Da Incroci de-Generi:
Ogni riferimento a fatti, blog o persone non è puramente casuale
La bbloggher progressista de sinistra è in crisi di identità. Ha speso tutta la vita a servire fedelmente il Partito – e mica era facile trovare un posto sicuro nella pubblica amministrazione o nel sindacato – e questo le è bastato a farsi una reputazione da progressista de sinistra anche un po’, ma non troppo, femminista. Però il Partito ha smesso da un pezzo di dire qualcosa de sinistra: per esempio, si fa propugnatore di cimiteri dei feti ed emana leggi securitarie e repressive in nome del femminicidio; oppure vaneggia di cose, queste sì, sinistre, ma non facilmente comprensibili, usando anglicismi che non aiutano ad afferrarne il senso. Per esempio, che sarebbe questa flexsecurity, che in italiano si tradurrebbe flessicurezza? ma non era più semplice continuare a chiamarla precarietà?
Allora la nostra bbloggher, siccome il Partito si è spostato completamente a destra e lei non lo vuole tradire – non sia mai! e lei poi come fa? – ma non sa che pesci pigliare per continuare a definirsi de sinistra, ogni giorno si mette a saltellare compulsivamente da un blog all’altro, ricercando l’ossimoro concettuale, la contraddizione in termini, l’attribuzione semantica errata, la chiappa di culo nudo, l’espletamento del bisogno fisiologico, l’occhio pesto, l’arbitrarietà, il capezzolo ribelle, la fallacia… dopo di che, estrapolate dai loro contesti un po’ di frasi, citazioni erudite, brandelli di ragionamento e pezzi di carne ignuda, rimescola tutto insieme in un pastone indigesto che praticamente non dice nulla, ma ha il suo perché: quello di sfruculiare le altre bbloggher e falsare il loro pensiero, nella spasmodica ricerca di un flame, una bella rissa virtuale che dia a lei una qualche visibilità, permettendole di brillare di luce riflessa.
Continued…