In Italia hanno fatto una indagine a cura della associazione italiana per la ricerca in sessuologia. I risultati sono quelli che descriviamo ogni giorno. Tragici, pessimi, terribili. Certo però che se le domande sono come questa [Secondo lei, le donne sono
spesso libere e ambigue sessualmente e ciò le rende alle volte responsabili
della violenza sessuale che possono subire?] mi pare che un po’ le risposte agli italiani e alle italiane le abbiano messe in bocca. Erano domande o era una diffusione circostanziata di pregiudizi rispetto ai quali non potevano arrivare altro che conferme? D’altro canto chi si intende di indagini e questionari questa cosa la sa. C’e’ un intento preciso, che ha molto poco di scientifico, nella costruzione delle domande. Se esiste un pregiudizio di fondo non può venire altro che la rilevazione di una conferma a quei pregiudizi. Altrimenti ci rimane solo la tristezza di una ricerca che ha fotografato un pezzo di realtà che conosciamo e che non trova risposte dal punto di vista istituzionale, politico, sociale, economico, teorico e pratico. Vi lascio al pezzo di Monica Lanfranco che ci racconta questa triste storia.
di Monica Lanfranco
Ma sì, facciamola finita con queste lagne. Ora è finalmente certificato da
una indagine accurata: in Italia il 55% degli uomini, il 33% delle donne e
ben il 74% dei giovani sotto i trent’anni lo dice apertamente, e si tratta
di una persona su tre. Sono le donne che si cercano la violenza, se sono
troppo disinibite, libere, scollate e ambigue. Insomma, alle volte le
vittime ‘possono dare la colpa a loro stesse per l’aggressione subita’.
Tanto che, ‘se fossero meno provocanti, le violenze sessuali si ridurrebbero
in modo drastico’.
Questo, nero su bianco, emerge dalla ricerca durata tre anni, resa nota
dall’Airs (Associazione italiana per la ricerca in sessuologia) dal titolo
Dalle molestie sessuali allo stupro, un lavoro che ha coinvolto con un
questionario ad hoc tremila persone, per individuare le principali variabili
all’origine della violenza sessuale.
Gli stesso vertici dell’associazione
sono allarmati. "Fra le risposte che ci hanno sorpreso e sconcertato
maggiormente, – ha detto il presidente dell’Airs Avenia, c’è questa sorta di
colpevolizzazione della vittima. Alla domanda 24 (Secondo lei, le donne sono
spesso libere e ambigue sessualmente e ciò le rende alle volte responsabili
della violenza sessuale che possono subire?) il 55,8% degli uomini ha
risposto affermativamente, come pure il 43% delle donne e il 75% dei
giovani. Dunque non stupisce troppo che poi – prosegue il sessuologo – il
56% dei maschi pensi che, se le donne fossero meno provocanti, la violenza
sessuale diminuirebbe. La pensa così il 33% delle donne e il 74% dei
giovani. Ci aspettavamo una piccola percentuale di giudizi di questo tipo,
ma non certo dati simili". Dal sondaggio emerge, inoltre, che per il 15,7%
degli uomini e il 10% delle donne l’imposizione di un rapporto alla moglie o
fidanzata non sia violenza.
Per questa percentuale di uomini non c’è nulla
di sbagliato, e per le donne non esiste motivo di ribellarsi. Ancora:
sguardi, fischi e atteggiamenti che mettono a disagio la vittima per il 50%
degli uomini non sono molestie, un’idea condivisa dal 43% delle donne. Che
serve aggiungere ancora, per avere la certezza che nella nostra cultura
ormai è maggioritaria l’opinione che l’aggressività, la misoginia e il
sessismo di parole, sguardi e allusioni esplicite sono da considerarsi
normali e accettabili nelle relazioni tra i generi e che un molestatore,
anche solo a parole, è a livello psicologico già un violentatore? A che
serve sottolineare che, conclude la ricerca "in una società violenta le
aggressioni sessuali aumentano; allusioni pesanti e un linguaggio
irrispettoso devono far risuonare un campanello d’allarme nelle potenziali
vittime". Ma quali vittime? Andiamo. Che a tasa, che a piasa, che a staga a
casa, risuona un dolce adagio veneto.
Non han forse sempre ragione le buone
vecchie tradizioni? Proprio nel giorno della presentazione della ricerca
coincidenza vuole che il Corsera pubblichi una lettera (molto adeguata al
clima culturale italiano in tema di rapporti tra donne e uomini) della
deputata Pdl Melania Rizzoli rivolta a Veronica Lario, a nome di molte altre
colleghe del Parlamento. Rizzoli scrive chiamando la signora Lario non con
il suo cognome, ma con quello del celebre marito, e le ricorda che "lei ha
sposato un uomo fuori dal comune, che ha sempre avuto quel carattere che lo
contraddistingue e che è parte del suo fascino". Sostiene, con piglio
femminista incongruo rispetto alla fascinazione poc’anzi espressa per il
travolgente capo, che la decisione del divorzio ha "fatto tornare indietro
di colpo di cinquant’anni le donne, a quando erano comandate dal maschio
dominante ed erano bersaglio del maschilismo becero, a quando venivano
considerate solo corpi da guardare e sesso da godere, mentre le proprie
mogli erano solo madri e necessariamente casalinghe".
Rizzoli prosegue
convinta che il ciarpame non sia frutto della semina sessista che ha ormai
colonizzato il paese. Al contrario: la colpa è di Veronica Lario. "L’eco
delle sue parole è arrivato sulla stampa estera, dove le italiane sono state
dipinte come cortigiane, tutte seno e labbra rifatte, e l’Italia, il cui
Capo del Governo ha il cognome che porta lei ed i suoi figli, ritratta come
un Paese di veline, tutte col book fotografico sotto il braccio, che mostra
il ‘lato B’, nostro orgoglio nazionale! Cara Veronica, torni a parlare con
suo marito, privatamente però, e con la vostra famiglia che cresce". Allora,
c’è ancora qualcuna che non ha capito? Il divorzio, pur legge dello stato,
forse andrebbe rivisto e abolito, le donne per natura un po’ puttane lo
sono, gli uomini per natura hanno una sessualità incontinente, e sono le
prime a doversi regolare: va bene sculettare, ma solo un po’, e se poi si
esagera pazienza, che volete che siano quei cinque, dieci minuti (se siete
fortunate) di eccesso di testosterone? Te la sei cercata, no? E, per favore,
parla con tuo marito, fidanzato, amico, amante, zio, conoscente. Ma in
privato, che c’è la famiglia da tirare avanti.
“Certo però che se le domande sono come questa [Secondo lei, le donne sono spesso libere e ambigue sessualmente e ciò le rende alle volte responsabili della violenza sessuale che possono subire?] mi pare che un po’ le risposte agli italiani e alle italiane le abbiano messe in bocca.”
Non so ragazze, secondo me questa è una domanda precisa che presuppone come risposta o sì o no. Secondo me non hanno messo le risposte in bocca alle persone, perché se qualcuno facesse questa domanda a me, come a molte altre persone che come me pensano che la colpa dello stupro non è mai della donna, io risponderei ovviamente di NO.
Questa domanda invece fa vedere davvero come i pregiudizi sullo stupro siano ancora presenti nella nostra società e come tutto questo sia davvero preoccupante, soprattutto leggendo la percentuale dei giovani…il 74% è davvero allucinante! Significa che la maggior parte dei/delle ragazzi/e della mia età pensa che se una donna è vestita in un certo modo sta chiedendo di essere violentata…NON ESISTE.
A questa gente non è chiaro il concetto di libertà (uno dei principali DIRITTI UMANI) e tanto meno il concetto di rispetto per il prossimo.
Stiamo veramente degenerando. Visto che i giovani sono il futuro, cosa ci possiamo aspettare di buono dal futuro?
Non so.
Fika, in effetti il post di Lerner – interessante, grazie! – esprime ciò che indendevo dire. Effettivamente la maggioranza è così e da qualche tempo mi chiedo cosa possa fare per contribuire a cambiare le cose: coltivare sé stessi e discutere, confrontarsi, con chi ha idee simili è importante ma non sufficiente. Quotidianamente ci si ritrova in situazioni dove sarebbe necessario opporsi a parole e comportamenti maschilisti ma non sempre ciò è possibile, né si può sempre essere sicuri sul da farsi. Alle volte vorrei un manuale… “Come disinnescare efficacemente lo stronzo che ti sta di fronte”… 🙂
come le profezie che si autoverificano, ci sembrano essere le domande che si autorispondono.
c’e’ l’ultimo post di lerner che conclude brutalmente dicendo che l’immunità di cui gode berlusconi deriva probabilmente dalla complicità maschile.
i maschi di cui parla sarebbero quelli che godono di impunità per la cultura maschilista e sessista che il berlusconi pensiero ha in qualche modo “liberato”.
questo coincide, d-K, con la tua versione. prima c’erano ma non si sentivano protetti nel dirlo.
e comunque si, lo so che c’e’ una minoranza di uomini che sono differenti. ne conosco e milito assieme a loro attivamente.
però il punto è che la maggioranza la pensa come dice cloro e come si dice nel risultato del test.
è deprimente.
bisogna alzare la voce. di più.
Aggiungo e rispondo anche a Fika: non ritengo di essere una “bestia” rara, conosco altri che si comportano e la pensano in maniera simile alla mia. Confermo, però, da “infiltrato”, che la situazione è pessima e va peggiorando. Il pensiero sempre più diffuso è esattamente quello descritto dal sondaggio, forse la differenza con qualche anno fa è che non viene più (auto)censurato.
Cloro, non sono d’accordo, nel senso che, da “maschio eterosessuale”, vedere una bella ragazza scollata mi muove al massimo il desiderio di poter fare sesso con lei non di stuprarla, sono due cose diverse e nessun eccesso di testosterone m’ha mai fatto pensare allo stupro come qualcosa da prendere in considerazione. Non credo d’essere evoluto differentemente, solo di essere stato differentemente educato e di coltivare me stesso in maniera alternativa rispetto a quel 55%.
assolutamente cloro mi sa che hai ragione.
oltretutto monica mi dice che lei gira nelle scuole e la pensano davvero così senza che si imbocchino le risposte. dunque è veramente preoccupante.
la mia ipotesi voleva essere ottimista perchè non riesco a credere che sia davvero così grave.
insomma lo è e a noi è delegato un lavoro pensante. bisogna assumerselo e faticare.
che stanchezza… 🙂
insomma diamoci una mano tutt@ quant@. c’e’ bisogno di lottare.
Eh
forse questo aspetto sarebbe da scavare con piu’ profondita’, perchè se è vero che gi individui si fanno “imboccare” da come una domanda è posta è anche vero che è una loro decisione farlo.
Cos’è? Incapacità? Ignoranza del linguaggio? Ineducazione?
Ha senso dire che gli uomini “dovrebbero” essere educati a trattenere il loro (per fare una citazione colta: RAF) “battito animale” e aborrire a priori la possibilità di uno stupro?
Non è così e non perchè lo dica il sondaggio, ma perchè il problema stupri è una piaga sociale, non solo in Italia e non solo tra estranei: l’80% delle violenze avviene in famiglia o comunque tra gente assidua.
Forse bisognerebbe cominciare a ragionare alla Nietzsche: ci vuole un’evoluzione, bisogna diventare proprio un’altra specie perchè al progresso tecnologico non è corrisposto nè un progresso morale nè civile nè antropologico.
Alla fine il femminismo è stato una “Moda” come tante altre, superata da un concetto “organico” delle realtà umane che è duro a morire perchè appartiene all’animalità dell’uomo.
C’è un’evoluzione da fare, per poter pretendere di andare in giro scollate e non lasciare pensare alla possibilità dello stupro. E NON è semplicemente una roba pedagogica.
ciao
cloro
Non posso credere che ci sia gente che la pensa in questo modo, forse l’opinione è stata appositamente “costruita” a tavolino, o indotta dai media ecc… Se così non fosse, ci troviamo davanti una società di teste vuote.
Ci vorrebbe una riforma totale della mentalità, anzi dell’umanità. Per non dire la cancellazione di una sua parte!