La pubblicità che vedete sopra avrete certamente potuto commentarla mille volte davanti alla tivu’. Sessista e offensiva per il modo in cui definisce le donne come squilibrate mentre gli uomini sarebbero equilibratissimi e subito pronti a somministrarci una quantità industriale di droghe per renderci inoffensive.
Ma non è di mestruazioni che stavolta vogliamo parlare ne’ di pubblicità sessiste giacchè abbiamo in mente di approfondire un tema che riguarda tutti e tutte.
Una delle puntate dell’ottimo "C’era una volta" è dedicata ai farmaci e in particolare agli "Inventori di malattie" [guarda in video online]. Non dice molto di più rispetto a cose che già sapevamo ma sono sintetizzate perfettamente e vale la pena recensirla.
Avete presente la faccenda della febbre suina e la campagna della paura per indurci a comprare un vaccino che il nostro caro ministro sacconi – secondo la sua tendenza autoritaria – vorrebbe persino obbligarci a fare?
Ecco, riassume esattamente il tema trattato nel documentario che spiega come e perchè da un certo punto in poi le case farmaceutiche abbiano investito in marketing per inventare nuove patologie alle quali facevano corrispondere un farmaco immediatamente introdotto sul mercato.
Agghiacciante sapere che chi dice di interessarsi alla nostra salute in realtà specula sui nostri corpi rendendoci dipendenti da farmaci, cambiando definitivamente e in peggio il nostro stato di salute, inducendoci persino a cambiare i nostri comportamenti. Tutto ciò solo per soldi. Denaro, affari, business.
Le case farmaceutiche non hanno regole etiche esattamente come ogni altra corporation. Sono gruppi di affaristi senza scrupoli che individuano caratteristiche normali degli esseri umani e li traducono in patologie facendo oculate campagne della paura. Più sono le patologie e più saranno i loro guadagni.
Seguite con attenzione il documentario e vi troverete a dover digerire che ci sono milioni di bambini trattati con psicofarmaci solo perchè sono vivaci, o donne che sono costrette a prendere un simil prozac perchè la casa farmaceutica ha deciso che essere irritabili durante il periodo mestruale sia una gravissima patologia (come fa il buscofen pubblicizzato sopra). Come se io propinassi un farmaco per controllare gli effetti degli ormoni maschili che sappiamo a volte essere deleteri.
Ma a parte la tendenza sessista di queste industrie, che individuano nelle donne aspetti da curare e negli uomini soltanto membri sessuali da far drizzare e virilità da sollecitare, vi è una diffusissima abitudine a monetizzare le ansie, le paure, peraltro indotte, i disagi di ogni persona normale.
E’ la psichiatria che più di tutte favorisce la diffusione di farmaci che creano conseguenze atroci. I farmaci prescritti per la depressione sono puro veleno che genera ansia, crisi di panico, tendenze suicide. Gli antidepressivi eccitanti provocano un alternarsi di grandi stati di euforia ad altri di grandissimo sconforto.
I ragazzi che hanno provocato la strage alla Columbine facevano uso di antidepressivi. Sarebbe utile forse capire, circa i tanti maschi che ammazzano mogli e fidanzate dei quali si dice sempre che erano depressi, se non fossero sotto l’influenza di questi farmaci, perchè altrimenti l’incidenza in vite umane di questi prodotti sarebbe ancora più grave.
Questo non giustifica nessuno, ovvio. Non abbiamo dubbi circa il fatto che gli uomini ammazzino le donne senza nessuna spinta farmacologica. Non ci interessa stabilire che il maschio stupratore e femminicida è buono salvo aver ingurgitato sostanze che possono sgravarlo dalla responsabilità delle sue luride azioni. Non è dunque una attenuante ma sarebbe veramente interessante da capire.
Guardando il video un altro grosso timore si riaffaccia nella nostra testa: tutti i bambini cresciuti con gli psicofarmaci che tipo di persone saranno da adulti? Che società stiamo costruendo?
La realtà è che siamo solo carne da macello e la cosa più utile che possiamo fare è un gran passa parola per fare circolare queste informazioni. Chissà che non si riesca ad avviare qualche campagna di boicottaggio.
Insomma: buona visione e trasformate la rabbia in lotta, sempre.