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Tenere la luce accesa

Oggi. Stupro ad una quattordicenne, da parte dei compagnucci adolescenti che hanno bigiato scuola l’hanno fatta ubriacare e poi hanno concluso in bellezza: siamo a quota 1

Stupro ad una donna, con sevizie e sequestro, da parte di un fidanzato che non si rassegnava alla fine della loro storia e stupro di un’altra donna da due sconosciuti. E’ accaduto a Milano. Siamo a 2.

Tentato stupro a Salemi, in provincia di Trapani: ancora 1. (Attendo s-fiduciosa le parole del sindaco sgarbi)

Molestia e stupro a Favara, provincia di Agrigento. Lui un pensionato di 67 anni e loro adolescenti di 15/16/17 anni. Siamo a quota 3.

Donna uccisa dal marito, la novità sta nel fatto che chi da la notizia dice che era lei la depressa e non l’omicida: siamo a 1.

Processo a carico di un uomo, novello franzoni di perizie e contro perizie e plastico a porta a porta, che scarica la responsabilità della morte della fidanzata ad altre: siamo a uno.

Cavolate dette in questi giorni a proposito della "perdita dei valori" dei gggiovani, della cultura "dello sballo" e di altre idiozie del genere: purtroppo una infinita quantità con altrettanti morti e feriti tutt’attorno.

Nessuno parla del recupero dei "valori" razzisti, xenofobi, maschilisti. In una parola "fascisti". Nessuno parla di niente di serio in questi giorni. Dire "nessuno" effettivamente è troppo. Di cose serie ne diciamo tante e per fortuna siamo in tanti e tante ma la informazione ufficiale, quella potente, ci scorre parallela, come se parlasse di un altro pianeta. Come se i tiggì non fossero neppure della nostra epoca. Parlano a vuoto e dicono cose palesemente false. Ed è veramente brutto rendersene conto e non poterci fare quasi niente.

Cosa volete che sia un piccolo blog per contrastare enormi mezzi di comunicazione che plasmano persone e le fanno tutte uguali, lobotomizzate e senza nessuna capacità critica.

Davvero brutto sentirsi soli e sole in questa epoca di buio. E’ un compito faticoso e difficile quello di tenere la luce accesa. Non so come potremmo definirci: resuscitatori/trici di illuminazioni uccise? Elettricisti/e?

Qualunque cosa siamo, eccovene altre. Sono le sommosse di perugia. Il loro comunicato:

MERCOLEDI’ 4 FEBBRAIO ALLE 16,30 PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE DI PERUGIA

E’ LA VOSTRA SICUREZZA CHE CI FA PAURA!

Le politiche securitarie governative (nazionali e locali), dalla militarizzazione del territorio, alla presenza sempre più massiccia di telecamere, alle limitazioni al diritto di mobilità,  sono forme del controllo contemporaneo con cui si tende ad uniformare comportamenti e stili di vita.
Queste ci riguardano tutte e tutti perché attivano meccanismi diffusi di repressione, alimentando ondate razziste e xenofobe, mentre si erodono progressivamente diritti dei singoli, precarizzati nella vita e nel lavoro, e sicurezza sociale. Tali politiche, appoggiate da destra e sinistra, passano  principalmente attraverso il corpo delle donne. Quello che si vuole è creare uno stato di paura diffusa e legittimare un controllo sempre più intenso e liberticida, che di fatto è un’espropriazione dei territori, dei corpi, delle nostre vite. 

Dopo gli ultimi stupri il governo, che con la nuova finanziaria ha sottratto risorse vitali ai centri antiviolenza, vuole imporre 30.000 militari in servizio di ordine pubblico, mentre è noto a tutti che il 70% delle violenze sulle donne avviene in famiglia, al caldo delle mura domestiche.

In realtà noi crediamo che l’enorme rilevanza mediatica data agli stupri commessi in quest’ultimo mese da sconosciuti (in diminuzione rispetto a quelli commessi in famiglia), abbia lo scopo di distogliere l’opinione pubblica dalla crisi economica e sociale e che il controllo militare delle città abbia come obbiettivo quello di trasformarsi in un presidio permanente per soffocare conflittualità sociale e dissenso.

D’altra parte le donne sono in prima fila a pagare la crisi sociale, con il restringimento delle sicurezze economiche, la scomparsa del welfare (e di fatto la presenza diffusa di forme privatizzate di welfare che riproducono sfruttamento attraverso il lavoro sottopagato delle migranti) e le politiche familistiche che impongono tradizionali modelli di cura a costo zero.

Oggi si vara in Senato il pacchetto sicurezza, che rappresenta un nuovo giro di vite per tutti e tutte, e in particolare inasprisce le condizioni di vita delle e dei migranti, introducendo tra l’altro il reato di clandestinità, il permesso di soggiorno a punti e prolungando a 18 mesi la reclusione nei CIE (ex CPT).

Noi diciamo No alle politiche razziste, sessiste e repressive

Diciamo No ai sindaci sceriffi e alle ronde legalizzate

Diciamo no alla strumentalizzazione del corpo delle donne

NE’ VIOLENTATE, NE’ CONTROLLATE, NE’ IMPRIGIONATE NELLE CASE

LA VOSTRA SICUREZZA NON PASSERA’ SUI NOSTRI CORPI

 

—>>>Foto presa in prestito da Hardcore Judas

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Omicidi sociali, Pensatoio.