di Comitato per i diritti civili delle prostitute onlus.
Pubblichiamo il testo del comunicato del Comitato per i diritti delle prostitute contro la leggerezza con cui si fanno sulla stampa i nomi e i cognomi di donne che avrebbero partecipato a feste e offerto servzi sessuali al capo del Governo e ad altri personaggi coinvolti in un’inchiesta su presunti affari di corruzione e di tangenti e droga.
"Siamo indignate della leggerezza con cui si fanno sulla stampa i nomi e i cognomi di donne che avrebbero partecipato a feste e offerto servzi sessuali al capo del Governo e ad altri personaggi coinvolti in un’inchiesta su presunti affari di corruzione e di tangenti e droga.
Le signorine invitate a quella festa sono molte, certo non tutte sono escort, certo ognuna di loro è donna libera di scegliere cosa fare con il proprio corpo, se offrirsi a pagamento o gratis, comunque hanno diritto alla tutela della privacy.
A quanto pare entrano nell’indagine non come corruttrici di amministratori o criminali, ma solo perchè usate per i loro servizi da una losca organizzazione di malaffare; possono quindi collaborare come testimoni di fatti e avvenimenti che ci appaiono molto inquietanti.
Come è avvenuto per la signora D’Addario anche costoro probabilmente renderanno alla giustizia e al popolo italiano un grande favore testimoniando quanto è successo e consentendo che la Magistratura possa apprendere i fatti e perseguire i colpevoli.
Mettere alla berlina la vita privata di private cittadine(le escort) non è giusto, esse non si possono trattare al pari di un politico che poichè è stato eletto e ha un incarico pubblico deve rispondere delle proprie azioni e della propria onestà e moralità pubblicamente.
Quindi si parli pure di ciò che fa il capo del governo, perchè è giusto informare, ma si smetta di esporre i nomi delle accompagnatrici.
Se fanno o no le escort è affar loro visto che in questo paese non c’è l’obbligo di essere iscritte ad un album professionale, lasciamo che siano loro ad esporsi spontaneamente se avranno voglia di farlo, così come ha fatto coraggiosamente Patrizia D’Addario.
Si pongano quesiti a coloro che governano il paese sulla schizofrenia di chi propone le multe e la galera per i clienti delle prostitute e la galera per chi fuma uno spinello, mentre si trastullano con escorts e cocaina. Le patologie sembrano essere molteplici, a cominciare da quella di essere dei bugiardi patologici"