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Sei lesbica? Ti ammazzo.

Oggi sul Forum di Ellexelle abbiamo scoperto – e sai che novità – che le donne la devono dare per forza agli uomini e che le lesbiche farebbero bene a frequentare posti per “quelle come loro” – parola di poliziotto. Altrimenti può succedere quello che è accaduto a Morganadeldeserto dell'Isola più a Sud.

Il suo intervento è stato riportato nella mailing list di Facciamo Breccia. Io l’ho ricopiato qui.

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"Salve a tutte, non scrivo molto su questo forum anche se vi leggo spesso. Oggi mi son decisa a scrivere sia per un semplice bisogno di conforto che per chiedervi consiglio.

Ieri notte, in un pub della mia città, io e la mia compagna siamo state aggredite da un uomo perchè "lesbiche". Non facevamo nulla di diverso dal bere una semplice birra. Io ho semplicemente rifiutato le sue volgarissime avances e la mia compagna lo ha invitato a sedersi in un altro tavolino che non fosse il nostro.

La situazione é degenerata e lui ci ha  aspettate fuori "lesbica di merda prima o poi ti ammazzo". E lo visto si. Ed anche altra gente ha visto ma nessuno ha mosso un dito. Ometto tutto il logico susseguirsi degli eventi fuori dal locale. Sia i carabinieri, ma soprattutto il poliziotto all'ospedale ci hanno più o meno velatamente sconsigliato di esporre denuncia e di chiudere la cosa lì e non pensarci più. "In fondo.. siete state voi a causare "disordini" e sarebbe più opportuno  frequentare luoghi adatti a "quelli come voi", anzi vi poteva finire peggio.." (parole del polizziotto di turno all'ospedale).

Ora io mi ritrovo con un trauma cranico, un dente in meno e un occhio degno di Rocki… E tanta rabbia, e frustrazione.. Ma soprattutto un immenso senso d'impotenza e disgusto non solo verso quell'essere (non so come definirlo) ma verso le forze dell'ordine che, in teoria dovrebbero tutelare i diritti di tutti e non sedare o addirittura negare la necessità della giustizia.

Non é la prima volta che in vita mia ho a che fare con la cattiveria o la violenza altrui… E sempre di più mi rendo conto di quanto ci si possa sentire violat* e indifes*. Oggi ritornerò in questura. A far che, non sò. 

P.s. Al poliziotto di turno all'ospedale, prima di andarmene rinunciando al ricovero, ho fatto una semplice domanda: "Mi scusi se una ragazza esce in minigonna e viene violentata la colpa è della ragazza stessa allora?" Risposta: "in effetti si, é sempre meglio evitare." [Morgana del deserto]

 

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Accade da sempre. Da qualche tempo succede di nuovo, di più. Le lesbiche vengono stuprate, aggredite, offese. I livelli di omofobia e violenza stanno raggiungendo livelli da fascismo medioevale [il fascismo già di suo è uno sfregio all’umanità, figuriamoci che effetto può fare in pieno medioevo]. Perché non si tratta solo di raid punitivi di annoiati ragazzuoli di provincia tesserati al clan nazista di Forza Nuova.

In generale c’e’ un clima di legittimazione che favorisce e non disincentiva queste aggressioni. Il centro sinistra sdogana i fascismi e i machismi. La destra fa finta di fare le crociate per togliere veli alle brave donne di altri paesi e per rimetterli a quelle italiane. I soldati fanno il loro lavoro e pretendono fighe sicure in ogni porto possibile. La precarietà è pensata (con la connivenza di donne pseudo progressiste) per ricacciare le donne lontane dai posti di lavoro e quindi in casa a rimettere in sesto un nucleo sociale – la famiglia – che non esiste più nelle modalità stabilite. Dalla testa malata di gente con le tonache così come dai loro seguaci, proseliti, tesserati.

Le donne devono far figli bianchi dandosi come obiettivo una pulizia etnica necessaria a chi non sa pensare il mondo con colori diversi. Viviamo in una società paternalistica che vede come unica soluzione le vendette di gruppo di branchi di uomini che fracassano di legnate altri branchi di uomini. Difficile capire chi legittima chi e chi sta a destra o chi a sinistra. Lo stile italiano è quello di una finta laicità dello stato, invece pienamente colluso con la chiesa.

La nostra giustizia è pensata per cacciare via i fantasmi dalle nostre teste, per toglierci dalla vista quelli che ci disturbano il panorama. Non esiste rieducazione, non esiste una prevenzione/attenzione di tipo culturale che agisca nelle nostre vite. Quelle di tutti i giorni. Quelle in cui abbiamo bisogno di combattere le violenze, le omofobie, i machismi innanzitutto in casa nostra. Poi, forti e sicure di qualche vittoria, possiamo meglio e con idee più chiare combattere anche fuori. Si può farlo contemporaneamente. Si deve farlo senza vittimismi, rivendicando a voce alta spazi, parole, pensieri, carezze. Ovunque. Sempre.

Se non si riesce da sole (nemmeno dopo aver frequentato un buon corso di autodifesa)  si può farlo chiedendo aiuto, ad altre persone, per stringere livelli di solidarietà che sono destinati a durare. Che possono produrre invasioni di corpi in ogni luogo in cui accade una porcheria, una insensibilità, una ferita visibile o – più profonda ancora – che pochi possono vedere.

Oggi sul Forum di Ellexelle abbiamo scoperto – e sai che novità – che le donne la devono dare per forza agli uomini e che le lesbiche farebbero bene a frequentare posti per “quelle come loro” – parola di poliziotto. Altrimenti può succedere quello che è accaduto a Morganadeldeserto dell'Isola più a Sud.

Il suo intervento è stato riportato nella mailing list di Facciamo Breccia. Io l’ho ricopiato qui.

 

Altro materiale per approfondimenti:

"Ancora violenze lesbofobiche" – da fuoricampo.net 

"Perseguitata dai naziskin perchè sono diversa" –  da Circolo Pink Verona – Tratto dal Corriere. E' un file in pdf.

"Ancora su aggressione lesbofobica a Mazzano" – da italy.indymedia.org 

"La persecuzione delle lesbiche nel Terzo Reich" – da Tamles.

"Torre del Lago: Violentata perchè lesbica" – da ecn.org/antifa

"Stupro punitivo" – da cinziaricci.it

L'ossessione dei leghisti – da gaynews.it 

"Aggredito un ragazzo gay a Bari" – da queer/blog.it

"Violenze contro giovani omosessuali" – da  cassero.it

C'e' anche la "Transfobia" – da open-mind.noblog.org 

Aggressione durante il "Pride di Catania" – da openmind.too.it 

"Manuale di autodifesa per donne" – da scaricare. E' un file pdf. 

[e.p.]

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


8 Responses

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  1. FikaSicula says

    Ciao Mario, è vero: tutta la faccenda suscita rabbia e indignazione. Ma si tratta di una cosa denunciata e quindi in qualche modo pubblica. Pensa a tutte le volte che questa cosa succede e nessuno ne parla.
    Come dice Phoebe e anche tu, la questione sta nell’intolleranza che tocca tutto ciò che esula dalla “normalità” così per come ci viene imposta.
    un abbraccio anche a te Mario
    un caro saluto a Phoebe

  2. phoebe says

    Non è solo questione di inclinazioni sessuali. Ahimè, l’intolleranza riguarda tutto quello che esula dal normale, inendendo il senso più vuoto e viscido del termine.
    Spesso tutto quello che è diverso è tacciato come pericoloso (STREGA! STREGA!) e invece è solo nuovo o differente.
    Con chi non ha neuroni ci vuol pazienza, con chi è codardo (come chi ha assistito e non ha fatto niente) un bel calcio in culo.

  3. Mario Badino says

    Ciao, ho letto il post e sono rimasto indignato. Immagino la rabbia e la frustrazione di chi ha vissuto la vicenda. A me non è mai capitato nulla del genere, se non i normali soprusi della vita quotidiana (quello grande e grosso che ti passa davanti in fila e ti fa capire che fai meglio a stare zitto, sennò ce le prendi, o cose del genere). Non so che cosa significhi essere considerati diversi, soprattutto in un senso così intimo, come l’identità sessuale (scrivo giusto?). Ma sono anch’io sempre più disgustato e indignato, mi sento anch’io “diverso”, in una società che vuole omologare tutto e tutti. Le mie ragioni riguardano meno la mia pelle; sono ragioni “politiche”, che mi rendono un “radicale”, un “estremista” agli occhi di tante persone, perché rifiuto determinati meccanismi. Neanch’io voglio o posso adeguarmi. Ma non vivo “sotto tiro” perché sono nato “normale”, secondo il gusto della gente; altri no. Mi dispiace che le cose vadano così. Un abbraccio a te e alle due ragazze picchiate.

  4. FikaSicula says

    >Premetto che qui ci sono capitato per caso. >Premetto che sono un maschietto etero.

    Ciao Lancer 🙂
    tranquillo non lo dico a nessuno che frequenti questi bruttissimi posti :PPPP
    La tua visita e il tuo messaggio sono più che graditi e ti rispondo citandoti, così ci capiamo, spero.

    >Premetto che sono mooolto poco tollerante e >che odio visceralmente tutti quelli che cercano >di imporre le proprie (presunte) ragioni in >maniera molesta, insistente e sfacciata.

    Mi spiace. Parli di te, ovviamente. Perchè io credo che la libertà di farsi un blog e scriverci dentro quello che ci pare sia ancora consentito… Qui non si impone niente. Come la televisione: se ti va leggi (e spero di si), altrimenti cambi canale.

    >ammetto che ho una visione delle cose >abbastanza “conservatrice” .

    Chiaro! Preciso! Non preoccuparti. Non corri assolutamente il rischio di essere spacciato per qualcos’altro. Ci sono posti che puoi frequentarli anche senza fare giuramenti e prendere tessere… 🙂

    >è tutto pienamente condivisibile.
    >Ma il pistolotto su politica e omofobia lo trovo >assolutamente surreale. Trovo anche molto >fuori luogo il rancore palese che nutri per tutto >quel mondo che ti circonda incapace di >comprendere l’universo omosessuale.

    Cosa ci vedi di così surreale in una cosa che succede così di frequente? Quello che tu chiami “pistolotto” è qualcosa di un po’ diverso della tua “paternale” (giusto per appioppare definizioni gratuite). Io ho espresso una opinione basandomi su fatti di cui do notizia. Tu hai dei dati per dirmi che in questo momento non vi sia assolutamente ombra di omofobia (o misoginia, anche) nella politica, nella cultura, nei comportamenti degli individui? Si comincia dalla negazione, poi arriva anche il resto. E non è questione di rancore. Io non divido il mondo in omosessuali e non. Per me il mondo va ben oltre i generi. Tu, per ciò che mi riguarda, puoi pure essere un cavolfiore e io sarei comunque qui a parlare con te di una cosa che certamente immagino ti riguarderebbe… Succede, abbastanza di rado – ma succede, che anche i cavolfiori un bel giorno si svegliano e capiscono che qualcuno li ha destinati ad un uso che non c’entra niente con quello che sono realmente e/o ritengono di star meglio dentro gli abiti delle cime di rapa. E il problema – se io mi sconvolgo perchè i cavolfiori non vogliono più fare quello che io sono abituata a vedergli fare, non è che loro vogliono essere, sono, qualcos’altro, no: il problema è che sono io che ho poca fantasia e immagino il mondo ordinato e diviso in cime di rapa e cavolfiori, ciascuno con il proprio ruolo predeterminato. Immagina il casino dai fruttivendoli. Immagina che casino quando si prova a fare una bella minestra di cavoli e quelli dicono che te lo scordi perchè loro vanno cucinate come le cime di rapa e basta. Ammetterai che le perplessità, le forzature, le risposte inadeguate a queste trasformazioni e infine gli atti più o meno violenti e più o meno normalizzanti possano definirsi omofobia o, in questo caso, verdurofobia. 🙂
    Certo, l’hai detto, sei un conservatore: ma una guardatina in giro ogni tanto la dai e forse, se non negli ambienti che frequenti tu – spero conservatori ma per bene – da qualche altra parte vedi accadere o ascolti nei ragionamenti altrui le cose di cui si parla in questo post. O metti in dubbio anche i fatti denunciati?

    >E allora permettimi un consiglio: si ottengono >risultati migliori e traguardi più importanti >”allineandosi” al sistema per potervi essere >accettati con fiducia. E, una volta dentro, >iniziare a scardinarlo usando i mezzi che il >sistema stesso ti mette a disposizione…

    Allinearsi? Scardinare? Ecco, qui io ho seri dubbi sul tipo di background culturale che ti porta a dare un suggerimento del genere. Cosa vuol dire? Ma anche ammettendo un ragionamento di questo tipo: io ritengo può non ci possa mai essere allineamento a qualunque sistema se così facendo neghiamo la nostra stessa esistenza. E’ come dire che tu per un po’ potresti far finta di essere pesce, facendo benissimo a meno delle branchie. Quanto tempo puoi resistere sottacqua, senza aria in attesa di occasioni fantastiche attraverso le quali scardinare il sistema dall’interno? E poi perchè devo allinearmi, cercare di farmi accettare con fiducia, consolarti e coccolarti? Perchè sei terrorizzato di vedere che esistono cose diverse? persone diverse? perchè ti hanno insegnato che per vivere devi indossare una mimetica anche per fare la spesa? perchè dovrei allinearmi e guadagnarmi fiducia? cosa sono io: un serial killer in fase di recupero? uno stupratore che deve dimostrare di essere diventato rispettoso degli altri? perchè allinearmi piuttosto che rivendicare la mia posizione e chiedere ad alta voce rispetto, spazi sociali, spazi di agibilità politica e fisica, riconoscimento dei miei diritti, etc etc. Non è quello che fai anche tu ogni giorno? o tu ti allinei e aspetti acquattato e servile di ottenere un cenno di assenso dagli dei del caso?

    >Il poliziotto dell’episodio?? Sarà un poveretto >ignorante (non in senso dispregiativo) cresciuto >in un ambiente sociale e culturale depresso ed >emarginato, dove non ci sono alternative >apparenti…

    Anche si. Ce ne sono tanti come quel poliziotto e fanno cose gravissime. Molti sono ignoranti, il che non li giustifica e non giustifica chi li ha piazzati sulla strada senza spiegargli l’abc dei diritti umani e civili. Sono comunque persone che scelgono di lavorare – stipendiati da me e pure da te – per difendere un sistema dei valori che quasi sempre non è il mio.

    >Di qui a fare un apologia del machismo, >dell’omofobia e di uno pseudo rambismo >eterosessuale delle forze dell’ordine, ce ne >passa….
    >Ciao.

    La mia non è una statistica, ne’ vuole rappresentare tutti. Immagino che ci siano persone rispettose pure lì. Ma anche no. Quanti sono gli omosessuali dichiarati dentro le forze dell’ordine? Perchè non possono dichiararsi? Lo sai? Te lo sei mai chiesto? Forse la questione ti riguarda? Hai un amico? Una amica?
    Beh allora parlaci un po’ e poi vieni a dirmi cosa le/gli succede se i colleghi lo sanno.
    Il punto è che fino a quando vi sono comportamenti sbagliati, se io non dico che lo sono, tu non te ne accorgi. E non ho tempo di infiltrarmi, fare il travestito e lasciarti indizi per farti capire quante schifezze stai facendo. Perchè nel frattempo io muoio, vengo stuprata, aggredita, picchiata…
    Ciao
    e grazie di essere comunque passato

  5. Lancer says

    Premetto che qui ci sono capitato per caso. Premetto che sono un maschietto etero. Premetto che sono mooolto poco tollerante e che odio visceralmente tutti quelli che cercano di imporre le proprie (presunte) ragioni in maniera molesta, insistente e sfacciata. Insomma, premetto che qualcuno potrebbe classificarmi come un “piccolo borghese” o un “reazionario benpensante”.
    A me le etichette fanno ridere, ma ammetto che ho una visione delle cose abbastanza “conservatrice” .
    Bene, fatte queste premesse, devo dire che, in linea di massima, quello che scrivi è tutto pienamente condivisibile.
    Ma il pistolotto su politica e omofobia lo trovo assolutamente surreale. Trovo anche molto fuori luogo il rancore palese che nutri per tutto quel mondo che ti circonda incapace di comprendere l’universo omosessuale.
    E allora permettimi un consiglio: si ottengono risultati migliori e traguardi più importanti “allineandosi” al sistema per potervi essere accettati con fiducia. E, una volta dentro, iniziare a scardinarlo usando i mezzi che il sistema stesso ti mette a disposizione…
    Il poliziotto dell’episodio?? Sarà un poveretto ignorante (non in senso dispregiativo) cresciuto in un ambiente sociale e culturale depresso ed emarginato, dove non ci sono alternative apparenti…
    Di qui a fare un apologia del machismo, dell’omofobia e di uno pseudo rambismo eterosessuale delle forze dell’ordine, ce ne passa….
    Ciao.

  6. FikaSicula says

    si pippi, l’italia è arretratissima da questo punto di vista. anche se ti stupra il marito o ti picchia
    selvaggiamente c’e’ ancora la denuncia di parte e non d’ufficio che in genere chi interviene è pronto a sconsigliare. sono “cose di famiglia”. e lo stupro
    era reato contro la morale, e non contro la persona, fino ai primi anni novanta. in ogni caso io penso che l’arresto, il carcere, le punizioni date in un posto dove si continua a non investire in termini culturali su questioni fondamentali che
    sembrano di esclusivo appannaggio della chiesa e di donne borghesi giustizialiste cui bastano “pene più severe”, non servano a molto. gli arrestati la maggior parte delle volte non finiscono in galera, ne escono presto, più inbufaliti e pericolosi di prima e nessuno se ne occupa. le donne, le mogli, le lesbiche,
    continuano a penare, soffrire, morire perchè nessuno è disposto a considerare tutto questo realmente per quello che è: una costante violazio
    ne dei diritti civili, del diritto alla cittadinanza, alla esistenza, al desiderio, alla sessualità. una
    volta mi bastavano le case protette, le manifestazioni di piazza, le incazzature comuni, anche l’autodifesa. questo è il percorso da fare, si. però non può essere l’unica strada. le donne per difendersi non possono essere trattate da testimoni scomodi che perdono in un solo colpo
    storia e identità per nascondersi nelle case protette. è un segno di resa, una scorciatoia comoda, una cosa sulla quale ci siamo adagiate.
    anche le organizzazioni antistupro lo fanno. la risposta ad una violazione non può essere quella di rinchiudersi per paura di morire, in ogni senso. è una dichiarazione di impotenza. qualcuno si deve occupare seriamente di questo. noi per prime.
    una zona in cui vi sono violenze va presidiata. come per difendere luoghi autogestiti, il diritto alla casa, alla cittadinanza… bisogna
    muoversi e invadere con i corpi i luoghi in cui ci sono le violenze. creare barriere fisiche, cordoni umani, pareti più alte dove nessuno riesce a mettere neppure un mattone. è urgente. lo è sempre stato.

  7. pippi*calzelunghe says

    In altri paesi, le leggi contro l’omofobia sono state integrate da norme e finanziamenti per un apposito “training” (corsi di formazione) delle forze di polizia per l’applicazione di queste leggi, e nelle strutture di assistenza immediata. Nel caso della ragazza nel forum, il poliziotto in questione e i carabinieri potrebbero essere denunciati per il reato di favoreggiamento e di omissione di denuncia.

  8. Arturo Panetta says

    Il problema sta nella cultura di base di ogni individuo, di conseguenza nell’istruzione e nella scuola. Attualmente la scuola italiana (ci sono dentro quindi vedo), insegna contenuti e contenitori, questo è sbagliato!!! I contenuti (cioè tutte le nozioni), dovrebbero essere solo uno strumento per far nascere, negli individui, un senso scritico per affrontare qualsiasi situazione. E’ impossibile imparare tutto.
    Molto importante è il periodo delle scuola elementari e medie. Le scuole elementari dovrebbero servire per insegnare il linguaggio per poter conunicare (e tutto quello che c’è intorno), la scuola media dovrebbe imparare il senso critico. Se non succede questo ci saranno sempre delle persone piene di contenuti e nozioni ma vuote dentro, robot perfetti per produrre e stare queti alle regole imposte dalla società consumer… Il senso critico è molto importante perchè ti fà prima sapere chi sei e poi ti fà rispettare il pensiero delle altre persone anche se non si condivide…
    Per concludere queste persone compreso il poliziotto sono dei mostri prodotti dalla nostra società fatta di “robot umani o sociali”…