La notizia – che non
ha bisogno di essere commentata tranne per il fatto che rilevo la
solita ipocrita pietas da imperialismo catto/cristiano nel definire particolarmente incivili le
popolazioni africane (come se noi invece dimostrassimo di essere
esempio di grandiosa civiltà), cosa che esorta e giustifica le anime missionarie a colonizzare, fare battesimi coatti, speculare e arricchirsi alle spalle degli e delle africane – e che riporto per intero – viene da QUI.
In
attesa di brutte storie – che purtroppo esistono – di bambine nostrane
violate – e nel frattempo vi suggerisco la visione del film Moolade’ [in cui si parla di infibulazione e di una bella e sempre auspicabile rivoluzione culturale tutta interna alle tribù ad opera delle donne locali di sicuro assai migliore di qualunque sollecitazione "interessata" che può venire da una qualunque ONG occidentale], la lettura del libro di Loredana Lipperini [Ancora dalla parte delle bambine] e se ve lo siete perso anche di quell’altro di Elena Gianini Belotti [Dalla parte delle bambine] – vi auguro una buona lettura!
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"Una vergine per guarire dall’Aids e dalle malattie sessualmente trasmesse", questa la falsa credenza diffusa tra la popolazione africana che spezza la vita di numerose bambine. In Africa numerosi guaritori dicono agli uomini infetti di fare sesso con delle vergini, l’assurda convinzione è che il sangue ‘puro’ possa eliminare il virus dell’Hiv.
Nello Zimbabwe, dove il 25 per cento della popolazione è affetta dall’Aids, questa credenza porta a conseguenze terribili. Neonate e bambine vengono stuprate da uomini convinti di poter combattere il virus dell’Hiv con la ‘cura della vergine’. A raccogliere le testimonianze delle piccole segnate da queste violenze le Ong presenti nel Paese.
Una di queste organizzazioni – Girl Child Network Project – ha lanciato tempo fa una vera e propria campagna di sensibilizzazione in diversi villaggi sperduti dello Zimbabwe e ha organizzato degli incontri durante i quali alcune bambine violate hanno raccontato le loro terribili storie ai guaritori presenti. Una bimba di otto anni, rimasta orfana, ha detto di essere stata stuprata a due anni dal padre. Un’altra ragazzina di appena 14 anni ha raccontato di essere stata violentata dallo zio, di essere rimasta incinta e di aver poi abortito.
Nel video "Tapestries of Hope" [sopra guardate il trailer], diretto da Michealene Cristini Risley e prodotto da Anand Chandrasekaran e Ray Arthur Wang, sono raccontati gli sforzi di Betty Makoni, fondatrice della Girl Child Network Project, per combattere il falso mito diffuso nello Zimbabwe.
La ‘cura della vergine’ ha origine nell’Europa del XVI secolo e nell’Inghilterra vittoriana dove si credeva che lo stupro di una vergine potesse guarire malattie come la sifilide e la gonorrea. Il falso mito è arrivato in Sudafrica dopo la Seconda guerra mondiale quando scoppiò un’epidemia di sifilide tra le truppe in partenza dal Paese. Fu proprio in quel momento che, per cercare di fronteggiare il diffondersi della malattia, si fece uso della ‘cura della vergine’. Oggi è cambiata la malattia, dalla sifilide si è passati all’Aids, ma il falso mito non si è spento e la cura è rimasta la stessa.
Molteplici sono i tentativi per distruggere questa orrenda leggenda, in Zimbabwe vengono distribuiti magliette con su scritto: ‘Le vergini non curano l’Aids. È un mito’, ma la strada sembra ancora molto lunga. Istruire la popolazione e far conoscere a tutto il mondo questa tremenda realtà è un piccolo ma significativo passo in avanti per combattere questa terribile credenza.
conoscevo questa storia terrificante!
direi che rispetto ai tuoi blog amici il mio è abbastanza …soft..
non è necessario che mi linki ma se passi a trovarmi mi fa piacere..
http://blog.libero.it/angelblues
ma grazie!
e qual’e’ il tuo blog, così ti linko anch’io 🙂
Intanto sei linkata sul mio blog di libero.. poi passo parola..
darkblue 🙂
epperò non ti fare venire l’ulcera ti prego!
che possiamo fare?
intanto possiamo informare. fare passa parola. fare in modo che molte persone sappiano e che si sappia che alcuni comportamenti sono negativi.
dove è possibile poi si fa anche militanza attiva, per le strade. nelle piazze. lo scopo è sempre lo stesso. tentare di migliorare i contesti in cui viviamo. a partire da quelli puoi fare qualcosa. a partire dai tuoi vicini di casa, dalla tua famiglia, dai tuoi amici, dalle cose che conosci meglio…
si fa quello che si può!
se tutti e tutte facciamo qualcosa abbiamo una possibilità in più per non farci venire l’ulcera inutilmente 🙂
grazie del tuo ascolto!
i tuoi post…
un colpo dritto nello stomaco.
Non vivrò a lungo per non leggere più queste cose..mi chiedo solo cosa si possa fare oggi perchè non accadano..