalla coloniazzazione di territori lontani è passata alla colonizzazione delle menti dei migranti, dove anche i comuni più piccoli organizzano riunioni rionali affinchè si possa conoscere finalmente il proprio vicino a cui fino a quel momento non si era mai rivolta la parola, dove l’esternazione di qualsiasi sentimento è inopportuna se non è inserita nel suo contesto pensato ad hoc.
Ho il timore che i tempi bui che stiamo attraversando siano trasversali, ormai non conoscono più confini nè colore politico, e questo mi fa paura.
Gustosissimo!
Mi avete fatto venire fame e anche voglia di fare l’amore 🙂