Femminicidi e stupri non finiscono mai. C’è l’ennesimo italiano che ammazza una straniera. Lei si chiamava Emine Hysem ed era albanese. Forse per questo non merita nulla di più che un trafiletto poco visibile.
Ma la violenza maschile non ha passaporto e dunque capita che il romeno uccida la sua ex (e poi tenta il suicidio) per l’identico motivo per cui lo fanno tanti italiani: lei lo aveva lasciato.
Siamo curiose di sapere quali saranno le differenze che i razzisti troveranno in questo delitto. Quello che è certo è che a morire per mano di un uomo o di un ragazzo sono sempre le donne.
A proposito di stupri abbiamo la storiaccia di un prete che secondo le accuse avrebbe fatto in modo di attirare un ragazzo e lo ha violentato.
Novità delle novità è l’accusa ad un collaboratore de Il Giornale, da sempre in prima fila per sparare cartucce ad ogni stupratore straniero, stavolta manca di dedicare qualche rigo a questa vicenda. Parrebbe che il suddetto collaboratore abbia tenuto sotto sequestro, causato lesioni e stuprato una donna che lo ha denunciato.
Lui si difende dicendo che si è trattato di un rapporto hard – sadomaso? – consenziente e che il gioco era stato perfettamente concordato. Tutto in regola e nessun giudizio morale se non fosse per il fatto che lei dice esattamente il contrario.
A parte le solite ovvietà, i luoghi comuni che si ripetono ogni volta che c’è sotto accusa un italiano, la cosa che veramente ci lascia stupite è il silenzio de Il Giornale che è così determinato a smascherare i cattivi, pronto a sostenere la castrazione di tizio e caio e immediatamente disponibile quando c’è da mettere un mostro romeno in prima pagina.
Siamo stupite, tanto più che abbiamo assistito all’ultimo cecchinaggio teso a dimostrare le sconcerie della vita di un cattolico. Ci saremmo aspettate che tanta solerzia la applicasse in ogni direzione. Scopriamo invece, se ci fosse ancora bisogno di qualche prova, che a Il Giornale, non frega nulla delle donne, di punire gli stupratori, di informare sulla reale entità del fenomeno, immediatamente pronto a rispondere ai comandi di cordata e in questo caso ai comandi di genere.
Sia lodato il maschio italiano, l’unico che se accusato – a piede libero – di stupro è in grado di stupirci tutte con effetti speciali.
Sia corretto dottor feltri, a questo punto vogliamo almeno le foto in esclusiva della tenuta sadomaso del vostro collaboratore. Almeno una immagine del frustino. O fornirete questi dettagli a bruno vespa?
Agli italiani che vanno in cerca di emozioni forti possiamo dire che basta saper cercare per trovare mistress sadomaso consenzienti che vi daranno tutta l’attezione che meritate. Perchè è questo che cercate, vero?
Che cosa si può dire ancora? niente di nuovo, purtroppo, sotto il sole, perchè poi non si nascondono nemmeno, razzismo e violenza di genere dovrebbero generare almeno un po’ di vergogna in una persona (persona), invece niente, tutto occhei, sono i colori della bandiera più linda e setosa che ci sia, sventola alta sulla nave italia (nave da crociera).
Ma stampa di genere che arrivi in edicola nella forma del quotidiano o del settimanale (non di moda) c’è? perchè il web è un luogo meraviglioso per condividere, conoscere, comunicare (se non fosse per questo blog mi perderei almeno il 70% delle cose interessanti che leggo), ma la carta ha un potere (soprattutto nell’immaginario collettivo) che la scrittura digitale ancora non ha.