Ve ne abbiamo già parlato per tenervi aggiornat* sulle tappe di questo viaggio in sicilia per capire l’italia. Tutto ad opera di Polivisioni che nel proprio spazio hanno raccontato in un diario scritto e in video pezzi di viaggio, di incontri, i provini, la sicilia, la musica che hanno usato come colonna sonora. Il film è fatto e adesso gira per l’italia: dal festival di Salina a quello di Foggia. Aspettiamo di vederlo ovunque 🙂
Così descrivevano il progetto:
Con il progetto Provini d’amore siamo voluti tornare a fare un viaggio/FILM in Sicilia, e fermarci per parlare con la gente, immergendoci nella sua cultura.
Ci siamo ispirati a quattro grandi lavori del passato ("Divorzio all’italiana" (’62) e “Sedotta e abbandonata” (’64) di Pietro Germi, poi “Comizi d’amore” (’65) di Pasolini e “L’uomo delle stelle”
(’95) di Tornatore) per fare un lavoro sul presente, capace di creare
un ponte tra la componente documentaria e quella di finzione,
nettamente distinte nelle opere sopracitate e qui, invece,
rigorosamente doku-fiction.
”Io credo che in Sicilia siano un poco esasperati quelli che sono i
caratteri degli italiani in generale, oserei dire che la Sicilia e’
Italia due volte, tutti gli italiani sono siciliani e i siciliani lo
sono semplicemente di piu’…” Queste parole di Pietro Germi sono
servite a noi come spunto investigativo della nostra ricerca. Il voler
verificare questa affermazione ci ha portato a meditare su concetti
piu’ ampi, quali il significato di evoluzione e di cambiamento,
arrivando a farci mettere in discussione quelle che noi consideravamo
opinioni assodate, a volte ribaltando l’indagine all’interno di noi
stessi, sviscerando domande che non sempre hanno trovato una risposta.
Il film e’ una commistione di tre diversi elementi.
Il casting, elemento di finzione, in cui la gente del luogo e’ stata invitata a recitare brani selezionati dai due film di Germi, l’intervista, indagine sulle attuali concezioni in materia di rapporto di coppia, e infine il viaggio, sorta di back-stage in cui le telecamere sono state testimoni della routine quotidiana della troupe.
La carovana cinematografica itinerante, costituita da due camper e sei
persone, si e’ mossa dalla costa orientale lungo quella nord, da
Catania fino all’estremo ovest, ha superato lo scoglio tecnico a Mazara
del Vallo, percorso la costa sud, risalite le pendici di Caltagirone ed
e’ ridiscesa nella piana di Catania con quasi quaranta ore di girato.
Il risultato vuole essere un film che abbina caratteristiche
documentarie a quelle fiction e cui scopo e’ anche quello di
attualizzare gli affreschi e le indagini condotte da Germi e Pasolini
negli anni sessanta.
Attraverso l’ escamotage del casting sono state poste delle domande
agli aspiranti attori volte ad indagare sia le stesse tematiche del
passato riviste ai giorni d’oggi, sia le nuove e piu’ scottanti
sfaccettature, quali le questioni riguardanti i Pacs e i matrimoni gay.
Questa componente principale di indagine e’ stata integrata e smussata,
in maniera a volte istrionica altre volte antropologica, dalle immagini
dei partecipanti al casting che imitano i veri protagonisti dei film e
da quelle spudoratamente reali in cui la troupe si “confessa” davanti
(dietro) alle telecamere.
L’occasione del casting e’ anche voluta essere un momento di
aggregazione fisica e di incontro culturale, mirando al coinvolgimento
e alla partecipazione della popolazione che lo ha ospitato.