Giusto ieri si parlava di licenze creative commons a proposito del comitato antipirateria messo in piedi dal nostro governo includendo tra i membri la Siae in una totale dimostrazione di conflitto di interessi. Oggi veniamo a conoscenza del fatto che Aljazeera ha messo a disposizione per il pubblico i propri video con licenza Creative Commons.
La opzione che ha scelto è quella che permette la copia e diffusione con attribuzione alla fonte, ne vieta l’uso per motivi commerciali e non consente di farne opere derivate. E’ una attribution che da esclusivamente credito alla fonte e non c’e’ dunque una reciprocità della condivisione (share alike, condividi allo stesso modo). Sia Espanz che il blog Mediaoriente sono d’accordo nel dire che Al Jazeera, mentre il nostro contesto giornalistico è patetico e si serve di schemi anacronistici, è invece al passo con i tempi e ha capito come utilizzare la rete per una rapida diffusione di notizie a costo zero.
Lo ha dimostrato prima con twitter, poi diffondendo video attraverso youtube. Ora questa altra mossa che rende l’emittente simpatica agli amanti del filesharing e allo stesso tempo si propone di utilizzare il massimo potenziale di diffusione volontario caratterizzato da ogni spazio in rete. Come dire: noi siamo tranquilli perchè possiamo mettere in circolazione i video di Aljazeera senza essere tacciati di pirateria e il canale tivu’ si assicura una ampia diffusione dei video con un ritorno di immagine e di ascolti. Si tratta pur sempre di una tivu’ commerciale. In ogni caso ha fatto una gran cosa.
E pensare che in Italia non si riesce a fare affezionare alle licenze Creative Commons neppure i creativi dell’area politica più a sinistra. Chiedetevi perchè nei libri che acquistate, nella musica, nei video, nei documentari, nei saggi trovate sempre il bollino Siae. Chiedetevelo e quando avrete capito che state foraggiando una impresa che lucra sul vostro prodotto e prevarica ogni principio minimo della condivisione allora forse potrebbe essere interessante per voi dare un’occhiata alle licenze CC.
—>>>I video di Al Jazeera in CC stanno qui: http://cc.aljazeera.net/
Update: nella discussione che prosegue su Giornalismo Partecipativo, Hjk mi fa notare che nel comunicato trasmesso da Al Jazeera c’e’ scritto che si incoraggia la distribuzione anche per motivi commerciali purchè ci sia una attribuzione alla fonte. Il disclaimer sulla home del sito però fissa i link su una licenza CC 3.0 che non consente uso commerciale. Hjk attribuisce questo ad un errore, cosa che sembrerebbe vera se ci fidiamo del comunicato. Nell’attesa che la home del sito di Al Jazeera descriva in modo coerente le proprie intenzioni ci accontentiamo di divulgare i loro video per motivi non commerciali. E’ già molto!
mario: si 🙂 ho visto.
roberta: in effetti l’analisi socio economica della questione mi manca. ho provato a venire sul tuo sito ma è irraggiungibile. ci riprovo più tardi. ciao 🙂
Da tempo Al Jazeera gode di investimenti importanti . Molti investitori che avevano il loro denaro nella City, impauriti dalla confisca dei beni a seguito dell’attentato delle due torri hanno investito nei loro paesi in mass media. C’è anche una televisione di cui non ricordo il nome che manda in onda film assolutamente strepitosi, prime visioni, e tutto ciò che c’è di meglio da notte degli Oscar, per tutto il giorno e la notte e non preoccupandosi di ricadute commerciali. Ecco perchè queste reti sono così curate,.battono la bandiera del Dubai…
Hai visto che il sito che invitava a uccidere Vittorio Arrigoni è stato oscurato? 🙂
E bravi!
Prima dicevano che la rete è lo strumento del diavolo e oggi se ne servono a piene mani, e mettono addirittura il copyright
Bravi, l’ignoranza è una gran brutta bestia!