SICUREZZA E’ UNA CITTA’ VIVA E LIBERA
SICUREZZA E’ TANTE DONNE PER LE STRADE
SICUREZZA E’ ARRIVARE A FINE MESE
SICUREZZA E’ UN REDDITO NON PRECARIO
SICUREZZA E’ UN TETTO SULLA TESTA
SICUREZZA E’ NON ANNEGARE NELLO SMOG
PER TUTTO QUESTO L’ESERCITO E’ INUTILE
SERVE SOLO A FARTI SENTIRE IN GUERRA
ANCHE MENTRE VAI AL MERCATO O AL LAVORO
FUORI I MILITARI DA MILANO
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La sicurezza è più cultura e meno paura, come recitava il manifesto di annuncio della manifestazione milanese del 7 marzo. L’immagine e la scritta sopra invece sono tratte da Indymedia Lombardia. Un manifesto con messaggi che ricordano che "sicurezza" significa un’altra cosa. La stessa cosa è stata urlata in decine di piazze italiane. Tante donne affermano quanto sia sbagliata la logica securitaria e razzista che si nasconde dietro i provvedimenti di questo periodo. Le donne sanno di cosa hanno bisogno. Il problema è che nessuno le ascolta neppure quando si dice di voler fare qualcosa che riguarda loro, che riguarda noi. Sono gli uomini che decidono di cosa abbiamo bisogno. Sono gli uomini che decidono quale deve essere il nostro ruolo. Sono gli uomini che danno interpretazioni strumentali persino della violenza che ci investe ogni giorno. Gli uomini che ci usano per realizzare uno stato fascista e razzista. Gli uomini che decidono che il loro nemico deve essere anche il nostro nemico. Gli uomini che dichiarano guerre in nostro nome.
Gli uomini che spendono soldi che dovrebbero servire a darci prospettive diverse per conservare potere sui corpi, sulle razze, sulle persone. Gli uomini, sempre loro. Avete mai sentito qualcun@ che vuole farvi del male dirvi che sta commettendo una cattiva azione? Dirà sempre che lo sta facendo per il vostro bene. Loro dichiarano di sapere a priori quello che ci serve. Loro non tengono mai conto dei nostri pareri. Loro organizzano la società per noi e ci collocano nei ruoli che gli fanno comodo. Poi ci dicono che dobbiamo essere felici di interpretare la parte che ci hanno assegnato e se non lo siamo la repressione e la censura si abbatte anche su di noi. Noi siamo donne e diciamo con chiarezza quello di cui abbiamo bisogno. Eppure nessuno ci ascolta. Lasciare manifesti in giro per la città è il minimo che si possa fare per ricordare al mondo che esistiamo. Grazie alle compagne di Milano e a tutte le donne, femministe e lesbiche che in questi giorni stanno dicendo con chiarezza che quello che il governo fa non ci rappresenta.
quello che mi era venuto in mente dopo la manifestazione dell 7 marzo a firenze (piuttosto loffia!) era per primavera organizzare qualcosa di notte, in qualche piazza, che avesse per tema proprio questo: cos’è la sicurezza per noi?
non in nostro nome la militarizzazione delle città.
non sui nostri corpi le campagne razziste.