Skip to content


La bonifica sociale

Non è un caso isolato perchè nell’indifferenza generale la stessa cosa capita a Palermo con l’ExCarcere, ed è capitato all’Horus di Roma, al Paz di Rimini, e anche il bolognese Crash sembrerebbe avere i giorni contati.

L’operazione è stata compiuta in modo diverso in altri spazi dove la scusa di una generica inchiesta basata su accuse improbabili ha permesso l’autorizzazione di perquisizioni e sgomberi pubblicizzati come fossero soluzioni di "pulizia" dovute a difesa del cittadino e contro delinquenti di vario tipo.

Case abitate da famiglie migranti, luoghi occupati da studenti, ultimo muro di resistenza civile alle riforme gelmini, spazi di produzione di cultura come il tentativo fatto contro il Cox18 milanese e molti altri esempi si potrebbero fare per dimostrare che l’autogestione, quei luoghi sganciati dalle istituzioni, in cui nessuno deve dire grazie a nessuno e nei quali la critica sociale è incessante, non ricattabile, non neutralizzabile, vengono aggrediti in una sorta di bonifica sociale che non si accontenta di fare pulizia etnica e che oltre a rastrellare stranieri e straniere si occupa di togliere di mezzo ogni soggetto critico che non si lascia normalizzare.

L’azione può essere comprensibile solo se inserita in un contesto generale in cui "pochi" dominano tutti e minacciano altrimenti quelli che non si lasciano dominare o vittimizzano parti sociali discriminate – esattamente come è avvenuto per le donne e gay/lesbiche – per riproporre l’anti-omofobia o la lotta contro la violenza sulle donne in chiave autoritaria, securitaria e bipartisan. A questo possiamo ricondurre la confusione che appositamente si fa mentre si sostiene che il femminismo non sia ne’ di destra ne’ di sinistra [Leggi – a – b].

Si tratta dello smantellamento di ogni opposizione reale, di ogni spazio critico, di ogni soggetto non allineato e che non si lascia comprendere nel "volemose bene" generale praticato da chi continua a non capire come va questo tempo o se lo ha capito evidentemente immagina di poterne trarre vantaggio.

Di contro in italia istituzioni, polizie, rappresentanti politici offrono copertura e protezione alle tante sedi – anche quelle occupate – di estrema destra. Basta vedere quello che è successo a napoli dopo l’apertura di casapound. Luoghi "utili" della politica attuale perchè fungono da manodopera per alimentare il clima del terrore e la strategia della tensione. Nulla di nuovo, tutto già visto decenni fa. L’estremista cerca visibilità con aggressioni fasciste e azioni razziste e il politico di destra e di governo gioca la parte del moderato e sottolinea l’urgenza di un "ordine" e di una "sicurezza" che innanzitutto ci viene tolta proprio da loro.  

Tutto questo vede una complicità di tutta quella parte politica di centro sinistra che è conforme a certe scelte della sua opposizione e che da sempre ha mal digerito la contestazione dei movimenti. Potremmo persino dire che al centro sinistra questa "bonifica sociale" fa comodo perchè a loro resta il ruolo di voce unica, pensiero unico, immagine unica di stampo d’alemiano che non ha alcuna voglia di opporsi al totalitarismo giacchè proprio quella, forse in altra forma, è la sua aspirazione sotto un’altra bandiera.

La critica libera, libertaria, da fastidio a tanti e tante e dunque il procedimento è sempre lo stesso: ciò che non si può comprendere, assimilare, si distrugge, si relega nell’angolo dei reietti criminali.

Quello che deve essere chiaro a tutti è che la responsabilità maggiore non è di chi pratica questo abominio ma di chi fa da cuscinetto tra i despoti e la critica sociale attenuandola, reinterpretandola, moderandola.

Si uccide di più "adeguandosi" alle parole imposte dalla destra che non ad assumersi la responsabilità di averle imposte. Perchè i despoti sono sempre pochi ma i complici e le complici sono tantissimi/e. 

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.