Come si mette una pezza ad un errore – diciamo – di frettolosità sulla storia degli stupri romani? Rivelando – senza alcun rispetto per la privacy – quanti e quali rapporti ha avuto la donna che non ha dato ragione alla questura. Chiaro.
La decenza in questa faccenda non è rintracciabile neppure se la pensiamo come avventura ai confini della realtà.
Agli occhi di chi sta
all’esterno questa cosa puzzava sin dall’inizio. L’abbiamo detto in
pochi/e e per ragioni diverse. C’e’ chi come noi afferma la necessità
di un garantismo e di una mentalità non securitaria e giustizialista
che fa pagare ad un singolo, il mostro, le responsabilità di una intera
cultura dello stupro che mai verrà messa in discussione. C’e’ invece
chi sostiene la certezza della pena e tuttavia capisce che la pena
dovrebbe essere certa per tutti e che dovrebbe essere comunque
garantito il rispetto per i diritti degli accusati, senza razzismi e
discriminazioni, senza criminalizzazioni di intere etnie, senza alibi
forniti a quanti rendono inumani i romeni, come fu per gli ebrei, per
riuscire meglio ad aggredirli, bruciarli, cacciarli, condannarli,
bambini e bambine incluse/i.
Si sono susseguiti i colpi
di scena, i comunicati da "io pensavo, credevo, volevo, ero sicuro".
Poi i comunicati autorevoli da "noi pensiamo che loro erano lì…" dove
il "pensiamo" non è suffragato da prove.
Processi sommari fatti in
tivvu’ dove Bruno Vespa si permette di dire che i romeni vengono a
delinquere qui perchè le nostre carceri sarebbero più confortevoli e il
tg2 continua nella sua opera di revisionismo oramai diventato puro
negazionismo quando afferma (servizio dell’11 marzo tg2 20.30) che la
seconda guerra mondiale è scoppiata perchè i comunisti hanno invaso la
polonia (dunque i nazisti erano andati ad aiutare i polacchi e
inghilterra e stati uniti erano alleati dei comunisti in questa
aggressione bellica?!?!? Curioso.).
Processi sommari che
partono da conferenze stampa in violazione dei minimi diritti
dell’imputato, non più presunto come si pretende sia definito un
qualunque accusato per stupro di nazionalità italiana prima della condanna, ma il "biondino"
e il "pugile". Istigazione al linciaggio, alla aggressione
indiscriminata di persone romene, alla criminalizzazione di un intero
popolo, promossi da certa stampa. Fascismo allo stato puro anche se
dirlo non fa effetto e a taluni sembra esagerato, perchè…. già, il
fascismo non c’e’ più, così dicono, e semmai dovesse tornare lo farebbe
bussando, identificandosi e chiedendo permesso, of course.
Prove che dovrebbero
essere coperte dal segreto istruttorio buttate in piazza. L’avesse
fatto un qualunque giornalista a proposito di una indagine
riguardante, che so, il presidente del consiglio, già sarebbe sotto
inchiesta. Invece qui non c’e’ inchiesta, non c’e’ neppure adesione a
quella riforma della giustizia (alfano) che praticamente sostiene tutto
il contrario di quello che si è fatto in questi giorni. Mica per
garantismo. Solo per tutelare gli indiziati o gli accusati qualora
questi sono nomi papabili.
Infine eccola la bordata. La donna stuprata a Primavalle, quella che poteva rappresentare la salvezza, che poteva confermare in calcio d’angolo (mi scusino gli sportivi per la metafora calcistica usata a sproposito)
l’impianto accusatorio contro biondino e pugile dice che non è sicura.
Allora – giusto per dire di che donna stiamo parlando – bene rivelare
che l’esame del dna non conferma un tubero di niente ma è anche ottimo
dire di chi è il dna "rinvenuto" nel corpo della signora. Così, per
sport. Si specifica anche l’ora del rapporto avuto e in qualche
passaggio si insinua il sospetto che se l’unico dna sopravvissuto è
quello, nonostante la signora dice di essersi lavata, allora… chi lo
sa…
Regole elementari dell’ambiente
forense. Se il testimone non collabora allora bisogna renderlo
inattendibile e come lo si rende inattendibile? Alludendo, insinuando
il sospetto, consegnando la testimone alla stampa e al pubblico
ludibrio. Come dire: vuoi vedere che alla fine è stata tutta colpa sua, di lei, della stuprata? Usa consuma e getta, il consumismo delle sante madonne poi sganciate come puttane capre espiatorie.
Ed eccolo un qualunque
Bruno Vespa che immaginiamo con il suo tenero strofinio di mani a
chiedere alla signora, che speriamo non si presti mai a questo
spettacolo indecente, quanto si era lavata e a che ora aveva copulato e
se aveva goduto e se il dna era di egiziano come mai ella si
intratteneva in simili relazioni.
La donna – si dice –
avrebbe fatto sesso con un africano. Questa non è una notizia che in
ambiente fascista la rende simpatica, proprio no. Anzi potrebbero persino pensare che se l’e’ meritato, lo stupro, per avvenuto tradimento della razza. La notizia non esce
fuori fino a che la donna può forse essere utile a tenere in carcere un
romeno (romeno vince africano, sappiatelo). La notizia esce fuori
quando la donna non è più utile a tenere in carcere il romeno
(stupratore non romeno non vince africano, proprio no).
Si scoprisse che è stato
un italiano a stuprarla quello avrebbe subito un argomento da usare in
aula in sua difesa: "signori della corte, pensate forse che degnerei di
simili attenzioni una baldracca che se la fa con un africano?".
Comunque finirà questa storia saranno sempre le donne ad aver perso. Solo loro. Ed è peggio di quello che potevamo immaginare.
Gli uomini sanno fare male, anzi malissimo. Le donne – dopo uno stupro
– quando non servono a nessuno – restano sempre sole, anzi vengono
consegnate al giudizio del popolo.
Al rogo la stuprata. Al rogo la stuprata. Non ci serve più.
Noi ci fermiamo a piangere. Donna di Primavalle siamo con te e con tutte le donne che subiscono violenza. Siamo con te.
Sipario
Beh. Che dire. Purtroppo tocca dire “niente di nuovo” e questo è quello che brucia tanto tanto. Perchè se ci sono atteggiamenti sociali che possono, in determinati contesti e momenti storici, essere dfiniti “derive”, sulle donne e sul campo di battaglia che si fa dei nostri corpi si tratta invece semplicemente di qualcosa il cui inizio pare perdersi nella notte dei tempi e di cui non riesco a vedere nemmeno un pallido segnale che possa far sperare ad un inizio della fine.
Con il nostro sangue impastano il cemento per le loro chiese e le loro galere.
« Signor giudice, mi creda: io non sapevo di tutti questi morti
Lo doveva capire quando firmò la sua prima condanna a morte di un innocente »
(Dialogo fra Ernst Janning ed il giudice Haywood) Vincitori e vinti
I regimi si ingrassano con gli stupri, e ormai i media non hanno più decenza, dopo essersi dimenticati che si è innocenti fino al 3° grado di giudizio, sbandierare faccende private della vittima, cose da pazzi. Purtroppo Berlusconi non è ne donna ne rumeno seno starebbero preparando i forconi.
Ps. non seguo l’informazione padana, ma siete sicure che non si riferissero al Patto Molotov-Ribbentrop?
Una famosa vignetta di David Low apparsa sul London Evening Standard del 20 settembre 1939 mostrava Hitler e Stalin scambiarsi un inchino sopra il cadavere della Polonia, con Hitler che diceva: “La feccia della Terra, suppongo?” mentre Stalin replicava “Il sanguinario assassino dei lavoratori, presumo?”.
sono indignata..alla fine alla società fa + scandalo che una donna faccia sesso consenziente con qualcuno (in quanto sopratutto straniero) anzichè un uomo stupratore
alla fine è stata stuprata due volte..inteso come violazione della sua intimità.
è un paese di stupratori!
Mamma mia che vomito nel leggere queste cose….CHE VOMITO!!!!!
Esatto, noi siamo con Lei, al diavolo tutti questi fottutissimi stronzi!