Le Malvestite (che vi invito a seguire) hanno pubblicato questa cosa che non posso non condividere con voi. Buona lettura!
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Sapete che c’è questa tizia, si chiama Elisa Alloro, che ha preso parte alla contraerea berlusconiana firmando un istant-libretto di memorie e pensierini, Noi, le ragazze di Silvio, che è una accorata patetica apologia che dovrebbe contribuire alla neutralizzazione del bombardamento di merda veronica-ciarpame noemi-pedo-bordelli primi-ministri-ignudi col-cazzo-in-tiro; e dovrebbe contribuirci perché Elisa Alloro, tra le protagoniste del famigerato corso di politica per volenterose dilettanti del pollice opponibile
– il Brunetta-La Russa-Frattini – non è una qualsiasi belloccia molto
rintronata e molto disponibile, ma una donna rispettabile tutta d’un
pezzo, brava intelligente preparata ambiziosa colta, una che l’Europa
se la meritava eccome, “vuole vedere il mio curriculum? vuole vedere il mio curriculum?” (sfidava l’ultimo Santoro),
una la cui testimonianza dovrebbe definitivamente confutare,
rassicurare, dimostrare una volta per tutte che 1) Berlusconi è tutto
famiglia e lavoro e scherzettini innocenti, per niente il tipo da
ammucchiata con le ragazzette minorenni; 2) Berlusconi ha selezionato
aspiranti donne politiche di prima scelta, fregandosene dei pregiudizi;
3) Berlusconi è come Dyo, se Dyo fosse buono e generoso e un po’ buffone.
Ma chi è, questa Elisa Alloro? Nel libro si descrive così:
Elisa Alloro, classe 1976, origini fieramente emiliane, giornalista pubblicista, poetessa, sperimentatrice nel campo delle nuove tecnologie
Poetessa, avete capito bene, nel libro lo butta là così, non
specifica – ma basta farsi un giro sul sito ufficiale, sezione
“creatività”, e c’è per esempio questo bel componimento in versi liberi
sandrobondiani, Passaggi,
(le sue ardite sperimentazioni in campo tecnologico, invece,
consistono – date un’occhiata alle foto qua sotto – nella
re-interpretazione ornamentale della webcam come modernissimo pappagallo piratesco da spalla, e nel riciclo di portatile e tastiera come strumenti ginnici per esercitarsi nello stretching)
Elisa Alloro, poetessa ed esperta di tecnologia, è stata sopraffatta dall’urgenza di Noi, le ragazze di Silvio non tanto per cavare dagli impicci Berlusconi, ma per difendere l’affermazione e il consolidamento della presenza femminile in politica
– infangata negli ultimi tempi dagli stupidi pruriginosi pettegolezzi
dei cospiratori di sinistra – presenza femminile che lei stessa,
appunto, assieme a tutte le altre giovani impegnatissime mezzobusty pidielline, rappresentano compiutamente – il libricino serve proprio a questo,
per inneggiare alla donna, creatura di eccezionale levatura […] dotata della straordinaria facoltà, che poi è la prerogativa muliebre, di ragionare “di pancia”
perché sì, la donna c’ha quel qualcosa di eccezionale che l’uomo se
lo sogna, gli piacerebbe, ah!, ma ce l’abbiamo solo noi (in tutto
l’universo!)(in culo a quegli sterili frocetti dei marziani),
il dono (incommensurabile) di generare la vita, un dono divino che la contraddistingue da tutti gli altri esseri che popolano l’universo
e siccome c’ha questo suo esclusivo superpotere dell’ingravidamento,
allora la donna può anche permettersi di non perder tempo dietro certe complicate faccende troppo troppo noiosamente cerebrali, chissene, in fondo ci sta che sia persino un po’ tonta,
può concedersi il lusso di non dover necessariamente possedere una coscienza storica, dominio e ossessione della sua controparte maschile
è a questo che servono le donne, mica a far valere un cervello, quale cervello – che prosaica banalità tutta maschile – ma per a valere la nostra irrazionale ritardata (ma spiritualissima, magica!) specificità,
in primis l’intuito, la capacità innata di “fare il giusto al momento giusto”
E proprio perché c’abbiamo questo superpotere intontente che ci
unisce e ci rende speciali, insomma, non è bello che una donna si metta
contra un’altra donna – e da qui, perciò, viene fuori che Elisa Alloro
riserva qualche punzecchiante bastardata, detta però in tono
affettuosamente ipocrita, a proposito di Veronica Lario,
non sono tra coloro che puntano l’indice contro la tua consuetudine di lasciarti andare a sfoghi plateali
bisogna riconoscere che Veronica è sempre stata una tipetta frou-frou
non ha mai nascosto […] di subire la malia dei politici-filosofi all’opposizione
ed è difficile togliersi dalla testa il sospetto che le sue
“rivelazioni a mezzo stampa” siano soltanto le bizze di una donnicciola
capricciosa,
confezionate ad arte per un semplice spirito di ribellione al tuo uomo
oppure, peggio!
il tentativo di sfruttare le debolezze di un uomo colpevole di essere – per dirla in termini nietzschiani – forse troppo umano
(in termini nietzschiani, ovviamente, significa “in termini del
titolo che c’ha quel libro là di nitz, nitsc, nietz, come cazzo si
scrive, quello”)
Comunque sia, le azioni anti-Silvio di Veronica Lario sono assurde,
immotivate, ingiustificabili, perché Silvio Berlusconi lo sanno tutti
(c’ha mandato le foto a casa), è un marito leale e sensibile,
profondamente attaccato alla famiglia […] non perde occasione di mostrarne le foto
un uomo generosissimo, un filantropo scatenato che esaudisce a raffica le preghierine dei cari sudditi questuanti
distribuisce equamente aiuti di ogni sorta a uomini e donne, senza alcuna discriminazione di natura sessuale
un uomo dalla resistenza sovrumana che non riposa mai, autoinfliggendosi dolorosi sacrifici,
un lavoratore indefesso che si concede poche ore di
sonno al giorno. Che, goloso, non potendo neppure andare a prendersi un
gelato in paese, è stato costretto a farsi costruire una gelateria in casa
La storia del papi? Tutta colpa della magistratura rossa, spiona e wannabe-golpista,
una consuetudine, forse il frutto di un tacito accordo, una specie di nome in codice deciso magari per l’atavico timore di essere intercettate
E la festa di Noemi? E’ andata precisamente come ha raccontato Berlusconi da Vespa (che volete, il libricino qua è andato alle stampe qualche storiella or sono)
immagino che Noemi, con estrema ingenuità, gli abbia chiesto di partecipare alla sua festa e lui, facilmente trascinabile, e già in loco per impegni politici, abbia deciso d’istinto e all’ultimo minuto
Non è bello che per via della faccenda Noemi si delegittimino in una
botta sola le rampanti nuove leve della politica berlusconiana – e al
diavolo se qualcuna tra le nuove leve c’ha un passato televisivo magari
non proprio edificante, cosa c’entra, anche il ministro Brunetta
in passato, molto prima di diventare uomo di governo, vendeva gondole di plastica in piazza San Marco
pensate sennò a Mara Carfagna – un faro! – che ha saputo compiere
una raffinata metamorfosi
Non c’è da storcere il naso se l’apice della carriera di Elisa Alloro, prima che si buttasse in politica, è stato nel 2001 il reality-web Ciccio Ciccio – del resto, Elisa Alloro c’ha partecipato per motivi scientifici
complice il mio autolesionismo, forse da buona figlia di neuropsichiatra, mi intrigava l’idea di ritrovarmi dall’altra parte, quella del paziente, di fare la cavia e di scoprire meglio chi fossero i miei utenti (visto che erano anni che mi occupavo di tecnologia)
E poi, oh, Ciccio Ciccio fu un esperimento rivoluzionario,
la prima vera tivù interattiva
(qui sotto, immagini dell’esperimento, “momento karaoke” – ancora dal suo sito)
un esperimento rivoluzionario seguito da un sacco di gente,
milioni di persone che per me non avevano un volto, solo un nickname, pixel con un’anima impazzita
In fondo già da bambina, Elisa Alloro, s’era interessata alla “televisione come mezzo”; e mentre aiutava la mamma ad apparecchiare, osservando quella curiosa scatola luminosa, pensava tra sé e sé
“ho sete di imparare”
Era una bambina precocissima con un cervello gigantesco – direi quasi un’intelligenza di tipo alto ma complicato: già a tredici anni, consumata dal “logorio interiore”, s’era rifugiata nella lettura e nella scrittura – non solo, anche nelle barchette fatte con la carta di giornale
trascorrevo gran parte delle mie notti insonni divorando
libri, scrivendo quel che mi passava per la testa. Poi, armata di colla
e forbici, ritagliavo e incollavo freneticamente, creavo scatole e
altri piccoli oggetti. Il découpage […] valvola di sfogo per i miei tormenti adolescenziali
Sempre stata una ragazza tormentata, Elisa Alloro,
Dopo l’esperimento Ciccio Ciccio, Elisa Alloro ha trovato lavoro al canale satellitare de La Macchina del tempo,
faceva parte di un team affiatatissimo di scienziati e futurologi –
pensate, era il periodo in cui Berlusconi s’era messo a delirare
riguardo il ponte sullo stretto e allora
in redazione eravamo tutti in fermento, intenti a studiare il cambiamento della fauna ittica dello stretto in seguito all’eventuale edificazione di una delle “grandi opere”
Finché un giorno, senza preavviso, le assegnano un’intervista a
Berlusconi – le arriva una telefonata dalla segreteria del presidente
religioso silenzio
ed ecco la sua voce, proprio la sua, che emozione, la sua sua!, Berlusconi!
d’istinto sono scattata in piedi come una molla, accennando un goffo inchino
Berlusconi la invita a fare due chiacchiere in Sardegna, come
rifiutare!, Elisa Alloro c’ha dei problemi a spostarsi ma non vuole
sembrargli scortese, vuole accettare e basta, così gli racconta qualche
cazzata, la tira per le lunghe – Berlusconi capisce ma fa finta di
niente, si mostra appena appena un po’ seccato perché lui
in genere detesta la menzogna
(questa era così grossa che va be’, badabum, l’ha dovuta un po’ sgonfiare con quel “in genere”)
alla fine riescono a combinare (anche grazie a un paio di innocenti “passaggi” sugli aerei di stato) e s’incontrano di persona – uno shock! – Elisa Alloro è annichilita,
Riuscii a balbettare tre sillabe in croce nell’arco dell’intera giornata […] il suo carisma e la sua tempra erano riusciti a suscitare in me un timore reverenziale
Ma anche Berlusconi rimane colpito da Elisa Alloro: comincia così a invitarla alle cene e alle feste di qua e di là,
Per me questi incontri, seppur brevi, erano una fonte inesauribile di conoscenza. Il premier era una miniera di saggezza e, ascoltandolo, ogni volta apprendevo un’infinità di nozioni. Mi sentivo ricettiva come una spugna.
Ogni singolo istante passato in compagnia di Silvio
l’ho sempre reputato un privilegio e considerato alla stregua di un dono divino
Alle feste, ad esempio, non c’è soltanto lui che fa il buffone (”giocoliere delle parole, funambolo delle battute ad effetto”),
Ogni occasione è utile per sensibilizzare gli ospiti sulle grandi tematiche che hanno scandito la storia
[…] Toccante la proiezione del documentario sulle Fosse Ardeatine su
cui la storiografia recente ha forse colpevolmente taciuto
è anche grazie a queste feste e a queste cene che Elisa Alloro è
diventata quello che è oggi, più colta, più preparata – e può
rivendicare
il diritto di puntare il dito contro quello che non va nel tessuto sociale, e perché no, anche grazie alle precedenti esperienze in tivù e alla profonda conoscenza delle nuove tecnologie
Cioè così, con la tastiera tra le cosce, stretchandosi ben bene il dito da puntare.
di Betty Moore, 18 giugno 2009