Sacro e Profano, film pensato, prodotto e diretto da Madonna e distribuito in italia solo dalla Sacher di Nanni Moretti che lo ha presentato al festival di Torino.
Eugene Hutz è quell’eclettico artista dei "Gogol Bordello", nel film interpreta un musicista/cantante che per finanziare la band soddisfa bisogni sadomaso dei clienti. Di mestiere fa quello che picchia a pagamento. Un lavoro che tutti vorrebbero fare.
Poi c’è Vicky McClure e Holly Weston. La prima lavora in farmacia e vuole andare a fare la volontaria in africa e la seconda fa la ballerina classica e non ha un lavoro stabile.
I tre coabitano e all’occorrenza partecipano alle costruzioni fantasiose degli scenari sadomaso richiesti in particolare da un cliente.
Gli altri personaggi sono quelli di una londra multietnica dove si intrecciano culture e diversi schemi di relazione. La voce narrante è quella dell’artista che per i testi delle sue canzoni si ispira ad uno scrittore cieco che abita al pianterreno. Il suo rapporto con lui è intenso, travolgente ed è lo stesso rapporto ironico che ha con la coinquilina ballerina alla quale suggerisce di darsi allo streap.
Tutto è raccontato con uno sguardo divertito e prezioso per le cose della vita, che guarda alle realizzazioni di ciascuno senza pregiudizi e senza censure morali. La ballerina scopre di avere un grande talento per la lap dance, l’altra amica riesce ad andare in africa, lo scrittore riesce a scrivere in brail e lui, il protagonista, ti racconta in musica come è magico, meraviglioso, unico saper creare l’arte, la scrittura, la pittura, la musica, direttamente dal nulla.
Ed è lo scrittore colui il quale rappresenta appieno queste parole, lui che ha scritto un testo che dice quanto sia "avido di meraviglia" e che ha un rapporto di carne e sensi con i libri. Lui che soffre di nostalgia perchè non riesce a vedere la "creazione", l’effetto di un foglio bianco che viene riempito da parole "create direttamente dal nulla".
Un piccolo film, un grande racconto, che innanzitutto svela come chi non sa creare, chi passa il tempo a copiare la vita altrui, chi non sa riempire un foglio bianco con qualcosa di unico che "viene direttamente dal nulla", in fondo ha un animo arido e sono questi animi privi di magia e intuito che spesso vogliono mettere in prigione le idee altrui. Semplicemente perchè non ne hanno di proprie o perchè le proprie sono troppo mediocri e banali per cambiare davvero il mondo.