Segnali intolleranti

Ne abbiamo molti in questo periodo. Dallo scarso rispetto per ogni idea contraria al diritto assoluto di Israele di sterminare donne uomini bambini e bambine, all’approvazione del pacchetto sicurezza che va in onda proprio in questi giorni con tutto l’articolato carico di discriminazione contro gli immigrati e tutta la demonizzazione possibile verso le forme di espressione diversificate che per il governo attuale si traducono in reati. Graffiti alla sbarra, assieme a prostitute e stranieri/i. Che paghino o meno la tassa per il permesso di soggiorno poco conta oramai, dato che siamo in regime di controllo totale e una tassa sul diritto all’esistenza, sul diritto di cittadinanza, è una cosa che passa per essere normale.

Che poi tanto normale non è se persino la chiesa si è espressa contro questa cosa. Peccato che la chiesa non abbia detto assolutamente nulla mentre si ribadiva l’accordo con la libia, con quel gheddafi che prima o poi, quando ci starà stretto, trasformeremo in mostro dopo averlo rimpinzato di armi e uomini per fargli fare il lavoro sporco. L’acchiappa disgraziati spersi in mare, ecco qual’e’ il compito di libici in accordo con l’italia. Li acchiappano, li speronano e li affondano. No, non ufficialmente. Ufficialmente si tratta di trovare questa gente in mare e riportarla in pieno deserto libico. Una bottiglia d’acqua, una mappa vecchia di cent’anni, la speranza che si perdano e chi s’e’ visto s’e’ visto. Così imparano. La verità: Da noi fanno i centri di identificazione e espulsione e in libia c’e’ forse qualcosa di peggio.

In Italia vige un sistema della paura che si rafforza con la minaccia di pericoli e l’offerta di una "sicurezza" fatta di controllo, violazione della privacy e privazione dei diritti essenziali per ciascuno di noi. 

Prendi questa storia del rito in moschea che secondo il presidente della camera dei deputati dovrebbe essere fatto in italiano. Se i musulmani predicano il corano in arabo noi non ci si capisce niente. Perciò, com’e’ giusto, sono loro che devono cambiare lingua, mica noi imparare quell’altra. Come dire: quella storia della messa in latino che era stata ritirata fuori dall’ultimo concilio vaticano in realtà era tutta una bufala. Parola di suora di clausura che in realtà il papa voleva dire che da ora in poi la messa cattolica sarà celebrata nei dialetti locali. Quella in siciliano addirittura in più versioni perchè gli slang siciliani sono numerosi alquanto.

Se gli vai a dire al presidente fini che l’adattamento di bibbia, corano et similia, in lingue locali è una esigenza che dovrebbe scaturire per motivi di maggiore diffusione del "verbo", quella sorta di democraticizzazione voluta da lutero mentre traduceva la bibbia in tedesco, sottraendo il potere della conoscenza ai pochi che conoscevano il latino, lui non se la beve. Eppure: se i musulmani praticanti esigono una versione del corano in più lingue forse dovrebbero proporlo loro.

Ma la richiesta di Fini non è dovuta a codeste ragioni, credo. Forse che lui non si fida. Quando questi arabi chiacchierano tra di loro e parlano del più e del meno, chi lo sa che si dicono. Figuriamoci se è un predicatore ad avere il potere di dire alle persone presenti alcune verità in lingua non occidentale. 

Come succedeva con i siciliani a New York nei primi del novecento. Conoscevano solo il loro dialetto. Se non imparavano la lingua locale venivano considerati stupidi e inaffidabili. Perchè l’unica lingua intelligente è quella che noi conosciamo, chiaro. Così per esigenza di controllo chiediamo agli imam di tradurci le messe coraniche.

La prossima volta osiamo di più: chiediamogli di fare delle messe silenziose. Perchè le messe parlate nascondono milioni di insidie, significati occulti tra le righe, cose che noi non potremmo comprendere. 

Messe silenziose senza neppure guardarsi negli occhi, perchè gli sguardi sono carichi di significati. Anzi di più: facciamo che preghino da soli e diamogli un coprifuoco. Che lo facciano in casa, questi svergognati, senza farsi vedere da nessuno, che è davvero una vergogna che si permettano di esibire la propria fede davanti al resto del mondo. Di così sfacciati ci sono solo loro e i gay. Dopo i gay pride anche i corano pride. Cosa ci tocca vedere al giorno d’oggi, signora mia.

Così va tutto bene. Fini ancora una volta ha trionfato con una battuta contro la tassa migrante e un’altra a favore di israele. Una per il rispetto per la vita e ancora una per la persecuzione delle altre religioni.

Vi giuro: senza religioni vivrei molto meglio. Mi stanno strette tutte. Dogmi religiosi e di qualunque altro genere. Ma ancora più stretto mi sta un paese dove il governo in carica è fatto di baciapile che guadagnano punti presso il vaticano che non riconosce altra differenza se non quella tra i sessi. D’altronde è abbastanza chiaro che Fini mira alla poltrona di presidente della repubblica, prima o poi. Bush ha istituito come ultimo atto di egoismo nei confronti della nostra libertà di scelta la giornata per la vita. Fini fa un lavoro un po’ più terra terra. Ancora si dedica alla istituzione d’imperio del fascismo rosa con rappresentazioni figurate nel giorno della memoria.

E anche per oggi il fascismo è andato in onda. Abbiamo finito. Aspettiamo la prossima battuta, ci procuriamo un frangiflutti respingente delle intolleranze, uno smolecolarizzatore protofascio spaziale o organizziamo una resistenza culturale?

Intanto si va in piazza: 31 gennaio ore 14.30 porta maggiore Roma. Siateci.