Il 5 giugno si è svolta una seduta parlamentare durante la quale la ministra alle pari opportunità ha risposto alle interrogazioni sul taglio dei venti milioni di euro originariamente destinati a progetti contro la violenza alle donne. Nel bel mezzo di umori all’insegna del "questi soldi sono andati a coprire l’ici per tante famiglie italiane" (e non si capisce come questo possa risolvere il problema delle donne maltrattate in famiglia) la carfagna ha dato il meglio di se con una risposta che potete leggere in basso nel resoconto stenografico che ho copiato qui per voi.
In definitiva lei dice che la critica sul taglio ai venti milioni a suo parere sarebbe pretestuosa perchè quei soldi erano finalizzati a rafforzare le attività dei centri antiviolenza che secondo le sue informazioni risponderebbero "soltanto" alle richieste del 2,8 per cento delle donne. E già questo basterebbe a farci saltare sulla sedia per l’incazzatura. Ma come, oh carfagna, ma non lo sai che il 2,8 per cento delle donne corrisponde ad una somma di sopravvissute di tutto rispetto? Vogliamo dire che era meglio se quel 2,8 % morivano ammazzate da sole? Meritano una punizione perchè hanno fatto la scelta di rivolgersi ad altri piuttosto che ad un prete? E come si fa ad aumentare la quota di donne che si rivolgono ai centri antiviolenza se questi sono generalmente dipendenti dalle volontà degli amministratori locali che oggi danno un contributo e il giorno dopo invece no? Come si fa se c’e’ tutta una campagna di denigrazione che costruisce una cultura dello scetticismo rispetto a luoghi laici che possono aiutare tante donne?
La ministra poi parla di fondi presso la presidenza del consiglio che sarebbero utilizzabili per non meglio precisati piani sui diritti e le pari opportunità. Non si capisce di chi, dato che la signora continua a dire che donne, gay lesbiche bisex trans queer e compagnia bella non hanno nulla da chiedere perchè stanno a posto così.
Parla poi di azioni ad ampio spettro e spero tanto non si riferisca ai fantasmi delle donne che moriranno a causa della assenza di luoghi di riferimento.
Poi vanta la presentazione di due disegni di legge: uno sullo stalking (che risale al governo precedente) e un altro contro la violenza sessuale che scommetto sarà pari pari alla proposta della leghista lussana che ci ha già abbondantemente deliziato con i suoi programmini di castrazione chimica ai maschi, vale a dire che si concentrerà sulle aggressioni fuori casa negando in maniera totale quello che avviene dentro le case degli italiani, negando alle donne dunque la possibilità di trovare la determinazione per difendersi da sole.
Nel primo e nel secondo caso diciamo che l’istituzione di reati e tantomeno le castrazioni non servono a nulla. Tanto più se si punta solo a mettere in atto una politica securitaria senza però operare in maniera concreta per favorire l’allontanamento delle donne in pericolo dai nuclei familiari.
Ma è evidente che la ministra preferisce vedere le donne morte piuttosto che staccate dalla famiglia. Quindi bene così, dopo i consultori, la 194, ecco anche la delegittimazione dei centri antiviolenza ovviamente finalizzata al loro smantellamento.
Qualcuno ha l’indirizzo di casa della ministra? Perchè sarebbe bello mandare da lei tutte le donne massacrate dai mariti quando non ci saranno più case rifugio a garantire loro protezione. O meglio, andiamo a trovare la ministra presso il suo ministero. Facciamo vedere quanto sono estesi i nostri lividi, portiamole le cartelle cliniche, le radiografie di tutte le nostre ossa fratturate, mandiamo a lei le spese mediche e poi mandiamole anche i bambini cui badare mentre ci capita di farci rassettare in ospedale qualche pezzo spappolato.
Che dire: evidentemente la miss non legge le lettere a meno che non siano a firma delle donne del movimento per la vita e degli uomini del suo partito. Buona lettura!
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SENATO DELLA REPUBBLICA
Giovedì 5 giugno 2008 – 15ª seduta pubblica (pomeridiana)
Legislatura 16º – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 015 del 05/06/2008
RESOCONTO SOMMARIO
Presidenza del presidente SCHIFANI
La seduta inizia alle ore 16.
Il Senato approva il processo verbale della seduta pomeridiana del giorno precedente.
Comunicazioni della Presidenza
PRESIDENTE. L’elenco dei senatori in congedo e assenti per incarico ricevuto dal Senato nonché ulteriori comunicazioni all’Assemblea saranno pubblicati nell’allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell’articolo 151-bis del Regolamento, sull’emergenza alluvione in Piemonte e sulla violenza sulle donne
(…)
PRESIDENTE. Passa alle interrogazioni riguardanti la violenza sulle donne.
POLI BORTONE (PdL). Non sono condivisibili le critiche rivolte al taglio recentemente disposto dal Ministro dell’economia al Fondo per la lotta alla violenza alle donne, un intervento certamente doloroso ma almeno finalizzato alla soppressione dell’ICI, che allevierà le difficoltà economiche di numerose famiglie italiane. Non appaiono invece ugualmente opportuni i tagli operati dal precedente Governo a danno del Ministero per le pari opportunità per finanziare la Festa del cinema di Roma.
FRANCO Vittoria (PD). Chiede al ministro Carfagna se intende adoperarsi per consentire la reintegrazione del Fondo per la lotta alla violenza alle donne il quale, istituto con la legge finanziaria 2008, ha subito un taglio da uno dei primi provvedimenti approvati dal Governo Berlusconi.
BOLDI (LNP). Certa che il Governo si impegnerà al fine di consentire una maggiore sicurezza e tutela delle donne, chiede al Ministro se intende impegnarsi sul terreno della prevenzione al fine di favorire nel Paese un cambiamento culturale nell’approccio all’universo femminile, che coinvolga i cittadini italiani ed anche gli stranieri che vengono in Italia.
CARLINO (IdV). Il fenomeno della violenza sulle donne è assai grave e delicato e merita uno sforzo comune e coordinato da parte di istituzioni centrali, enti locali, associazioni di volontariato e organizzazioni della società civile. I dati in materia sono allarmanti in quanto testimoniano un’escalation dei reati e una diffusione sempre maggiore della violenza dentro le mura domestiche. Nel ritenere assai grave il taglio operato a danno del Fondo per la lotta alla violenza alle donne, chiede al Ministro se intende attivarsi per recuperare le risorse necessarie per rilanciare i servizi già attivati e quali provvedimenti concreti il Governo si propone di adottare per contrastare il fenomeno.
CARFAGNA, ministro per le pari opportunità. Il Governo ha piena contezza della gravità del fenomeno della violenza sulle donne e del suo costante aumento nel Paese nel corso degli ultimi anni. In tale ottica, appaiono pretestuose ed eccessive le critiche rivolte al taglio operato nei confronti del Fondo per la lotta alla violenza alle donne, posto che si è proceduto ad esso nella consapevolezza che i centri di contrasto alla violenza dovranno costituire oggetto di una seria riflessione in quanto solo il 2,8 per cento delle donne si rivolge ad essi. A ciò si aggiunga che presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituito un Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità le cui risorse ammontano a 72 milioni di euro: grazie ad esso sarà quindi senz’altro possibile promuovere un ampio spettro di azioni di contrasto alla violenza sulle donne. Prossimamente saranno inoltre presentati presso il Consiglio dei Ministri due
schemi di disegno di legge dai titoli: «Misure contro la violenza sessuale» e «Misure contro gli atti persecutori». Di particolare interesse appare il provvedimento relativo al cosiddetto fenomeno dello stalking, il quale, raccogliendo le misure approvate nel corso della precedente legislatura in Commissione giustizia, si pone l’obiettivo di creare un’autonoma figura di reato così da prevenire e contrastare più severamente una condotta sempre più diffusa e blandamente punita dalla legislazione vigente. In risposta infine alla domanda della senatrice Poli Bortone, rileva che da un’analisi accurata del bilancio lasciato in eredità dal precedente Governo emerge che nell’assegnazione dei fondi sono state privilegiate amministrazioni locali politicamente in linea con l’Esecutivo di centrosinistra: le risorse stanziate a favore della Festa del cinema di Roma sono ad esempio ammontate a ben 490.000 euro nel 2008. (Applausi dai Gruppi PdL e LNP).
POLI BORTONE (PdL). Nel ringraziare il Ministro per la puntuale relazione svolta, esprime l’auspicio che le risorse disponibili siano utilizzate per promuovere azioni concrete ed efficaci e che i centri antiviolenza siano messi nella condizione di svolgere al meglio i propri compiti, specie nel Meridione dove i finanziamenti appaiono insufficienti.
FRANCO Vittoria (PD). Ribadisce la gravità della sottrazione di risorse a danno del Fondo per la lotta alla violenza alle donne, dichiarando la disponibilità del proprio Gruppo ad un confronto serio e costruttivo sul provvedimento riguardante il contrasto allo stalking.
BOLDI (LNP). Certa che il Ministro porterà avanti con serietà e determinazione gli impegni assunti, ribadisce l’esigenza di promuovere campagne a favore del rispetto nei confronti delle donne. (Applausi dai Gruppi LNP e PdL).
CARLINO (IdV). Stigmatizza la genericità con cui il Ministro ha affrontato il tema delle risorse finanziarie ed ha operato strumentali distinzioni tra nuovo e vecchio Governo, posto che il problema della violenza sulle donne deve essere affrontato con un senso di responsabilità politica e istituzionale trasversale. Nel ricordare che il Gruppo Italia dei Valori ha presentato due disegni di legge in materia di stalking, auspica che già con il prossimo DPEF il Governo assuma impegni concreti per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne.
PRESIDENTE. Esprime soddisfazione per la riattivazione dell’istituto del question time e ringrazia tutti gli intervenuti per il contributo apportato.
Commissioni permanenti, composizione e convocazione
—>>>L’immagine vintage viene da qui
mi dici che hanno pubblicato la foto della ragazza
sprangata soffocata annegata e prima violentata
coi cazzi coi manici delle scope che ora giace
ai piedi dell’auto dove è stata rinchiusa
appena abbassato sotto le ginocchia il sacco
di plastica trasparente dove è stata confezionata
dicono che allora fosse già morta nella vasca annegata
che ora giace ancora una volta denudata contro la sua volontà
se lo hai voluto dire che c’è questa foto vuoi chiedere
e (io) dico che è come ripeterla questa violenza
moltiplicata in quattrocentomila copie e in due
milioni di occhi e in più ogni volta che si prende in mano
il giornale per riguardarla…
21.7.1976
Antonio Porta
felipe condivido la tua amarezza e continuo a fare militanza. noi scendiamo in piazza il 14 notte a bologna in una manifestazione contro la violenza maschile sulle donne, l’ennesima di quest’anno.
il 24 novembre eravamo 150.000 ma alla carfagna non frega nulla di noi.loro hanno preso i voti e ora governano, male.
la sinistra di cui parli tu è intenta a riorganizzare, seghettare il partito per risorgere dalle ceneri senza licenziare neppure uno dei vecchi dirigenti. meanche nelle aziende più sceme farebbero così. loro invece lo fanno e dunque non c’e’ coesione, si scannano e basta. innanzitutto dovrebbero imparare la laicità del fare politica… poi forse verranno in piazza con te.
noi insistiamo e con noi spero molt* altr*.
andiamo avanti…
E’ un pò (un bel pò) di mesi che giro per i siti/blog laici per proporre l’idea di una manifestazione unitaria nazionale (con tutti i possibili sviluppi) dei laici italiani, ormai privi -e questo è tremendamente grave- di ogni rappresentanza in parlamento, dove tutti, pure gli ex comunisti, si dichiarano in qualche modo cattolici.
Riscontri: zero! Sempre le stesse risposte: “ma siamo in pochi”, “chi ci segue”, “abbiamo tutti i nostri impegni” ecc.
A me invece parrebbe urgente, non perché mi piaccia sfilare per strada, ma perché finché continueremo ad essere -di fatto- invisibili, a nessuno verrà in mente di costatare che non siamo tutti cattolici!
Lo dico perché è principalmente da lì, dalla religione, che viene il maschilismo, l’omofobia, in una parola il razzismo che ci sta travolgendo.
La stessa Carfagna, il ministro più inutile della storia della Repubblica, pure lei si appoggia alla chiesa quando dice che ha ragione (la chiesa) a dire che non si dovranno mai fare le unioni civili, non solo omo ma neanche etero. E tutto il resto a seguire.
Ormai essere cattolici è come avere la tessera sconti al supermercato, più compri -ovvero più fai il baciapile- più vantaggi hai -di carriera.
Io non ce la faccio più, e mi fa incazzare come una bestia che nessuno di quelli (e mi ci voglio mettere anche io, che in fondo sono solo un povero ignorante) nessuno di quelli che si indigna stando col culo sulla sedia davanti al pc poi è disposto a mettere il naso fuori dalla porta di casa! Vabbé, senza generalizzare: quasi nessuno, a meno che non sia femminista o militante lgbt. Comunque troppo pochi.
Opinioni? Idee?
già :((
che dire… viene davvero difficile ragionare mentre ci stanno togliendo i diritti uno ad uno…
C’è da avere paura infatti… quando leggo che il presidente esprime soddisfazione mi passano i brividi scusate…