Sono a Napoli, come tappa intermedia e velocissima. Passo per fuorigrotta e vedo i manifesti della manifestazione di liberazione contro fascismo, razzismo e sessismo di giorno 30. Nel manifesto si dice chiaramente "jatevenne" a quei brutti cosi neri di casapound e la gente si ferma a leggere e commenta e dice che è giusto e io sono felice come una pasqua. Allora non tutto è perduto. Anche un manifesto è utile a far fermare la gente e a farla riflettere.
Aggiorno le news di internet e leggo la solita monnezza dal regime: l’albero dedicato a peppino impastato tagliato a bergamo, il ragazzino nero che cammina mano nella mano con una ragazzina bianca e viene accoltellato (repubblica tiene a precisare che "probabilmente" si trattava di un altro negro), la ragazza nigeriana che su un autobus romano viene presa a schiaffi e viene insultata da due ragazze "bianche" alle quali aveva chiesto di spegnere la sigaretta, c’è il tunisino che a detta del corriere – impegnatissimo nella campagna anti-islamica – avrebbe aggredito un frate al suono di "allah è grande", una "testimonianza" di una ragazza che criminalizza l’islamismo e dice di temere per la sua vita (ancora sul corriere). Neanche mezza parola sulla donna uccisa dall’ex ispettore di polizia penitenziaria perchè anche costui come tanti altri non poteva sopportare che lei scegliesse altro a parte lui. Gli islamici assassini per cultura e gli italiani assassini di donne per affermata depressione. Spiegazione criminale per un governo fascista.
Per fortuna leggo anche di reazioni, la manifestazione del 30 settembre a napoli, quella del 3 ottobre contro i cpt e i cie a firenze e immagino che altra società in movimento sta un po’ dappertutto.
Per fortuna c’è la mia amica malapecora che parla di altri mondi e ci fa sperare che una cultura diversa possa prima o poi contaminarci. Alla faccia dei vaccini anticontagio. Che lo jatenenne day sia con voi!