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Stupri e violenze di serie B

La prima sta passando in secondo piano, perchè non è funzionale a nessuno e invece parla di una violenza tremenda, quella di un italiano su una rumena. Come giustamente mi suggerisce Imprecario, non abbiamo il nome, cognome, i dettagli che di prassi, nel caso si tratti di un rumeno, abbiamo sempre pubblicati con titoli ben visibili e in prima pagina. C’e’ bisogno di spiegare come mai i giornali non ritengono di parlarne? Ma si, facciamo questo sforzo giusto per le menti in malafede.

Non se ne parla perchè altrimenti la campagna xenofoba contro i rumeni apparirebbe per quello che è: una campagna che è funzionale agli intenti – oramai in atto – da deportazione fascista, da pulizia etnica. Non se ne parla perchè sarebbe abbastanza ridicolo rispondere alla comunità rumena di uno stupro ai danni di una loro connazionale. Come farebbe il ministro a incontrare il suo collega rumeno per dirgli che i rumeni sono tanto cattivi a differenza degli italiani che sarebbero così gentili e mai violenti?

Non se ne parla perchè se i rumeni a questo punto chiedono di cacciare via gli stupratori italiani dall’italia diventerebbe imbarazzante dare una risposta e per noi starla a sentire.

La seconda passa in secondo piano perchè si tratta di una questione che in italia si tende a rimuovere. Una amorevole mamma ha provato ad accoltellare la figlia che le ha detto di essere attratta da un’altra ragazza.

La binetti l’avrebbe sottoposta ad una cura, i preti l’avrebbero messa a pedalare per guarirla dall’omosessualità e i fascisti l’avrebbero stuprata per motivi educativi. Forte di questa legittimazione popolare e persino istituzionale questa gran madre ha ritenuto di poter accoltellare la figlia pur di impedirle di esprimere la propria sessualità come preferiva.

Così è proprio il caso di dire che di lesbismo a volte si può persino morire. E volendo possiamo dire che di sicuro chi ha preferenze sessuali diverse dall’eterosessualità effettivamente ha un gran problema, come una specie di cancro incurabile rappresentato da: i genitori dalla mentalità medioevale, i preti, i politici catto-fascisteggianti – i neofascisti. 

La terza violenza non è di serie B. E’ roba troppo ghiotta per i giornali e quindi ci si sono tuffati a pesce. Si tratta della storia della ragazzina di 14 anni massacrata da tre baldi giovani a Niscemi. Quello che di questa storia rimane di serie B è l’aspetto sul quale nessuno intende soffermarsi. Troppo intenti a fare sciacallaggio su una cosa così grave per accorgersi che dietro, come sempre, ci sono persone in carne ed ossa.

Il luogo per me è assolutamente noto, della questione sono informata e ne riparlerò approfonditamente immediatamente dopo aver saputo quale sia il risultato dell’autopsia. Quello che passa come aspetto di serie B, dicevo, su questa bruttissima storia è il fatto che la storia della gravidanza e del fatto che la ragazzina sarebbe stata volentieri con tutti e tre è la versione che danno gli autori del delitto. Non c’e’ ancora nulla che dica che è andata effettivamente così.

La versione fin qui fornita tende solo a screditare la ragazza per farla passare da "ragazza facile", sicchè gli assassini possano quanto meno sentirsi assolti sul piano morale. Perchè è così che si ragiona in quel paese, ve l’assicuro. Chi dice che invece non l’abbiano stuprata a turno e poi uccisa? Chi dice che lei non sia andata con loro solo perchè fiduciosa di quello che conosceva come il suo boy friend? Chi dice che la storia della gravidanza non sia stata un espediente per farsi prendere un po’ più sul serio dal suo ragazzo? Chi dice che non si sia trattato di qualunque cosa?

Perchè in quel paese, ma in generale anche in altri posti immagino, è accaduto altre volte che ragazzi con i motorini abbiano portato con se’ ragazzine per poi costringerle ad accontentare un branco. Piccoli stupri passati inosservati, mai rivelati perchè la gente parla e i genitori poi proibirebbero di uscire. E’ un paese in cui salire in groppa ad un motorino per fare un giro con un amico significa già essere "una facile". Dal giro in moto al bosco ci vuole veramente poco.

E’ un posto: in cui non esiste un consultorio per ragazzi, che informi sulla contraccezione; in cui non esiste uno sportello di riferimento per violenze alle donne ne’ qualcuno a cui rivolgersi a parte che un generico ufficio per i servizi sociali. E’ un posto dove chi sopravvive senza soccombere è temeraria e chi riesce a fare qualcosa di diverso a parte sposarsi, senza essere trattata da disadattata o sfortunata, deve per forza avere qualcosa fuori dal comune. Ma come vi dicevo ve ne riparlerò con notizie di prima mano. Perchè su certe cose i quotidiani è veramente il caso di lasciarli stare. Fanno un pessimo, ma proprio pessimo lavoro.

—>>>Nella foto: Maniquí, sta in Plaza Hidalgo, è il monumento per le vittime di femminicidio a Chihuahua. 

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


11 Responses

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  1. Silvia says

    FikaSicula,
    come giustamente hai detto qualche commento più su non c’è da fidarsi di giornali/telegiornali in casi di questo genere, io ho visto questa storia solo attraverso questo filtro ed è veramente fastidioso che ogni volta che ne parlano si tiri in ballo la gravidanza e i giochi sessuali, da una parte confermati dai ragazzi, dall’altra smentiti fino a prova contraria dai genitori. poi dedicano qualocsa come un secondo e mezzo per parlare della rabbia del paese per l’omicidio.
    è vero che l’informazione è quella che è, però succedesse una cosa simile a me, l’ultima cosa che vorrei è che i miei genitori andassero in tv a difendere la mia presunta verginità e ingenuità.
    poi ovviamente loro soffrono e non giustificano, però non so, mi danno l’idea che se sapessero che era tutto vero la considererebbero anche loro un po’ più colpevole.

    è vero, è una cosa ignobile in ogni maledetto caso.

  2. fuoriposto says

    ho il sospetto che se a questa gente si chiedesse : “violentare una prostituta è reato?”
    ti darebbero una risposta da brivido 🙁

    Cmq a me ha impressionato il (non)trattamento mediatico della donna rumena violentata dall’italiano, oggi leggevo su un blog questo estratto surreale della trasmissione Matrix:

    Matrix, 14 maggio 2008
    Enrico Mentana rivolgendosi al direttore di Liberazione, Piero Sansonetti: “Avete utilizzato un titolo forte sul vostro quotidiano in relazione ai provvedimenti sulla sicurezza, Tornano le leggi razziali”.
    Piero Sansonetti: “I provvedimenti che prevedono la presenza dei commissari nelle grandi città è prevista espressamente per i rom e non per altri. In questo senso abbiamo parlato di ritorno alle leggi razziali”.
    Enrico Mentana a questo punto si rivolge al sindaco di Roma e gli chiede un giudizio.
    Gianni Alemanno: “Ha ragione Sansonetti, formulata così è sbagliata. Bisognerà rimediare.”

    (http://culturemetropolitane.ilcannocchiale.it/…l)

    ciao

    p.s.(politicamente scorretto)
    naturalmente , per un “bobbiano” come me, le vite innocenti stroncate in Sicilia potrebbero essere due.

  3. FikaSicula says

    cara donna cannone io i paesi così li conosco bene e anche nelle grandi città sicule, nei quartieri in cui tutti conoscono tutti, la mentalità è esattamente la stessa. solo che in città hai più “spazio” – geometricamente parlando – e puoi respirare di più.

    silvia lo so bene che se tu dici ad un razzista che noi abbiamo i nostri problemucci quello mi dirà che proprio per quello bisogna cacciare via i rom. ma come la girano e girano sempre di pulizia etnica si tratta.
    i genitori della ragazza io credo abbiano risposto ad una campagna incosciente e vergognosa fatta dai giornali che nonostante le affermazioni del padre hanno continuato a dire che in ogni caso sempre di gravidanza certa si trattava. solo quando i genitori si sono esposti (giustamente incazzati) allora hanno aggiustato il tiro per dire che non c’e’ niente di certo e che senza l’autopsia nessuno può affermare se quello che hanno detto i tre ragazzi è vero oppure no.
    dopodichè evidentemente c’e’ proprio quello che scrivevo io. si tratta di un luogo in cui la reputazione conta tanto e se una viene stuprata ti dicono che te la sei cercata.
    molte gran brave persone del paese comunque sono arrabbiatissime per questa storia in generale. nel senso che a prescindere dalle scelte sessuali della ragazzina uno stupro, un omicidio non sono MAI giustificati e questo ce l’hanno tutti chiarissimo.

  4. Rosa says

    xSilvia e vedi che poi non mi stanchero’ di ripetere che la società patriarcale è alimentata dalle famiglie che educano i figli: chi se ne frega se ha avuto rapporti sessuali o se era incinta, così è evidente come anche i genitori abbiano la stessa cultura di chi ha ucciso la ragazzina per questioni legati all'”onore”, ovvio che mica giustificano ovviamente, mica sono dei mostri, però bisogna passarci sopra a queste cose, chi ha fatto una cosa a quella ragazza, incinta o meno è una cosa ignobile, è inutile riflettere e chiedersi se fosse veramente incinta o se aveva fatto sesso, se no poi a mio parere sembra si entra nella difensiva come se volessero dire alla gente “ma lei non se l’aveva cercata” come dire se fosse vero allora hanno fatto bene a farla fuori.

  5. Silvia says

    ops…mi scuso enormemente per l’errore congiuntivo-condizionale, ho tagliato all’ultimo metà frase e non ho corretto…mea culpa!

  6. Silvia says

    due cose mi fanno arrabbiare:
    – prendi un integerrimo colpevolizzatore di immigrati, fagli presente la reale situazione e cioè che anche gli italiani possono essere dei gran bastardi. credo che molto probabilemente sosterrà allora che è comunque giust buttare fuori dall’italia gli stranieri, perchè così prima si risolvono i “nostri” problemi, e poi possiamo pensare a loro;
    – i genitori della ragazza uccisa, intervistati un po’ da qualsiasi tv, piangevano in video e hanno ripetutto in modo maniacale che lei non poteva essere incinta, che era assurdo quello che è successo perchè lei era ancora una bambina e non poteva avere rapporti sessuali. Come se invece altrimenti non sarebbe da compiangere.

  7. La Donna Cannone says

    ma minkia.
    Ti giuro che leggere sti fatti, e in particolare quelli dell’arretratezza medievale del paese che descrivi, fa venire i brividi, è davvero difficilmente concepibile che sia così! Eppure ci credo e mi ritengo fortunata a non esserci nata, perchè in un modo così retrogrado, dove oltre che vittime le donne sono carnefici spesso (mi riferisco a mamme, zie, sorelle, nonne, etc che invece di ribellarsi impongono la stessa sorte alle figlie e nipoti) non so davvero come si può farcela, da sole.

  8. FikaSicula says

    giustissima osservazione imprecario. l’ho aggiunta nel post perchè è una cosa che andava detta. i giornali fanno schifo da dove li giri giri… mah…
    vado a farmi una riunione e torno…
    abbracci

  9. imPrecario says

    Degli stupratori rumeni sappiamo immediatamente come si chiamano (nome e cognome) età, se hanno o no precedenti, nome e cognome della loro moglie e dove stava (la moglie) il giorno dello stupro.
    Degli stupratori italiani abbiamo solo due iniziali A.A manco fossero minorenni.
    Aggiungerei una terza A stampa libera cercasi.
    Che schifo!

  10. FikaSicula says

    infatti rosa. ne resterebbero anche meno della metà temo.
    si, ho sentito della ragazza di 14 anni. ne parlo alla fine di questo stesso post…
    ne parlerò meglio appena so notizie certe direttamente da chi se ne occupa perchè dei giornali non mi fido.
    un abbraccio

  11. Rosa says

    se cacciassero gli stupratori italiani dall’italia (parlo anche di palpeggiatori e pichiatori di donne) certo che di uomini ne resterebbero la metà del nostro paese, per essere buona, saro’ pesssimista ma non mi sembra che gli italiani abbiano un grande rispetto per le donne, lo si vede dalla famiglia e dai mass media. Almeno non abbiamo da invidiare ai rumeni, come vogliono dire le statistiche, anzi pare che gli italiani usano lo stupro e la violenza sulle donne più di loro. Non capsico perchè si è montato un cosi falso stereotipo. A chi vorrebbero coprire con questo? a chi vorrebbero proteggere?

    Hai sentito la notizia della bambina di 14 anni?