Buongiorno,
sono sopravvissuta a uno dei tanti sbarchi a Lampedusa. Una mia amica che voleva raggiungermi è morta in mare di fame, sete e freddo. Sua figlia è rimasta abbracciata alla mamma morta fino a che non sono arrivati alcuni uomini che l’hanno portata in una specie di campo profughi.
La bambina veniva da un luogo dove i campi profughi erano posti facili da razziare. Di cose e persone. Non le piacevano i recinti. Erano solo prigioni più grandi dove i malintenzionati erano più sicuri di trovare tutti ammassati.
Quella bambina ora è con me e siamo nel ghetto di Lampedusa. Ci sono tante persone di tante razze diverse e abbiamo abbastanza problemi per dormire, lavarci, mangiare.
Per ammetterci in questo posto ci hanno interrogato, perquisito, e ora siamo sorvegliate dalla polizia perchè dicono che ogni tanto qualcuno prova a scappare.
Ora sono un po’ preoccupata perchè nonostante tutto quello che ho passato io sarò rispedita indietro. Non so come. Forse mi accompagnano o forse mi portano in un posto che si chiama Libia. Dicono che è peggio del Sudan dal quale sono scappata. Non so che succederà ma sono preoccupata per la bambina. Qui mi sembra che tutti siano un po’ confusi. Di questa povera figlia non sanno proprio che farsene.
Mi sono chiesta tante volte cosa ho fatto di male e non capisco perchè l’italia sia così cattiva con noi stranieri. Forse il problema è il mezzo di trasporto.
Se fossimo arrivati su un aereo con biglietto di prima classe, prenotazione alberghiera di lusso e visto turistico, nessuno ci avrebbe fatto storie. Invece venire via mare a cercare fortuna per scappare alla miseria e alle guerre non viene considerata una buona cosa.
Mi rivolgo a lei, Sacconi, perchè mi sembra tra tutti il ministro più buono. Mi hanno detto che vuole nutrire per forza Eluana Englaro.
Mi hanno detto che per darle da mangiare sta minacciando tutti gli ospedali d’italia, sta richiamando all’obiezione di coscienza, sta andando contro una sentenza definitiva e persino contro il volere dei genitori della donna.
Così ho pensato che se qualcuno le dice che vuole morire voi le date da mangiare per forza. Se invece le dice che vuole vivere allora voi la lasciate morire di fame.
Non capisco questa cosa. Però io imparo in fretta le vostre tradizioni e voglio diventare presto italiana. Perciò le dico che voglio morire di fame. Non voglio mangiare più. Voglio morire. Perchè non sarebbe vita tornare da dove sono venuta.
Mi raccomando: potete mandare i sacchi della spesa al
"Centro di Permanenza Temporanea", Lampedusa.
Citofonare: Bakhita.
