Guardo il vasetto di vetro trasparente e il mio pensiero va a lei, alla trombatrice precaria senza il minimo salariale e penso che io almeno quello ce l’ho, garantito, anche qualcosina in più ma, si sa, quando c’è poi – alla fine – si apprezza meno!
I miei occhi tornano al vasetto … che impressione … eppure è solo un piccolo insetto nocivo, il famigerato punteruolo rosso che aggredisce le sontuose palme che tanto sanno di esotico e che solo rimirarle ci porta in vacanza in luoghi lontani e immaginari.
E’ lì che vedo la trombatrice precaria dolcemente adagiata su una spiaggia di fine polvere bianca o beatamente cullata da onde spumeggianti nel suo succinto bikini amaranto. La vedo li al sole cercare poi rifugio all’ombra di una palma, alla ricerca di un po’ di frescura che le permetta di rispondere a quei sonori “bip, bip” che squarciano il silenzio di una meravigliosa spiaggia dei mari del sud.
Non le basta tanta “naturale” bellezza chissà con chi di quei “bip” concluderà la sua giornata. Sarà biondo, bruno? Rozzo, gentile? Libero, coniugato? Impotente, potente? Vedo aprirsi dinanzi a lei scenari infiniti, come osservava Baricco: un universo fatto da tanta gente quanta ce ne può stare in una nave da poppa a prua non ci lascia sgomenti, è limitato, quantificabile, ma … quanta gente può starci dentro una chat? Lei non sembra preoccuparsene, vuole incontrarli tutti.
Si, perchè è una di quelle donne col cuore grande, generosa che non vuole tenersi per se’ quel gioiello speciale di cui la natura ci ha dotate. E’ una vera comunista, una di quelle difficili da incontrare. Lei amerà sicuramente ogni forma di condivisione, di partecipazione, perchè la vita è un gioco dal quale nessuno può essere escluso.
Certo, come tutti i giochi ha le sue regole da rispettare: patti chiari ed amicizia lunga. Lei è una donna sincera, diretta, onesta: “la do solo a chi la merita e sa farne buon uso”. Gratis. Rifletterà forse, un giorno, su un potenziale “recupero crediti”, con i tempi che corrono!!! Forse troverà anche un legale a perorare la causa!
Il vasetto è sempre lì, sulla credenza, tra angioletti, folletti e il disordine che normalmente vi si accumula giorno dopo giorno, non so perchè ma la mia attenzione ne è continuamente attratta.
Anch’io sono stata una “trombatrice” ma più che precaria mi sarei definita “idealista”. Volevo mettere in pratica tutto quello che avevo letto e sentito sull’amore libero, la coppia aperta, tutto passava dalla mia pelle, dal mio corpo, dal mio stomaco ebbene si, sono una così che le cose deve provarle in prima persona, sempre alla ricerca di una qualsivoglia coerenza tra il dire ed il fare.
Mentre “esercitavo” il mio essere coerente cercavo anche il grande amore, il compagno della vita, quello che mi avrebbe compresa con un solo sguardo, che mi avrebbe sostenuta nel dolore e nelle difficoltà e che mi avrebbe amato di quell’amore che a dodici anni ho avuto negato, l’amore del papà. Insomma, cercavo qualcuno che mi avrebbe fatto da padre, amante e figlio … beh … ho cercato tanto ma .. in effetti forse chiedevo troppo.
Ecco quello che mi piace della trombatrice precaria è che lei va … oltre, non cerca niente di più di quello che le sue labbra possano baciare, le sue mani toccare ed i suoi occhi guardare. E’ felice così. Non va incontro a delusioni se non quelle strettamente legate al buon funzionamento dello strumento in questione.
Io continuo a guardare il vasetto, mmmm … oltre all’insetto ne ha catturato anche la casa, il bozzolo.
Una sera, appena rientrata dal lavoro lui indicando con un cenno del capo la credenza mi ha detto con tono soddisfatto: “guarda cosa c’è lassù!”. Io ho guardato e ho visto qualcosa dentro un vasetto di vetro “che pensiero gentile, ho pensato, ha catturato una farfalla per donarmela!”. In fondo è sempre stato un uomo particolare. Uno di quelli che i fiori si raccolgono nei campi e non dal fioraio ma … meglio non defraudare i campi, i fiori quindi meglio lasciarli alle piante. Uno di quelli che non suggella il suo amore con un mazzo di fiori, una farfalla recuperata in giardino magari già moribonda poteva starci come regalino.
Poi guardo meglio. Non era proprio bella come una farfalla, ho pensato l’avrà scelto per il colore, sa che amo il rosso e nero, i colori dell’anarchia, in ricordo di lontani ideali e passioni. Ma no, mi sbagliavo ancora si trattava dell’insetto killer, il punteruolo rosso, quello di cui tanto hanno parlato i giornali. Catturato e offertomi come trofeo!
Il mio uomo è un vero cacciatore ed è così onesto che pur di non ferirmi anzichè andare a caccia di donne cosa fa? Va a caccia di insetti killer in giardino per liberare il mondo da ogni possibile bruttura e non sacrificare l’istinto del macho che è in lui.
Lo fa per noi, per me, per sua figlia, per farci vivere in un mondo più pulito e sicuramente migliore. E io che credevo … dovrei essere orgogliosa, felice e invece continua a tornarmi in mente la trombatrice precaria e mi pervade un senso di oppressione. La sua libertà mi confonde. Guardo il vasetto di vetro e il ributtante punteruolo si è trasformato in una meravigliosa farfalla colorata.
Figlia dei fiori nel 2000