Il primo volantino del nuovo collettivo femminista che è nato per iniziativa delle compagne di Godot (e Tor Vergata in generale), "Le Perle Nere". Si tratta di un documento stilato in occasione della visita – poi fortunatamente revocata e annullata – di Gelmini, Alemanno e Consiglio Episcopale Europeo presso la Facoltà di Tor Vergata.
Alle compagne de "Le Perle nere" un grande abbraccio di sorellanza solidale e ora che è arrivato Godot non facciamolo andare via.
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“Santa” Chiesa!
Il modello che ci proponi e imponi da centinaia di anni è il modello patriarcale e noi lo rifiutiamo!
Al suo interno il posto riservatoci come donne ci sta stretto: la vergine pura, la madre dedita ai figli, la moglie fedele al marito.La donna ha valore solo in funzione dell’uomo, come suo strumento di realizzazione.
Le politiche professate dalla Chiesa in tema di sessualità non fanno che dimostrare il suo atteggiamento reazionario. Il rifiuto della contraccezione significa infatti rifiuto del piacere come obiettivo del rapporto sessuale, che si vuole invece ancora legato esclusivamente alla riproduzione, ovviamente all’interno di un matrimonio cristiano.
E il rifiuto dell’aborto, tra l’altro perseguito attraverso una forte ingerenza all’interno delle strutture sanitarie, significa il rifiuto della maternità come scelta consapevole, un obbligo sociale, quindi, al quale non abbiamo il diritto di sottrarci. Il nostro stesso corpo diventa campo di battaglia per altri soggetti, l’autodeterminazione non è presa in considerazione in nome del diritto alla vita di chi ancora non esiste.
E se nella nostra società i ritmi lavorativi lasciano scoperto il lavoro di cura prima svolto dalla donna, è ad altre donne che comunque viene trasferito,ad esempio, le migranti, le badanti mal pagate e spesso non regolarizzate.
La Chiesa è una sorta di informale ufficio di collocamento per questa manodopera schiavizzata e costretta al lavoro nero, e tale ricatto economico viene così moralmente trasformato in una “buona azione” che salva la “sana” famiglia italiana con il sudore dell’immigrata straniera.
Nuove schiavitù allora, ed in particolare nuove schiavitù femminili a coprire il buco sociale che lo Stato dovrebbe occuparsi di colmare, riconoscendo la funzione sociale di tale mestiere, favorendo la creazione di una relativa struttura lavorativa, una professionalità relativa e un giusto compenso.
Signorina Gelmini, la tua presenza nella squadra di governo rende palese il fatto che le quote rosa e le pari opportunità sono l’ennesimo trucco per negare la specificità e l’autodeterminazione femminile,nessuna donna consapevole del proprio genere demolirebbe in maniera tanto barbara il sistema scolastico. L’abolizione del tempo prolungato va ad aumentare il lavoro della donna nella cura dei figli privandola spesso della possibilità di lavorare e costringendola ad essere totalmente dipendente dall’uomo(e le donne sole, separate, le ragazze madri?). I tagli selvaggi all’istruzione vanno a penalizzare la categoria lavorativa dei maestri e degli insegnanti, categoria che vede una larga presenza femminile. Allo stesso tempo vengono ampiamente finanziate le scuole cattoliche che quindi continuano a proporre e diffondere la cultura patriarcale e cattolica con i nostri soldi! Una donna che permette tutto questo, “cara”Gelmini, è solo un triste strumento in mano al potere fascio-ecclesiastico-machista!
Ma anche il modello che il nostro sindaco Alemanno ci propone puzza di patriarcato. Basti vedere le ca-mpagne mediatiche in merito al tema della sicurezza. Lo stupratore è lo “straniero invasore” che minaccia le “vostre” donne. Tutto ciò per giustificare l’ennesima razzista caccia al diverso operata dai gruppi fascisti suoi alleati o portata avanti attraverso il patetico machismo delle ronde. Ma ancora oggi noi ribadiamo che lo stupratore non ha nazionalità: lo stupratore è uomo,lo stupratore è il frutto di una società fallocentrica.
Basta con la cultura catto-fascista della sopraffazione e della violenza!
Collettivo femminista Le PerleNere – Collettivo femminista LeRosse
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