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I cattivi vincono sempre

http://4.bp.blogspot.com/_ryi22dLPa3c/Rz2Qfc2nhiI/AAAAAAAAADw/9rrynuboyeQ/s400/PiazzaCarloGiuliani.jpg

Quanto era giovane Carlo Giuliani.
Quanto eravamo increduli noi quando abbiamo saputo della sua morte. Ma
eravamo increduli per qualunque cosa. Succedeva tutto a rallentatore,
le botte non finivano mai. Chi poteva aspettarsi che ci avrebbero
guardato con quegli occhi assassini, assetati di sangue, con il prurito
alle mani. Eppure ce lo avevano detto, era successa la stessa cosa a
Napoli solo pochi mesi prima. Ma lì non c’era scappato il morto. Tanto
fumo, tutti vivi. Genova è stata la fine di una pax reazionaria che per
un po’ ci aveva dato l’illusione che in italia manifestare fosse un
diritto. Genova per tanti di noi è stata la fine di tutto e l’inizio di
qualcos’altro. Un tempo dell’impegno civile che puoi descrivere con un
avanti genova (2000 a.g.) e un dopo genova (2002 d.g.).

Quello che succede nel
presente voi lo sapete. Ci sono i ragazzi dell’onda studentesca che
vengono trattati come criminali. Arrestati, durante la
requisitoria accusati di essere l’anticamera della p38 e rilasciati
con una impronta sul cuore e sulla testa difficili da sostenere. Chissà
se per una volta i giudici non si lasceranno prendere dalla tentazione
di riscrivere la storia a suon di sentenze, consegnando le teste di
alcuni capriespiatori per dimostrare che la giustizia è obiettiva e che
le inchieste riguardano anche la plebaglia di sinistra e non solo i
poteri forti, da qualunque parte essi si trovino.

In ogni caso si tratta
dello stesso movimento studentesco che a roma i fascisti del terzo millennio hanno tentato di
cavalcare. A colpi di spranghe e
cinghiate, stavano a piazza navona, hanno aggredito ragazzini di
quindici anni. Per loro niente arresti, niente anticamera dello
stragismo nero, niente apologia di fascismo, niente di niente. Giocano
a fare la guerra per sentirsi virili, forse compensano i cazzi mosci,
starnazzano slogan tipo "ne rossi ne neri ma liberi pensieri" e poi
massacrano tutti per fare strada ai neri. 

Maestri della distorsione
concettuale, ignoranti come cozze avariate, ancora fermi a
riferimenti culturali del ventennio, si sono messi a rubare. Voi
credereste che l’anarchico Rino Gaetano sarebbe stato felice di essere
annoverato quale amico dei camerati? Ovviamente no. Casa pound però dice di si. Quando diranno che gramsci era amico loro avranno completato il cerchio del revisionismo culturale.

E’ gente cattiva questa del centro destra, come quelli di forza nuova, accusati per istigazione all’odio razziale a salerno e che a bergamo
hanno messo una taglia su tre ragazzi che denunciano in quanto
aggressori di un bianco adolescente per via di alcuni posti in autobus.
Cosa della quale non abbiamo conferma giacchè esiste una sola versione
dei fatti a stabilire il perchè del bisticcio. Non possiamo sapere se 
– forse – si sono ribellati alla altrui prepotenza. Tuttavia hanno
messo su di loro una taglia, capite? Forse perchè non abbastanza
soggiogati, succubi, in soggezione rispetto alla razza bianca. Forse
perchè non hanno rispettato l’apartheid. Forse perchè una volta tanto
non si sono fatti umiliare o malmenare in silenzio come accade di
solito ma hanno reagito. E quanti sono invece gli stranieri
aggrediti da gente dell’estrema destra? Quante taglie sui responsabili
di quelle aggressioni? Potete leggere su Antifa/Ecn, in basso a destra, la mappa della aggressioni fasciste
. C’e’ un post e un video pubblicati qualche tempo fa che vi raccontano del ruolo e delle gesta dei militanti di forza nuova a bergamo.

Al di la’ del fatto che la
violenza è brutta sempre non posso fare a meno di pensare che i tre
stranieri non godono di nessuna forma di difesa, vivono in una
situazione nella quale è costante la persecuzione e non c’e’ nessuno
che possa smentire le versioni dei bianchi sicchè i processi si
svolgono a senso unico. Ed è gravissimo che si permetta ad un partito
squadrista che di per se’ non ha legittimità per esistere in territorio
democratico di soffiare sul fuoco razzista e xenofobo e di veicolare comunicati che esprimono – appunto – una sola
versione dei fatti, con un giudizio e una sentenza già espressi prima
di qualunque processo, con l’intento pedagogico di dare una infima
lezione morale, a tutti gli altri, su quanto è piccolo lo spazio di manovra delle schiavitù straniere (vedi il passaggio nel loro comunicato
nel quale citano propriamente una "signora africana" – la chiamano
proprio così – per opporre un esempio di comportamento positivo, dunque
delatore, complice e compiacente rispetto ai bianchi, ad altri esempi
negativi
). Gravissimo che si dia vita ad un far west
che somiglia tanto al ku klux klan con la caccia al negro (oltre le ronde c’e’ di più). Gravissimo
che le istituzioni affermino che pratiche di questo genere tengano
desta l’attenzione. Cosa si intende per tenere desta l’attenzione?
Mantenere alto l’odio razziale? Continuare nell’opera di persecuzione
che individua in determinate "razze" tutto il male possibile?

Non è certo un caso se lo stesso comunicato di forza nuova parla di nuovo
caso "Rosa Parks",
richiamando la storia dell’attivista
afroamericana che nel 1955 rifiutò di cedere il posto a un uomo
bianco su un pullman. Fu proprio quell’atto di profonda ribellione che
fece esplodere il movimento di boicottaggio anti-apartheid. Rosa Parks
fu una eroina, una delle tante donne che erano costrette a fare
chilometri a piedi per andare al lavoro o a servizio nelle aziende e nelle case dei
bianchi. Viveva in un tempo in cui i mezzi pubblici erano riservati ai
bianchi e lei si ribellò a quella regola pazzesca e salì su un
maledetto pulmann e certamente si rifiutò di cedere il posto ad un
arrogante razzista bianco.

Mi viene in mente anche una scena del film Il colore viola: la donna bianca chiede, in realtà esige, che la donna negra le faccia da cameriera. La donna nera, una splendida Oprah Winfrey
nel ruolo di Sofia, le dice di no. La donna bianca chiama il marito
dicendo che è stata offesa. Il marito della donna bianca esige le scuse
di sofia. Sofia da’ un pugno all’uomo bianco e gli altri uomini bianchi
massacrano lei e la portano in prigione. Ne esce con il volto deformato solamente quando i
suoi figli sono grandi. Ne esce per entrare in un’altra prigione, quella della
donna bianca che ottiene di "comprare" la sua schiava negra impedendole
perfino di vedere i figli. Analogie che si adattano forse in molti
sensi a quello che stiamo vivendo oggi in italia. 

Nel frattempo i sindaci
continuano a sperimentarsi nell’uso dei poteri ricevuti dai vari
decreti sicurezza. A Milano le ordinanze diventano addirittura regole
di comportamento. La grigia metropoli dall’anima nera diventa sempre
più proibizionista. Niente puttane, niente accattoni, niente rom,
niente stranieri, niente briciole, niente alcool per i minori di sedici anni, niente di niente.

Quando è stata l’ultima
volta che avete ubbidito a vostro padre se lui vi ha proibito di fare
qualcosa? Io so che più spesso si trasgredisce proprio per reagire agli
autoritarismi. Che senso ha una regola punitiva, che incide nei
comportamenti privati, che regola i regimi di controllo nelle famiglie
giacchè saranno i genitori a ricevere la salatissima multa in caso di
trasgressione. Che senso ha se l’alcool è venduto ovunque, se le tivu’
sono strapiene di pubblicità con fanciulle scollate che ammiccano
mentre si ‘mbriacano? Che senso ha se il marketing costruisce un
immaginario che associa l’alcool al divertimento, alla pausa dopo
lavoro, ai raduni tra yuppies, alle serate in cui c’e’ figa, dove la
figa sta all’alcool come la carta igienica sta alla merda?

C’era una volta Milano da bere,
erano gli anni ottanta e c’erano craxi e berlusconi in erba. Oggi c’e’
la Milano puritana, moralista, proibizionista. Una milano fascista che
decide sull’età della bevuta e domani deciderà di multare le coppie,
specie se gay o lesbiche, se sorprese a baciarsi prima dei 21 anni.
Stanno ripristinando quelle regole idiote sulla pubblica decenza, sul
decoro imposto, sui canoni di oscenità che ledono la morale e i luoghi
pubblici. 

Nei comuni vicini a Milano
fioriranno bar ogni cento metri e la città si svuoterà sempre di più. E
mi ritorna in testa lo slogan: "una città sicura è una città viva".

Come l’america puritana e proibizionista. A proposito di america mi viene in mente l’epoca maccartista,
quando cioè il senatore mc carthy faceva l’inquisitore anticomunista.
Tutti quelli che erano contro la linea autoritaria del governo degli
stati uniti erano inseriti in una lista come comunisti e traditori
della patria. 

Pur non essendo in guerra,
così almeno le massime autorità ci dicono, in italia vige lo stesso
meccanismo e la forzatura è imposta a garanzia del monopolio delle
informazioni e del potere a carico di pochi individui di centro destra.

Chi non è con me è contro
di me, così si dice. Il governo berlusconi questa cosa la applica in
ogni momento. Vuole mettere a tacere giornalisti, blog, siti, e ora
anche le tivu’ concorrenti. Tutta  colpa del conflitto di interessi che
il pd si è ricordato ora di inserire in un programma futuro. Una
effettiva presa per il culo, una beffa che viene dopo anni nei quali il
centro sinistra era al governo e avrebbe potuto, ma non voluto, fare
questa cosa.

A capo del governo c’e’ un
signore che possiede tre quarti dei media italiani oltre ad una
consistente fetta di produzione e distribuzione della pubblicità.
Quando quel signore invita gli altri imprenditori a non dare pubblicità
ai giornali che lo attaccano non dice tanto per dire. 

Sul piano televisivo sta
facendo di tutto per agire scorrettamente contro la concorrenza
tarpando le ali alla televisione pubblica, aumentando l’iva a sky e ora
propone, ed ha i numeri per riuscirci, di impedire a chi fa televisione su canoni e abbonamenti di prendere tanta pubblicità quanto mediaset.

Non cita rai e sky ma è
facile capire che si riferisce a loro e impone un tetto pubblicitario.
Uno dei meccanismi che funzionava nel periodo maccartista era il
ricatto delle pubblicità. Se non vivi di finanziamenti pubblici e una
azienda minaccia di non farti pubblicità basta quello a farti cambiare
linea editoriale. Era censura per embargo economico. Nulla di nuovo
dunque. Siamo nel periodo della guerra fredda. Una guerra tutta interna
all’italia con un premier amico dei russi che dice all’opposizione di
essere filosovietica. 

Il 20 luglio 2001 moriva
Carlo Giuliani. "Uno a zero per noi!" dice qualcuno nella telefonata  registrata nel video. La faccenda è stata archiviata. Non si è fatto neppure
un processo. Hanno liquidato con una pensione colui che disse di averlo
ucciso. Tutti gli altri protagonisti delle tre giornate genovesi hanno
avuto una bella promozione.

Non c’e’ lieto fine. Prendete nota. I cattivi vincono sempre.

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.