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Sceriffi in sardegna: respingimento per la drag queen

http://www.mccullagh.org/db9/1ds-18/drag-queen-red-orange-yellow.jpg

Nell’epoca degli sceriffi
c’e’ persino chi decide di bandire dalla propria città persone –
italiani – per l’appartenenza a un genere differente e per il loro
abbigliamento. Mi chiedo che ne pensa Platinette e le altre drag queen ammesse nello show business televisivo. Se non è persecuzione questa.

*Comunicato stampa*

*Oggetto: Arrestata Drag Queen toscana in vacanza in Sardegna e
allontanata con foglio di via e divieto di rientro a Sassari per tre*
*anni*

Mercoledì 15 Luglio, durante una delle frequenti retate della polizia a
danno di prostitute immigrate nella zona di Predda Niedda, Michele
Cicogna, nota Drag Queen toscana con il nome d’arte di Nikita Balli, è
stato arrestato dalla polizia, schedato e trattenuto in carcere per più
di 18 ore senza poter bere, mangiare e nemmeno telefonare ad un
avvocato. Al rilascio gli è stato consegnato un foglio di via con il
divieto di ingresso nel comune di Sassari per i prossimi tre anni.

Al momento dell’arresto Michele si trovava all’interno della sua
autovettura parcheggiata all’inizio della strada per Alghero dove, dopo
aver rifornito, attendeva un amico, anche lui toscano in vacanza in
Sardegna, con il quale intendeva raggiungere Alghero per incontrare
altri amici e trascorrere piacevolmente la prima serata di vacanza.
Durante la retata sfrecciano di fianco a lui diverse pattuglie di
polizia. Alcune si fermano, notano che non si tratta di immigrata e
continuano
dritti con battute del tipo: “Tu non ci interessi, noi cerchiamo ragazze vere”.

Michele infatti è vestito da Drag Queen poiché, ad Alghero, avrebbe
dovuto incontrare alcuni gestori di locali per concordare delle serate
per agosto. Alla fine una pattuglia si ferma e senza neppure
controllare i documenti chiedono a Michele di seguirli in Questura per
“un controllo di
routine”. In questura comincia il calvario. Impronte digitali, foto
segnaletiche e battute da caserma chiariscono a Michele che non si
tratta affatto di un controllo di routine ma di un vero e proprio
arresto. In quel momento cerca di spiegare l’errore, di essere un
turista appena giunto in Sardegna e di essersi trovato là per caso
poiché intenzionato ad andare ad Alghero.

“Si, si, dicono tutti così” è la risposta e lo conducono nella cella
comune dove rimarrà fino al rilascio avvenuto alle 18:00 del giorno
seguente. Distrutto dalla stanchezza e sotto un fortissimo choc emotivo
Michele guida casa dell’amico dove rimane fino a sabato quando decide
di chiamare il
Movimento Omosessuale Sardo e il numero verde nazionale contro le
discriminazioni Gay Help Line 800.713.713, data la consolidata
esperienza nel settore. L’avvocato Pietro Diaz, del foro di Sassari,
prende in carico il caso e consiglia a Michele intanto di ottemperare
al foglio di via e recarsi nella città di residenza per poi fare
ritorno in Sardegna e procedere con il ricorso al TAR e, in seguito,
avviare una causa civile per il risarcimento del danno subito.

Anticipando il decreto sicurezza appena licenziato dal Governo, la
Questura di Sassari ha rispolverato una legge del 1956, modificata nel
1988, che prevede la facoltà per il Questore di avvisare oralmente o
allontanare con foglio di via, persone la cui condotta viene ritenuta
“pericolosa per la sanità, la sicurezza e la tranquillità pubbliche”.
Una formula talmente
generica da conferire al Questore un enorme potere rispetto alla libertà individuale di liberi cittadini.

Il Movimento Omosessuale Sardo condanna fermamente l’arresto e
l’espulsione delle prostitute extracomunitarie, vittime esse stesse di
sfruttatori e aguzzini e anello debole della catena dell’immigrazione
clandestina e ritiene gravissimo l’arresto e l’espulsione di un libero
cittadino al
suo primo giorno di vacanza in Sardegna, reo unicamente di trovarsi nel
luogo sbagliato al momento sbagliato. Rifiutiamo con sdegno la logica
che sottende l’arresto, travestita uguale prostituta, e chiediamo
pubblicamente al Questore se questo è il trattamento che ci dobbiamo
aspettare nei
confronti delle persone travestite o transessuali o, addirittura, delle
drag queen, persone che si travestono per spettacoli di cabaret come in
questo caso.

Michele avrebbe dovuto esibirsi sul palco del Queer Party, le feste
organizzate dal MOS, alla riapertura di Settembre. Spettacolo che dovrà
essere cancellato stante il divieto, per Michele, di ingresso nella
nostra città.

Il Movimento Omosessuale Sardo invita tutte le persone gay, lesbiche e
transgender a mostrare la propria solidarietà rispetto a quanto
avvenuto. Recatevi – è l’appello – in vacanza a Sassari e in Sardegna
per mostrare chiaramente che nessuno puà limitare i nostri diritti o
cercare di colpire,
annullandola, la nostra stessa dignità.

Invitiamo le forze politiche e le Istituzioni locali e nazionali a
pronunciarsi su quanto accaduto e ad adoperarsi per garantire tutela e
protezione a tutti i cittadini a prescindere dal loro orientamento
sessuale, dall’identità di genre o anche, semplicemente, dal modo in cui si vestono.

Chiediamo infine al Questore un incontro ufficiale con il Movimento
Omosessuale Sardo per capire se quanto avvenuto sia frutto di un
semplice errore o di precisa volontà politica.

Per il Movimento Omosessuale sardo
Massimo Mele

Per il Comitato Gay e Lesbiche Prato
Emanuele Bresci

Ufficio Stampa Gay Help Line

347.9578585

—>>>l’immagine viene da qui

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Precarietà.


2 Responses

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  1. Ghigo says

    È veramente incredibile, in Italia tutto gira al contrario… adesso a me girano e basta! (testicoli o/e ovarie che siano).
    Solidarietá con Michele… lotta, non ti fermare!

  2. roz says

    è una vergogna e uno scandalo, un abbraccio di solidarietà a Michele!