di Feminoska
Mi sveglio stamattina, e il primo articolo sul quale poso gli occhi riguarda l’insulto alla Bindi del Cavaliere (tradito – a quanto lui stesso sostiene – perfino dal Capo dello Stato!).
Doveva essere così, vivere sotto l’imperatore Caligola … i deliri di onnipotenza (e la sfacciataggine) di quest’uomo oramai non si contano, degni del più sanguinario imperatore romano. Sono lì che rumino tremendi indigeribili rabbiosi pensieri quand’ecco che la mia attenzione inciampa su di un titoletto sulla destra che recita “Donna non vidi mai”, dal blog del direttore Vittorio Zucconi.
Temo di sapere già di cosa si tratti, con apprensione apro la pagina, e … TA-DAAAN: eccolo lì, con un po’ di ritardo ma presente anche su Repubblica infine L’ARTICOLETTO SUL SILENZIO DELLE DONNE!!!
Mentre lo leggo mi infurio, mentre leggo i commenti anche peggio.
Care sorelle, ammettiamolo, è colpa nostra. La tesi di molti dei giornali ai quali peraltro facciamo riferimento per essere informate della (schifosa) realtà che ci circonda, è che è colpa nostra.
IO VI VOGLIO TUTTE A COSPARGERVI IL CAPO DI CENERE, IN GINOCCHIO, COME SI CONVIENE A DELLE PECCATRICI. Peccatrici più e più volte: perché se sfruttiamo le situazioni per trarne un qualsivoglia minimo vantaggio – come gli uomini spesso ci hanno insegnato con il loro esempio a fare – siamo puttane o laidi parassiti, se invece resistiamo, ognuna come può, siamo quelle che chinano la testa, anche se non è vero.
Noi parliamo, parliamo, anzi a volte siamo pure logorroiche…
MA DALLA REGIA AVVERTONO CHE LE NOSTRE VOCI NON SI SENTONO. ERGO, A NOI VA BENE COSI’. ERGO CE LA SIAMO CERCATA. ERGO, SIAMO TUTTE PUTTANE.
Mi viene la nausea. Mi fa incazzare. Questa è malafede. Di più, questa è ipocrisia: adesso pare che siano diventati tutti dei grandi difensori dell’onore femminile, però insomma, queste donne non è che si meritino poi tutti gli sforzi profusi in loro difesa!
Se chi scrive queste nefandezze si guardasse intorno, scoprirebbe che le donne non hanno mai smesso di parlare. Forse sono cambiate le modalità, ma le loro voci, per chi le vuole ascoltare, si sentono ancora. Nonostante i tentativi di tacitarle, di discreditarle continui.
Le donne non sono diventate tutte aspiranti veline, ma sanno comunque tutte che non manca mai il commentino pungente, per nessuna.Sei bella e sgomiti per realizzarti? Sei velina, o oca, o prostituta. La tua migliore qualità risiede nei tuoi neuroni? Beh sei più bella che intelligente.
Se questi uomini e queste donne però, che hanno il grande privilegio e la grande responsabilità di poter dare voce ai propri pensieri su giornali a tiratura nazionale
LA PIANTASSERO di calunniare le donne con la falsa accusa di restare in silenzio (e sfruttassero in maniera più proficua quella trentina di righe) beh sarebbe davvero un passo avanti: altrimenti faranno sempre la figura del bue che dà del cornuto … all’asina!
ehehehehe
grande cosmo e grande norma 🙂
lo faccio circolare subito
l’idea è buona, io c’ho provato:
http://www.youtube.com/watch?v=_KlFb0WfloY
Ciao il video di Vanni si trova qui (la parte interessante e’ verso la fine)
http://www.youtube.com/watch?v=GAl6bGncyVU
In effetti la somiglianza e’ innegabile!
Allora, questo è Vanni: http://www.youtube.com/watch?v=GAl6bGncyVU
e questo Silvio: http://www.youtube.com/watch?v=ELPHuuJbwFk
Questo è Vanni: http://www.youtube.com/watch?v=GAl6bGncyVU
e questo Silvio: http://www.youtube.com/watch?v=O-wB_aiivmE
E’ la prima cosa che mi è venuta in mente ieri guardando Berlusconi 😀
oibo’ norma
e dove troviamo il video di vanni? 🙂
@norma
grazie mille!
viene da vomitare anche a me. che schifo!
@cosmo
dici che zucconi sta parlando alla santanchè, a mara carfagna e a noemi??? mmmhhh, a occhio proprio non direi.
p.s. Qualcuno sarebbe in grado di fare un montaggio col video di papi all’uscita della sentenza (Viva l’Italia, Viva Berlusconi!) e quello del compagno di merende Vanni portato via di peso dal tribunale (Viva il Duce, Ritorneremo!). Io non sono capace, ma la somiglianza mi sembra lampante e mi fa troppo ridere… 🙂
“Ho preso l’abitudine di pagare per dei ragazzi […] Ovviamente, ho letto quello che hanno potuto scrivere circa il commercio dei ragazzi di qui […] So cosa c’è di vero. L’ambiente misero, la “papponaggine” diffusa, la montagna di soldi che questo porta mentre ai ragazzi non arrivano che le briciole, la droga che devasta, le malattie, i dettagli sordidi di tutto questo traffico. Ma questo non mi impedisce di ritornarci. Tutti questi rituali da fiera degli efebi, da mercato di schiavi, mi eccitano enormemente […] Potremmo giudicare questo spettacolo abominevole che da un punto di vista morale, ma mi piace al di là del ragionevole. […] La profusione di giovani ragazzi molto attraenti e disponibili mi mette in uno stato di desiderio che non ho più bisogno di frenare o occultare. I soldi e il sesso sono al centro del mio sistema, quello che funziona alla fine, perchè so che non mi rifiuterà .”
Ho voglia di vomitare.
ho seguito, in buona parte su questo blog, la critica alla vulgata su “il silenzio delle donne”, credo di aver capito le argomentazioni e di condividerle. mi permetto però di proporre una interpretazione alternativa all’articolo del tizio, zucconi. lungi da me voler “difendere” l’articolo. voglio solo dire che, insomma, ci sono molte donne (come molti uomini) che (ahinoi) votano, sostengono, appaludono, il nostro “premier” (mai sostantivo fu più odioso), questa è una triste realtà . per quale motivo? non lo so.. ma credo sia un motivo simile a quello per cui non tutti i lavoratori e i disoccupati sono comunisti e/o anarchici (e anzi in questa categoria ci sono tanti fascisti e/o leghisti, liberisti perfino). arrivo quindi al dunque. la storia del “silenzio delle donne” potrebbe indirizzarsi non alle donne “in generale”, nè tantomeno alle femministe di vari orientamenti, bensì alle donne che sostengono il nano, che lo votano, potrebbe essere una provocazione a loro rivolta: “votate contro voi stesse?”.
sembra interessante!
ma una traduzione, almeno una sintesi del contenuto per chi non conosce il francese? 🙂
ciao
Alcuni passi dal libro “La mauvaise vie” (2005), autobiografia dell’attuale ministro francese della Cultura, Frédéric Mitterand.«J’ai pris le pli de payer pour des garçons […] Évidemment, j’ai lu ce qu’on a pu écrire sur le commerce des garçons d’ici .[…] Je sais ce qu’il y a de vrai. La misère ambiante, le maquereautage généralisé, les montagnes de dollars que ça rapporte quand les gosses n’en retirent que des miettes, la drogue qui fait des ravages, les maladies, les détails sordides de tout ce trafic. Mais cela ne m’empêche pas d’y retourner. Tous ces rituels de foire aux éphèbes, de marché aux esclaves m’excitent énormément [.] On ne pourrait juger qu’un tel spectacle abominable d’un point de vue moral, mais il me plaît au-delà du raisonnable [.] La profusion de jeunes garçons très attrayants et immédiatement disponibles me met dans un état de désir que je n’ai plus besoin de réfréner ou d’occulter. L’argent et le sexe, je suis au cour de mon système, celui qui fonctionne enfin car je sais qu’on ne me refusera pas.»