Oggi il gruppo di F.a.S. parla di sesso, "fraintendimenti", sessismo colposo o premeditato e così anch’io decido di esprimere un parere in proposito. Anzi racconto alcuni aneddoti che ho già condiviso con le mie amiche e che ora condivido anche con voi.
La prima volta che un uomo tentò di farmi pensare che il fatto che non mi piacesse una pratica sessuale era a dir poco abominevole fu più o meno quindici anni fa. Voleva convincermi che io dovevo essere disponibile a fare qualcosa per lui.
"Le donne sono felici di fare felice il loro uomo!"
"Davvero? E questo l’hai letto nel pizzino dei cioccolattini?"
In particolare la funzione che mi chiedeva di svolgere era farmi pizzicare, tirare, diciamo pure strappare i capezzoli a morsi. Si eccitava così, LUI. Al primo pizzico reagii d’impulso. Gli pizzicai il pene e mi disse che era doloroso. Dissi che anche i miei capezzoli avrebbero gradito una attenzione maggiore. Lui affermò, offeso, che una entità astratta definita in un generico "donne" era ben felice di godere vedendo godere il proprio partner. Ero senz’altro io ad avere problemi, ad essere repressa perchè se fossi stata "normale" non avrei fatto tante storie e mi sarei fatta mordere tranquillamente fino a sanguinare.
Una seconda volta accadde in un incontro amichevole. Approcci informali: lui era convinto che dietro ogni volto di donna ci fosse una porca insaziabile e passiva. La sua idea di sesso era: "fatti fare questo, fatti fare quello". Nessun dubbio: al primo "fatti fare" dissi che non mi sarei "fatta fare" un bel niente.
Poi ci fu quello che "se non ti piacciono i rapporti anali hai dei problemi, sei inibita, lasciati andare, abbandonati". Chiarii semplicemente che odio il dolore fisico e che già soffro dopo qualche giorno di stitichezza, figuriamoci a farmi torturare in una cavità ben lontana dalle mie zone erogene.
Anche lui tentò di convincermi che ero io ad avere dei problemi. Gli chiesi:
"ma dimmi semplicemente che è una cosa che piace a te e la finiamo qui"
"e se te lo dico tu lo farai per me?"
"assolutamente no. vedi scritto madre teresa di calcutta da qualche parte?"
Un tizio, in una conversazione estemporanea, parlò di erotismo legato alla cacca. Spalmata addosso. Mi limitai a chiedere se la cacca doveva essere la mia o la sua.
"Indifferente – rispose – di te voglio assaggiare tutto"
"Potendo scegliere io preferirei solo il petto, anche la coscia va bene ma già le interiora mi fanno abbastanza senso!"
C’era quello che voleva farlo per forza nella doccia. In due, dentro una doccia di 80 cm per 80 cm, io attaccata al gancio su parete e lui a reggermi mimando i movimenti di una scena hard hollywoodiana. Fu un gran disastro. Il gancio mi si infilzò varie volte tra le costole e lui era così infoiato e sfinito che non si rese conto che il suo pene aveva smesso di stare dentro la mia vagina un bel pezzo prima del SUO orgasmo.
Fui veramente buona, gemiti e tutto, servizio completo, delicatissima quando gli dissi che era una posizione impossibile per noi.
"Perchè?" – chiese.
"Perchè sfugge, non si incastra, non si posiziona, beddamatri santissima… bisognerebbe allungarlo per farci ‘ste cose e comunque a me non è piaciuto affatto!"
Poi toccò alla sucaruola vivente. Spruzzo man. Non so come dire: quando una donna fa sesso più o meno tenta di fare capire dove deve finire la congrega di spermatozoi. Ci si inarca, incunea, raggomitola. Che non è carino indossare l’impermeabile, tirare fuori l’ombrello e aprirlo in faccia al maschio con il rischio di cavargli un occhio. Fu una storia di pochi incontri durante i quali chissà come mai lui comunque mi centrava sempre nello stesso punto: i capelli. Riusciva a scavalcare la barriera di mani, braccia e teli che provavo a posizionare per arginare lo straripamento e invece niente. L’ultima volta intercettai il movimento e lo lanciai in direzione uguale e contraria. Dopo un pò lui bestemmiava perchè gli avevo rovinato il ciuffo. Non lo vidi più.
Queste le storie più curiose che mi vengono in mente. Non vi racconto quelle in cui il sesso è stato reciproco e ben riuscito perchè non è quello l’argomento in discussione.
Conclusione: tanti uomini non fanno sesso. E’ soliloquio, una cosa priva di reciprocità e consensualità. Dove la consensualità si dovrebbe stabilire in ogni singola pratica e invece finisce per essere prevaricata perchè "così fan tutte" e dunque così DEVI fare anche tu. Il sesso è un ballo a due. Bisogna ballare insieme senza che nessuno diriga o forzi la mano altrimenti non c’è armonia. Se nella testa di tanti uomini le donne devono essere soltanto interpreti dei loro desideri è come se in fondo non si riconoscesse l’altro come entità autonoma, diversa, indipendente. E se non si riconosce l’altro mentre si fa sesso è difficile che si riesca a farlo in altre situazioni.
—>>>L’immagine viene da qui
menomale che sei mario 🙂
ma perchè infastidirsi nel discuterne apertamente. è quello che facciamo noi ogni giorno per imparare insieme, per crescere. certo è una tua scelta discuterne in privato o in pubblico ma l’importante è che se scopri che c’è un percorso che puoi intraprendere lo affronti con il tempo che ti ci vuole.
tutti noi, uomini e donne, dobbiamo disimparare quello che ci hanno insegnato per reinventarci in modo nuovo e personale.
avviene per noi donne impegnate a toglierci di dosso i modelli introiettati di una cultura patriarcale e lo è per voi che siete sollecitati a fregarvene delle donne e a pensare sempre e solo a voi stessi.
ma come ti ho già scritto le relazioni devono avere armonia come un ballo.
o se la metafora che funziona meglio è quella delle automobili pensa che se non riesci a comunicare metterai sotto tutti i passanti. la tua meta va conciliata, discussa, incastrata con quella altrui. questa è una regola di convivenza sociale prima che di relazione. altrimenti vince chi è il più prepotente e il più forte ed è per questo che gli uomini hanno la meglio sulle donne.
iniziare da se è il meglio che si possa fare per trasferire le consapevolezze acquisite ai propri figli, alle persone che ti stanno accanto, agli amici. ciascuno nel proprio micromondo. questa è la rivoluzione che fanno le donne ogni giorno senza che nessuno se ne accorga mai.
puoi cominciare a farlo anche tu e non saresti solo 🙂
in tanti fanno la stessa cosa da tempo.
notte bella.
Bè, per essere Mario sono Mario… Comunque ti sarà facile capirlo: sto per ripubblicare l’articolo sul mio blog 😉
Per il resto, devo dire che le cose che hai detto mi convincono. Un po’ m’infastidisce discuterne on line, perché non è piacevole ammettere i propri egoismi, in ogni caso ultimamente mi è capitato più volte di riflettere sull’educazione ricevuta «per secoli», come hai detto tu (il che, ovviamente, non vale solo per il campo sessuale); un’educazione che spesso rende davvero poco comunicanti maschi e femmine…
Boh, sto in fase di elaborazione…
mario,
sei proprio mario?
perchè è da tutto il giorno che arrivano commenti a firma di nomi familiari. ovviamente sono firme rubate. spero non sia questo caso. ci metto pochissimo a capirlo.
anyway,
fare sesso concentrandosi sulle proprie esigenze è già un inizio di soliloquio.
il sesso è anche questione di empatia. tu ti incastri dove l’altro ti fa spazio e viceversa. un ballo a due in cui ciascuno pensa alla riuscita del ballo e non al proprio risultato personale.
prova a ballare il tango pensando solo alle tue esigenze e immaginando che solo lei dovrà inserirsi, seguirti, incastrarsi nei vuoti che lasci tu e ti ritroverai presto a ballare da solo.
per ascoltare l’altra persona basta semplicemente ascoltarla. ascoltarla per davvero senza negare quello che ti dice o senza farlo passare per una stranezza o una anomalia. ascoltarla con le orecchie, con il cuore, con l’olfatto, con il tatto, con tutti i sensi di cui disponi.
una persona con cui fai sesso ti parla a voce o con il corpo. se ti concentri sui respiri, sui movimenti, sulle vibrazioni del corpo, se smetti di ascoltare solo te stesso e fai spazio anche a lei allora tutto funziona a meraviglia.
la consensualità non è dura da raggiungere. è solo più semplice pensarla così. è più semplice perchè così ti è stato insegnato per secoli.
di sicuro hai imparato a guidare la macchina e sai che per non schiantarti con un’altra devi evitarla, ti guardi attorno, ti inserisci dove c’è spazio, perchè se pensi solo alle tue esigenze di sicuro fai un incidente.
la consensualità è un fatto estremamente serio e se prima non provi a diseducarti dal far prevalere solo il tuo desiderio e dal vivere una relazione come fosse una estensione di una masturbazione non riesci a costruire consensualità e sesso soddisfacente.
certo un motivo per cui ci sono tante donne insoddisfatte e tanti uomini dall’eiaculazione precoce certamente ci sarà 🙂
ps: si, è un problema soprattutto degli uomini. Molto soprattutto e molto degli uomini. le donne non hanno modo di concentrarsi sulle proprie esigenze senza pensare all’altro. l’uomo non lo consentirebbe. quanti uomini conosci che farebbero di tutto per fare piacere alla propria donna senza pretendere di avere un orgasmo seduta stante?
Ma lo sai che, pensandoci bene, è proprio facile finire nel soliloquio? Oddio, non sto dicendo che succeda sempre, però succede… Con tutta la buona volontà di ‘sto mondo… Uno finisce per concentrarsi troppo sulle proprie esigenze (anche senza andare alle storie che hai raccontato qui sopra, ascoltare l’altra persona è difficile).
Ma sarà un problema soltanto maschile? Non per polemica, ma la consensualità è una cosa ardua da raggiungere!