Oggi parliamo di qualcosa di diverso che non sia il solito omicidio del marito che non si rassegna alla separazione, come pure è successo a Bergamo e Campobasso
solo in questo week end. Del primo femminicida si specifica la
nazionalità, perchè essere romeni oramai è un’aggravante. Del secondo
si dice che era un ex impiegato di banca e in questa descrizione è
ovviamente compresa la scusante concessa a tutti i ceti "italiani" e "benestanti" di assassini che finiscono per essere giustificati con la abituale frase "è stato colto da un raptus".
In ogni caso non è appunto di questo che vogliamo parlare perchè la
violenza in famiglia è solo uno degli aspetti che rivelano la crudeltà
della cultura che ci vuole "decorose" e "schiave" invece che "indecorose e libere" come si diceva ieri all’assemblea nazionale della rete femminista e lesbica a Roma.
Vogliamo parlare
invece di quelle istigazioni al linciaggio che sono sempre più numerose
e che trovano un fertile seguito in tutte le persone che hanno così
tanta voglia di fascismo. Nella capitale, purtroppo, oltre a tante
persone intelligenti, ci sono anche tant* individu* che non aspettano
altro che il richiamo della foresta per spingersi fino al punto di
farsi "giustizia" da se’. Lo abbiamo già visto con le aggressioni e gli
assalti ai campi rom, con le cacciate delle trans o quelle delle
prostitute, con il pestaggio di persone di razza e colore diverso, con
la promozione a caposquadra ronda del tizio che organizzò l’assalto
agli immigrati nel quartiere di san lorenzo.
Ci troviamo
nel far west dove lo stato delega alla gente di pestare il negro o di
terrorizzare le prostitute. Ci troviamo nel territorio dell’alabama con
i vigili urbani che fanno la parte delle bande del ku klux klan e con i
bianchi che non hanno bisogno neppure che si celebrino i processi per
decidere che i presunti colpevoli vanno puniti.
Roma è la città del tentativo di linciaggio
che è stato fatto ai danni di una persona accusata di avere in casa
materiale pedopornografico ed anche il luogo in cui è stata spaventata a morte e aggredita e rapinata una trans da un gruppo di persone che per tranquillità di tutti ci piace classificare in quanto adolescenti (parlano di baby gang anche se l’età degli aggressori va dai 17 ai 21 anni) e per inventarci altre attenuanti vogliamo descrivere come una banda dedita ad atti di bullismo.
Ed ecco che
ricorre questa parola, bullismo, esattamente come quell’altra, raptus.
Entrambe a dare un minore valore morale ed etico agli atti compiuti.
Entrambe a specificare che si tratta di ragazzate o di gesti compiuti
in fase di depressione acuta.
Sono tutti depressi
e ops gli sfugge un coltello e la depressione, che notoriamente
immobilizza e rende apatici e quasi inermi, invece pare essere un
elemento che eccita e raddrizza la mano degli assassini e gli da così
tanta forza da permettere che coltelli e pistole e pugni e bastoni e
chissà che altro arrivino dritti sui corpi di tante donne a massacrarle
con precisione e pignoleria. Ogni coltellata in più regala la certezza
che quella donna muoia per davvero ma ciò conta davvero poco dato che
in aula di tribunale ogni volta sembra quasi che la volontà di uccidere
appartenga esclusivamente al coltello, dotato di vita propria e senza
alcuna intenzione di fermarsi nonostante l’uomo che lo impugna si
sforzi di trattenerlo…
Immaginatevi la scena:
un coltello apparentemente inanimato e un uomo depresso. Ora immaginate
anche un’altra scena: un uomo che ha subito una perquisizione e la sua
privacy che se ne va a puttane perchè è chiaro che in questa terra
balorda dove le facce sospette si appendono al chiodo d’ingresso di
ogni casa, ogni individuo sospetto di cose cattive deve essere ben
denunciato ai singoli perchè si affannino a cercare un palo e una corda
per eseguire una impiccagione prima che un giudice si pronunci. Mi
viene in mente anche un’altra scena, rovesciata di senso: quella delle
donne e degli uomini parenti dei camorristi che ogni volta che arriva
una volante per fare un arresto gli si piazzano davanti a costo di
farsi schiacciare e poi fanno le barricate per impedire l’arresto del
parente.
Insomma: Chi è
stato quel gran pezzo di emme che ha detto ai vicini quale era il
motivo della perquisizione? Una perquisizione viene ordinata per
accertare delle cose durante una indagine non conclusa. In una
perquisizione possono essere trovate cose che ci vuole tempo prima che
in un’aula di tribunale diventino prove. In una perquisizione la
classificazione delle prove non determina comunque il compimento del
reato poichè devono ancora essere sottoposte a perizia, messe in
discussione, ammesse al processo. Chi acciderbolina dice ai vicini
della persona che ha subìto la perquisizione che quell’uomo abbia
realmente fatto le cose di cui viene accusato? Com’e’ uscito fuori
quali fossero le cose trovate e sequestrate in casa del’uomo? E chi
sono questi vicini per andare a mimare le gesta del giustiziere nella
notte in un paese che non ha giustizia e nel quale gli unici ad avere
garanzie di rispetto della privacy sono gli uomini potenti che con il
loro voto hanno fatto passare una legge che vieta la pubblicazione del
contenuto delle intercettazioni compiute in sede di indagine? Fatevi
queste domande e se è il caso provate a dare una risposta perchè vorremmo essere ancora in grado di immaginare che ci troviamo in un tempo
che non possa ammettere la ricostituzione di bande di cittadini che trovano ogni scusa per sfogare la propria aggressività da ultrà repressi.
Nella stessa categoria
di gesta noi inseriamo l’aggressione della trans che non ci sembra un
atto di bullismo ma un atto di aggressione vera e propria sollecitata dal clima culturale della città e del paese e largamente
istigata e giustificata anche da immagini come quelle terribili passate persino al tg1. Ci riferiamo a quelle durante le quali una trans veniva inseguita, braccata e
trascinata per i capelli da una specie di tutore dell’ordine mentre la
gente inveiva e usava frasi e gesti che a nessuno dovrebbe essere
concesso usare. Per certi sociologi di terz’ordine anche l’omicidio
politicizzato commesso dai fascisti di verona
ai danni di un ragazzo con i jeans e il codino, colpevole di sporcare
l’immagine nazista della città, era da giudicare un atto di bullismo.
Ragazzate, roba da divertirsi il sabato sera per passare il tempo: uno
stupro qui, un omicidio la’, una aggressione qua’.
Che simpaticoni questi giovani di oggi, che se non amassimo troppo "arancia meccanica"
e non cogliessimo fino in fondo il senso dell’ipocrita e inutile
progetto di normalizzazione nei riformatori e nelle carceri diremmo che
sarebbe il caso di spedirli – per la legge del contrappasso – a spalare
merda dei pozzi neri dei campi rom. Invece no, ce li teniamo senza fare
niente e quel che è peggio: li facciamo anche votare e quando votano
eleggono rappresentanti istituzionali di destra. Sono gli elettori dei rappresentanti del
governo, delle regioni, delle province, dei comuni e dei quartieri.
Sono gli elettori un po’ incoscienti, di quelli che ancora non hanno
capito che c’e’ un tempo per tutto: uno per fare il picchiatore
squadrista e un’altro per fare il sindaco fascista della capitale.
Che biricchini questi
ragazzi che continuano a far fare brutta figura al fascista che si
vuole ripulire la faccia e la reputazione. Che ottusi a non voler
segare quel braccio alzato che insiste in un saluto al quale neppure
timidamente il loro sindaco può rispondere in pubblico.
Consigliamo allora
al sindaco di inventare dei raduni privati per farli comunicare in
libertà, dove anche lui può concedersi il lusso di essere fascio fino
in fondo senza dover annoiarsi con questi modi democratici e con queste
strette di mano tra avversari. Potrebbe chiamarlo il "fascio day",
così persino il popolo grillino capirebbe, e potrebbe celebrarlo giusto
ad un anno da oggi – per ricordare questa lieta giornata – direttamente
ad auschwitz, dove c’e’ sempre un bel campo grande e aperto ad
attenderli. Quello spazio se lo sono proprio conquistato con il sudore
e la fatica perchè ce n’è voluta di sicuro tantissima per caricare
corpo dopo corpo e infilarli nei forni.
Potreste riunirvi
proprio lì e ricordare i bei tempi e continuare a ragionare di come il
fascismo deve imparare ad essere ancora più subdolo perchè la palla del
bullismo non può certo reggere a lungo anche se non si deve certo
temere che gli americani – troppo più fascisti di voi – vengano a
rompere i coglioni di nuovo. Potreste andare in quel luogo ed eleggerlo
a monumento del negazionismo revisionista e poi fare un bel comunicato
stampa in cui direte più o meno così:
"Oggi ad auschwitz gli
esponenti del "centro-destra" italiano hanno pronunciato un grande
discorso di esaltazione del popolo e della cultura cristiana e democratica. Essi hanno ricordato come hanno
sconfitto i sovversivi che cercavano di impadronirsi dell’europa: rom,
gay, lesbiche, partigiani, ebrei, studenti, docenti, intellettuali,
persino casalinghe collaborazioniste.
"L’europa – ha dichiarato il ministro della guerra italiano – ha corso
il grave rischio di cadere in mano di delinquenti comunisti che
avrebbero spazzato via i valori della cultura occidentale e le nostre
radici cristiane".
"Nella lotta per l’affermazione della
democrazia – ha continuato il cognato del ministro – riconosciamo che vi sono stati degli effetti collaterali ma
sappiamo anche che senza l’istituzione dei campi di lavoro con
prigionieri che lavoravano a costo zero non ci sarebbe stata una
ripresa economica dell’occidente. La stessa confindustria è stata ben
felice di portare il suo contributo e la sua solidarietà in quella
circostanza".
"La chiesa – ha affermato il cugino del ministro – ha infine gradito ogni sforzo
mirato a combattere contro gli eretici laici, gli atei, gli agnostici,
e persone che si ostinavano ad abbracciare altre religioni".
"Abbiamo
vinto, dopo tanto tempo e con grandi sforzi. – ha abbaiato il pastore presumibilmente tedesco del ministro – La tenacia e la
determinazione ha premiato. I nostri grandi maestri hitler e mussolini,
sacrificati al nemico sull’altare della causa, perdoneranno il fatto
che abbiamo dovuto a lungo rinnegare i loro nomi. Li ricordiamo sempre
e attendiamo con pazienza il momento in cui potremo adorarli in
monumenti e piazze appositamente dedicati a loro".
"Oggi – ha concluso commossa la nipote di un eroico camerata caduto per fucilazione nel centro di milano dopo la guerra – si celebra la prima delle giornate dedicate ai grandi valori del fascismo. Sieg hail."
"Ringraziamo molto – ha salutato commosso il primogenito dell’ultimo discendente di un grande soldato di ordine nuovo – i camerati della Xmas per aver preparato delle straordinarie coreografie che mimavano in modo eccellente scene raffiguranti le nostre gesta dal dopoguerra in poi: la strage di bologna, quella di piazza fontana, bombe, esplosioni… Hail…"
siamo un paese che sta cadendo smerpe + in basso, sta tornando indietro vertiginosamente, e come non detto c’è anche tanta disinformazione attuata dalle tv commerciali che smebrano incoraggiare questi avvenimenti.
🙁
sei troppo una figa